Una sorta di recensione del dolore. Con tanto di punteggio da assegnare alla presunta vergogna che il genitore di un disabile proverebbe nei confronti di suo figlio o quello che potrebbe nutrire un parente verso un suo congiunto fragile.
Proprio come fa TripAdvisor con ristoranti, hotel e bed & breakfast. E non è una fake news, anche se leggendo la notizia ti auguri che lo sia. Ma non lo è. Purtroppo. È il questionario che il comune di Roma ha inviato ai caregiver per testare il loro grado di stress e perché possano accedere ai servizi, in verità, assai pochi, come denunciano da tempo i familiari delle persone con disabilità.
Domande inaccettabili, per usare un eufemismo. “Ti vergogni del comportamento del tuo familiare? Provi del risentimento nei suoi confronti? Ti senti a tuo agio quando hai amici a casa?” Queste alcune delle domande sul modulo inviato dal Comune a madri e padri che avrebbero dovuto rispondere con una valutazione da uno a quattro. Dove uno significa poco, due moderatamente, tre parecchio e quattro molto.
Un questionario ribattezzato dai media “questionario della vergogna”. Ma intesa come vergogna di chi lo ha concepito e anche di chi lo ha distribuito e non certo della vergogna che potrebbero provare i parenti di un familiare disabile. Tutto questo parte da un’iniziativa denominata ‘Caregiver burden inventory‘ e definita come uno “strumento di valutazione del carico assistenziale, in grado di analizzarne l’aspetto multidimensionale”.
Un fine probabilmente nobile, ma sul mezzo con il quale questo dovrebbe essere raggiunto e cioè il modulo inviato, stendere un velo pietoso non basta. L’indignazione è tanta e monta la rabbia. A finire sotto accusa per il questionario choc, che ora è stato ritirato e non senza imbarazzo, è la giunta Gualtieri.
Piovono le critiche politiche ma anche dalle associazioni. “Ci risiamo, questa volta sono le stesse amministrazioni locali ad alimentare gli stigmi e i pregiudizi nei confronti delle persone con disabilità e dei loro familiari”, commenta Vincenzo Falabella, presidente nazionale della FISH, Federazione italiana per il superamento dell’handicap.
“Con questi episodi, che purtroppo sappiamo essere non sporadici abbiamo veramente toccato il fondo. Ci troviamo all’interno di un baratro culturale – aggiunge Falabella – e stavolta rileviamo una cattiveria inaudita da parte delle amministrazioni pubbliche che avrebbero il compito, invece, di tutelare i più fragili e non di alimentare pregiudizi. Ma questa volta – conclude il presidente di Fish – non basteranno le semplici scuse delle amministrazioni coinvolte”.
E a rincarare la dose anche Fabrizio Santori, consigliere comunale della Lega e segretario dell’Assemblea Capitolina. “L’ennesima vergogna targata Gualtieri. Nell’incredibile questionario inviato da Roma Capitale alle famiglie dei ragazzi con bisogni speciali c’è tanta approssimazione oltre che violenza. E se lo avesse fatto un sindaco di destra avrebbero invocato l’intervento dei nuclei speciali della Nato“, dichiara Santori che chiede in merito le “dimissioni immediate dell’assessore capitolino alle Politiche sociali e della salute, Barbara Funari”.