domenica 2 Aprile, 2023
LabParlamento - Quotidiano di analisi e scenari politici
  • Elezioni 2022
  • Politica
    • Governo
    • Parlamento
  • Economia
  • Giustizia
  • Società
    • Istruzione
    • Cultura
    • Ambiente
    • Sanità
    • Tech
  • Esteri
    • #Ucraina
    • Europa
    • Mondo
  • LabRoma
  • LabParlamento
    • Chi siamo
    • La redazione
    • Contatti
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Elezioni 2022
  • Politica
    • Governo
    • Parlamento
  • Economia
  • Giustizia
  • Società
    • Istruzione
    • Cultura
    • Ambiente
    • Sanità
    • Tech
  • Esteri
    • #Ucraina
    • Europa
    • Mondo
  • LabRoma
  • LabParlamento
    • Chi siamo
    • La redazione
    • Contatti
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
LabParlamento - Quotidiano di analisi e scenari politici
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Home Approfondimenti

Il lato oscuro delle fake news sotto la lente di AGCOM

Alessandro Alongi di Alessandro Alongi
19 Novembre 2018 09:55
in Approfondimenti, Società, Tech
Tempo di lettura: 4 minuti
A A
Il lato oscuro delle fake news sotto la lente di AGCOM
Condividi su TwitterCondividi su FacebookCondividi su WhatsappCondividi su Linkedin

Presentato lo studio dell’Autorità delle Comunicazioni sulle strategie di disinformazione online, risultanze che aiutano a comprendere come le bufale digitali condizionano le scelte degli utenti, e non solo sul web

di Alessandro Alongi

Continua senza sosta il lavoro dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni nel contrasto alla disinformazione online, percorso avviato lo scorso anno con la nascita del Tavolo per la garanzia del pluralismo e della correttezza dell’informazione sulle piattaforme digitali. Scopo dell’iniziativa dell’Autorità guidata da Angelo Marcello Cardani quello di favorire e promuovere l’autoregolamentazione delle piattaforme digitali e lo scambio di buone  prassi per l’individuazione ed il contrasto delle fake news frutto di strategie mirate.

Altri articoli interessanti

Così il web inquina il mondo (ma non ditelo a Greta)

Stop a fake news e contenuti proibiti: l’UE raggiunge l’accordo sul futuro del web

“Spegnete Internet in Russia”. “Non se ne parla”. Botta e risposta tra Ucraina e ICANN 

Il proliferare delle “bufale” in rete, ormai, è avvertito da tutte le istituzioni come una vera minaccia per il sistema democratico, specie in vista delle prossime lezioni europee a maggio 2019. Da qui la recente iniziativa della Commissione europea che ha chiesto una maggiore responsabilizzazione da parte delle big companies di Internet per arginare la diffusione di notizie semplicistiche, fuorvianti e, in ultima battuta, sostanzialmente false. Persino la Santa Sede è corsa ai ripari ragionando su possibili iniziative mirate ad osteggiare i numerosi siti che divulgano notizie ingannevoli sull’attività del Papa.

Tra i numerosi approfondimenti condotti dal Tavolo AGCOM, anche uno specifico rapporto tecnico sulle strategie di disinformazione online e la filiera dei contenuti fake, presentato la settimana scorsa a Roma.

Il Rapporto muove dalla presa d’atto del radicale mutamento delle dinamiche di produzione e consumo dell’informazione, oggi perlopiù basate su una miriade di contenuti disponibili online, spesso autoprodotti dagli utenti e non più (soltanto) dalle tradizionali filiere giornalistiche. Dalla carta stampata al web il salto è triplo carpiato.

Sulla rete, infatti, si configura un processo di disaggregazione, autoproduzione e disintermediazione dell’offerta informativa tradizionale, con una successiva riaggregazione e re-intermediazione dei contenuti da parte delle c.d. “fonti algoritmiche”, principalmente motori di ricerca e social network. Grazie proprio agli algoritmi, le piattaforme sono in grado di filtrare le notizie disponibili e presentarle agli utenti secondo un ordine prestabilito, spesso personalizzato, assumendo così un ruolo decisivo nel determinare le modalità di fruizione dell’informazione da parte degli internauti, orientando significativamente il successo o meno in termini di audience di una notizia rispetto ad un’altra. È il web che decide cosa dobbiamo leggere, ponendo in evidenza alcune informazioni a scapito di altre, e non sempre veritiere. Molto spesso questa preferenza è dettata da motivi commerciali, ma non solo.

L’informazione che corre su Internet, infatti, continua ad essere finanziata in modo prevalente attraverso la pubblicità online, con una pletora di inserzionisti che, alla continua ricerca di visibilità, cercano di legarsi a piattaforme capaci di attirare, in virtù proprio del contenuto messo in rete, i lettori. Da ciò si comprende come la disinformazione può rappresentare un volano pubblicitario per molte aziende che, anziché spingere sul freno in nome della qualità, potrebbero pigiare l’acceleratore e incentivare la diffusione di qualsiasi genere di news, anche fasulla, purché letta dall’utente insieme alla reclame che l’accompagna. Ma se da un lato si evince una chiara strategia commerciale sottesa alla diffusione di bufale, dall’altra lo studio mette in evidenza una disegno ben preciso per pilotare il consenso politico e ideologico, tratteggiando uno scenario preoccupante: dietro la disinformazione online c’è una vero e proprio disegno, diretto da organizzazioni stabili accomunate da interessi specifici, mosso da precisi obiettivi di natura economica e/o politico-ideologica, e con dotazioni finanziarie, tecnologiche e organizzative non di poco conto. Tutto ciò pregiudica notevolmente un serio pericolo per il pluralismo e la correttezza dell’informazione.

Le armi contro questo modus operandi risultano però spuntate. Non c’è ancora un sistema di regole, anche se la cosa appare quanto mai opportuna visto il livello raggiunto. Le possibili vie da seguire per arginare il fenomeno, suggerite dal Rapporto, vanno dalla ricerca di soluzioni condivise tra operatori presenti sul mercato dell’informazione e le piattaforme online (magari coordinate e promosse dall’Autorità) alla rilevazione e monitoraggio dei fenomeni di disinformazione online. Non secondario lo sviluppo di tecniche e strumenti di fact-checking, (magari tecnologicamente avanzati), iniziative che dovrebbero andare a braccetto con l’educazione di consumatori e utenti.

Accanto a dette azioni, il Rapporto ravvisa comunque la necessità di un intervento normativo, non tanto sotto il profilo della regolazione del contenuto (cosa che si porrebbe in contrasto con la libertà di espressione), quanto piuttosto sotto il profilo delle tecniche di selezione algoritmiche, magari introducendo la possibilità di accesso diretto – da parte di un soggetto terzo e indipendente  – ai dati profilati e rivelati dai comportamenti di utenti e inserzionisti, nonché delle dinamiche e delle tecniche di disseminazione, contagio, diffusione dei messaggi. In una parola, è necessario regolare l’intero futuro del web.

Tags: AGCOMFake-newsreteweb
Articolo precedente

DdL Pillon: diritti dei minori in posizione periferica, sbilanciamento su versante degli adulti

Articolo successivo

Il nuovo quadro finanziario pluriennale Ue: gli scenari post 2020 del bilancio europeo

Alessandro Alongi

Alessandro Alongi

Alessandro Alongi collabora nell’ambito del modulo di “Diritto della rete” all’Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Laureato in Giurisprudenza e in Scienze Politiche, è specializzato in Relazioni istituzionali e Diritto parlamentare e attualmente si occupa di tematiche giuridiche e regolamentari presso l’Organo di vigilanza sulla parità di accesso alla rete di TIM, oltre a svolgere attività di ricerca nell’ambito del Diritto dell’innovazione, del quale è autore di diversi studi e approfondimenti.

LabParlamento Consiglia

Così il web inquina il mondo (ma non ditelo a Greta)
Ambiente

Così il web inquina il mondo (ma non ditelo a Greta)

20 Giugno 2022 05:43
Stop a fake news e contenuti proibiti: l’UE raggiunge l’accordo sul futuro del web
Tech

Stop a fake news e contenuti proibiti: l’UE raggiunge l’accordo sul futuro del web

26 Aprile 2022 05:55
“Spegnete Internet in Russia”. “Non se ne parla”. Botta e risposta tra Ucraina e ICANN 
#Ucraina

“Spegnete Internet in Russia”. “Non se ne parla”. Botta e risposta tra Ucraina e ICANN 

09 Marzo 2022 06:30
La conquista dell’Ucraina passa (anche) dalla guerriglia sul web
#Ucraina

La conquista dell’Ucraina passa (anche) dalla guerriglia sul web

27 Febbraio 2022 05:58
Quando la tecnologia è nemica dei bambini: Alexa e quella proposta pericolosa
Società

Quando la tecnologia è nemica dei bambini: Alexa e quella proposta pericolosa

23 Gennaio 2022 06:19
Censis, l’80% degli italiani chiede accesso al web per tutti
Società

Contenuti illeciti sul web: nuovo sì dalla Cassazione alla responsabilità dei provider

19 Gennaio 2022 07:10
Articolo successivo
Il nuovo quadro finanziario pluriennale Ue: gli scenari post 2020 del bilancio europeo

Il nuovo quadro finanziario pluriennale Ue: gli scenari post 2020 del bilancio europeo

La partita sul bilancio e le europee: il futuro di Bruxelles passa per Roma

La partita sul bilancio e le europee: il futuro di Bruxelles passa per Roma

Le ultime da LabParlamento

A chi giovano le euro-follie green?

A chi giovano le euro-follie green?

2 Aprile 2023
Il business delle Case vacanza confermato del boom di richieste di formazione dei futuri manager del settore

Mercato immobiliare / Non cessa, anche se rallenta, la corsa all’acquisto dell’abitazione da parte dei romani

31 Marzo 2023
E’ di una azienda di Lecce la fornitura dei sistemi di comando e controllo per la nave metaniera Golar Tundar 

E’ di una azienda di Lecce la fornitura dei sistemi di comando e controllo per la nave metaniera Golar Tundar 

31 Marzo 2023
Possono le auto elettriche superare pregiudizi e ansia da ricarica?

Possono le auto elettriche superare pregiudizi e ansia da ricarica?

31 Marzo 2023
La stangata dei tassi. La Fed e la Bce preparano l’assalto al costo del denaro

Bankitalia, il bollettino ‘lacrime e sangue’ che fa tremare gli italiani

31 Marzo 2023
Digitalizzazione e alleanza pubblico-privato tra gli obiettivi della nuova Sanità 4.0

Digitalizzazione e alleanza pubblico-privato tra gli obiettivi della nuova Sanità 4.0

31 Marzo 2023
Istat / Due terzi dell’export vola verso Cina e Stati Uniti

Istat / Due terzi dell’export vola verso Cina e Stati Uniti

29 Marzo 2023
Non solo gas, così il solare di Vespera è il vero jolly per l’Italia. Parla McGuigan

Non solo gas, così il solare di Vespera è il vero jolly per l’Italia. Parla McGuigan

29 Marzo 2023
Attenti a dare del Bimbominkia: è reato

Gli avvocati penalisti in sciopero. “La maggioranza sostenga le idee riformiste di Nordio”

29 Marzo 2023
“Sanità privata 4.0”, domani convegno alla Regione Lazio 

“Sanità privata 4.0”, domani convegno alla Regione Lazio 

29 Marzo 2023
Cosa prevede il dl Superbonus

Cosa prevede il dl Superbonus

28 Marzo 2023
Media / “Universi sonori”, il futuro della radio in un dibattito domani a Roma

Media / “Universi sonori”, il futuro della radio in un dibattito domani a Roma

28 Marzo 2023
Lavoratori marittimi imbarcati nelle unità da diporto: soddisfazione per la stipula del Nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro

Lavoratori marittimi imbarcati nelle unità da diporto: soddisfazione per la stipula del Nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro

26 Marzo 2023
Categoria in crisi? La soluzione è nella tecnologia. Arrivano per questo gli avvocati 4.0

Categoria in crisi? La soluzione è nella tecnologia. Arrivano per questo gli avvocati 4.0

23 Marzo 2023
Mercato immobiliare, il 2023 annus horribilis

Mercato immobiliare, il 2023 annus horribilis

23 Marzo 2023
LabParlamento

redazione@labparlamento.it

© 2022 LabParlamento è una testata giornalistica registrata al Tribunale di Roma con autorizzazione n. 3 del 13 gennaio 2021.
Direttore Responsabile: Daniele Piccinin.
Salvo accordi scritti, ogni forma di collaborazione è da considerarsi a titolo gratuito.

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Elezioni 2022
  • Politica
    • Governo
    • Parlamento
  • Economia
  • Giustizia
  • Società
    • Istruzione
    • Cultura
    • Ambiente
    • Sanità
    • Tech
  • Esteri
    • #Ucraina
    • Europa
    • Mondo
  • LabRoma
  • LabParlamento
    • Chi siamo
    • La redazione
    • Contatti

© 2022 LabParlamento è una testata giornalistica registrata al Tribunale di Roma con autorizzazione n. 3 del 13 gennaio 2021.
Direttore Responsabile: Daniele Piccinin.
Salvo accordi scritti, ogni forma di collaborazione è da considerarsi a titolo gratuito.