Il Carroccio teme che crescano i voti all’esecutivo neutrale. M5S: rischio astensione c’è. Il Pd prova a darsi un’agenda: Assemblea il 19 maggio
di LabParlamento
“Certo, sarebbe un grosso problema, credo di sì”. Così il capogruppo della Lega alla Camera, Giancarlo Giorgetti risponde a chi gli chiede se l’eventuale appoggio di Silvio Berlusconi al governo “neutrale”’, a suo giudizio, segnerebbe la fine dell’alleanza di centrodestra. E da Forza Italia giungono, seppur a denti stretti, rassicurazioni. Eppure sembra questo, adesso, il timore che serpeggia nelle file della Lega (ma sotto sotto anche dei Cinque Stelle). Ovvero: un eventuale improvviso ricomporsi dei “responsabili”, un’adesione trasversale (FI, Pd, fuoriusciti Cinque Stelle, misto, dubbiosi vari sulla rielezione, etc) all’esecutivo, in fase di messa a punto dal Capo dello Stato (forse domani). Tale, probabilmente, da non risultare sufficiente alla fiducia ma a creare qualche problema al voto in estate, magari si. E comunque non un buon viatico per il binomio Salvini-Di Maio che finora, tra svariati stop and go, ha gestito pressoché in esclusiva questa crisi.
Nel giorno in cui i mercati (Borsa Milano e spread) danno i primi segnali di nervosismo, il Quirinale è al lavoro per definire la squadra del nuovo governo: da scegliere premier incaricato e ministri da inviare alle Camere alla ricerca di un improbabile via libera. In caso di sfiducia resterà solo da decidere la data delle elezioni: o la metà di luglio o l’autunno. Massimo, naturalmente, il riserbo anche se alcune indicazioni sulle valutazioni in corso ci sono: attenzione alla presenza femminile (non esclusa nemmeno la guida della squadra), nessun politico e conoscenza di dossier internazionali e conti pubblici. Nella rosa dei candidati femminili soltanto per fare qualche nome, tra gli altri, Elisabetta Belloni e Marta Cartabia, rispettivamente segretario generale della Farnesina e vicepresidente della Corte Costituzionale. Poi Lucrezia Reichlin, docente di Economia alla London Business School, direttrice generale alla Ricerca alla Bce e Anna Maria Tarantola, in Bankitalia, già presidente della Rai. ”Saluto gli arbitri, miei colleghi: un arbitro può condurre bene la partita se ha un certo aiuto di correttezza dai giocatori”, chiosa infine lo stesso Mattarella ricevendo Milan e Juventus, finaliste di Coppa Italia, al Quirinale.
Prosegue intanto il gioco delle aperture e improvvise chiusure. “Oggi, domani, nei prossimi giorni e i prossimi mesi – dice sempre Giorgetti – continueremo i nostri sforzi per cercare quelle soluzioni possibili per far nascere un governo politico voluto dagli italiani: continuiamo a chiedere a Silvio Berlusconi un gesto di responsabilità in modo da permettere la nascita di questo esecutivo”. Proposta “irricevibile”, replica subito Maria Stella Gelmini, capogruppo Forza Italia alla Camera, parlando con i giornalisti al Senato.
“Un governo “neutrale” per fare centinaia di nomine, e assegnare centinaia di poltrone in enti e consigli di amministrazione, senza nessun consenso popolare sarebbe davvero una presa in giro: o governo politico, con onori e oneri, o voto subito”, rincara Matteo Salvini. “Sono consapevole che c’è un rischio astensionismo con il voto il 22 luglio” e l’astensionismo “è un dramma”, riconosce dal canto suo Luigi Di Maio sottolineando come il “M5S cercherà di sensibilizzare gli elettori” sull’andare a votare.
Quanto al Pd, si terrà il 19 maggio presso l’Ergife Palace Hotel a Roma, l’assemblea nazionale per decidere se eleggere un nuovo segretario o convocare il congresso. La data, ufficializzata dal presidente, Matteo Orfini, era emersa al termine del secondo vertice in ventiquattro ore (assente Matteo Renzi) convocato per fare il punto sulla situazione politica e valutare come gestire la nuova fase.
“C’è da fare un grande lavoro di squadra, non solo di tenuta ma di rilancio – ribadisce il segretario reggente Maurizio Martina – dovremo fare un’assemblea e decideremo chi dovrà fare il segretario. Non c’è tempo per fare le primarie”. Se il segretario fosse Gentiloni? “È una personalità di primissimo piano, non lo strattoniamo ogni ora”, dice ancora. “In queste ore abbiamo reso evidenti le responsabilità di Cinquestelle e Lega. Abbiamo avuto presunti vincitori che hanno raccontato agli italiani soluzioni facili, veloci, nuove. E alla fine siamo tornati al punto di partenza. Noi abbiamo subito una sconfitta pesantissima, ma c’è da riflettere su incapacità e irresponsabilità di queste forze”, conclude Martina.
E nel frattempo a Palazzo Chigi Paolo Gentiloni ha presieduto probabilmente l’ultimo Consiglio dei Ministri. Deliberate le conferme di Franco Gabrielli nell’incarico di Capo della Polizia e di Daniele Franco a Ragioniere generale dello Stato. Tra i provvedimenti approvati, in esame preliminare, un regolamento che individua l’organismo competente alla gestione delle risorse stanziate dalla Bilancio 2018 connesse al programma “Industria 4.0”, ai cui fini è stato istituito uno specifico Fondo per interventi volti a favorire lo sviluppo del capitale immateriale, della competitività e della produttività.