giovedì 26 Gennaio, 2023
LabParlamento - Quotidiano di analisi e scenari politici
  • Elezioni 2022
  • Politica
    • Governo
    • Parlamento
  • Economia
  • Giustizia
  • Società
    • Istruzione
    • Cultura
    • Ambiente
    • Sanità
    • Tech
  • Esteri
    • #Ucraina
    • Europa
    • Mondo
  • LabRoma
  • LabParlamento
    • Chi siamo
    • La redazione
    • Contatti
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Elezioni 2022
  • Politica
    • Governo
    • Parlamento
  • Economia
  • Giustizia
  • Società
    • Istruzione
    • Cultura
    • Ambiente
    • Sanità
    • Tech
  • Esteri
    • #Ucraina
    • Europa
    • Mondo
  • LabRoma
  • LabParlamento
    • Chi siamo
    • La redazione
    • Contatti
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
LabParlamento - Quotidiano di analisi e scenari politici
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Home Politica Parlamento

Decreto Semplificazioni: ecco perché sono stati cancellati 62 emendamenti su 85

Stefano Bruni di Stefano Bruni
03 Febbraio 2019 18:37
in Parlamento, Politica
Tempo di lettura: 5 minuti
A A
Decreto Semplificazioni: ecco perché sono stati cancellati 62 emendamenti su 85
Condividi su TwitterCondividi su FacebookCondividi su WhatsappCondividi su Linkedin

Dubbi di “congruità” del Colle su alcuni emendamenti. Il Senato ne giudica “improponibili” 62 su 85. Regolamento del Senato, una circolare del Presidente Nicola Mancino e diverse sentenze della Corte Costituzionale la base giuridica del “minuzioso esame” della Presidente Casellati

di Stefano Bruni

È stata un giornata intensa quella del 28 gennaio a Palazzo Madama, sede del Senato della Repubblica. Intensa sotto il profilo politico e sotto quello giuridico.

Altri articoli interessanti

Istat / A novembre risale la fiducia di consumatori e imprese

Siccità / L’allarme della Coldiretti, 250mila aziende a rischio crack

Per l’Italia l’occasione di un ruolo geopolitico centrale nella nuova Guerra Fredda

Al centro di questa giornata, l’atto senato n. 989, “Conversione in legge del decreto-legge 14 dicembre 2018, n. 135, recante disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione” più comunemente noto come “decreto semplificazioni”.

Le commissioni parlamentari competenti (affari costituzionali e Lavori Pubblici, comunicazioni) avevano concluso il proprio lavoro in sede referente e rimesso al voto dell’Assemblea della “Camera alta” il testo del decreto legge integrato da 85 proposte di modifica approvate dalle stesse Commissioni.

I partiti di opposizione hanno ritenuto di porre una questione pregiudiziale a proposito della disomogeneità del provvedimento, alla luce delle integrazioni intervenute, senza dare giudizi di merito sulla visione delle opposizioni in merito alle modifiche apportate al Decreto Legge. La maggioranza ha respinto la questione pregiudiziale, ma questa disomogeneità, a quanto pare, non è per nulla piaciuta all’inquilino del Quirinale, né alla Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, Avvocato ed ex membro del Csm.

Il tema ha profonde radici giuridiche. In primis, l’art. 97 del Regolamento del Senato, rubricato “Dichiarazione di improponibilità e di inammissibilità” che testualmente recita, al comma 1, “Sono improponibili ordini del giorno, emendamenti e proposte che siano estranei all’oggetto della discussione o formulati in termini sconvenienti”.

La “congruità” dell’oggetto, dunque, ha da sempre avuto una particolare considerazione, tanto da dedicare al tema un articolo del Regolamento del Senato e, addirittura, il 10 gennaio 1997, una circolare del Presidente del Senato, Nicola Mancino, Avvocato ed ex Vice Presidente del Csm anche lui:

“La disposizione dell’articolo 97, comma 1, del Regolamento deve essere applicata nel senso di dichiarare improponibili gli emendamenti che siano estranei all’oggetto della discussione, non solo ove non siano inerenti al contenuto del provvedimento in esame, ma anche ove esulino dalla funzione propria dell’atto legislativo o del tipo di strumento legislativo all’esame della Commissione. Debbono quindi essere dichiarati improponibili gli emendamenti palesemente incongrui rispetto al contesto logico e normativo e quelli manifestamente lesivi della sfera di competenza riservata ad altre fonti del diritto (leggi costituzionali, regolamenti parlamentari, legislazione regionale, regolamenti comunitari) o che comunque modifichino in modo del tutto frammentario e parziale disposizioni contenute in atti normativi non aventi forza di legge. Relativamente ai disegni di legge di conversione dei decreti-legge, (come nel caso del dl semplificazioni) la citata disposizione dell’articolo 97, comma 1 – secondo il parere reso dalla Giunta per il Regolamento l’8 novembre 1984 – deve essere interpretata in modo particolarmente rigoroso, in modo da tener conto della indispensabile preservazione dei caratteri di necessità e urgenza già verificati con la procedura prevista dall’articolo 78 del Regolamento, con riferimento sia al decreto-legge che al disegno di legge di conversione”.

Come se non bastasse, sul rapporto tra decreto – legge e legge di conversione, nell’ottica della omogeneità delle norme (e degli emendamenti in particolare), si è più volte espressa anche la Corte Costituzionale.

Nel 2007, con la sentenza n. 171, il carattere dell’omogeneità si era affermato come necessario per il decreto, le cui parti extravagantes sono di per sé sospette di incostituzionalità per carenza dei presupposti. Parimenti, nel 2008, con la sentenza n. 128 era stato ribadito che l’eterogeneità di una norma rispetto al resto del decreto-legge impedisce alla norma di appoggiarsi sui presupposti giustificativi del decreto e, quindi, la rende sospetta di incostituzionalità.

Nel 2010 c’è stata poi la sentenza n. 355. Alla Corte era stato chiesto, in questo caso, se la norma aggiunta al decreto-legge in sede di conversione poteva considerarsi viziata per difetto dei presupposti di necessità e urgenza. La Corte aveva risposto che i requisiti di necessità e urgenza dovevano sostenere, oltre alle norme del decreto-legge, anche quelle della legge di conversione «che non [fossero] del tutto estranee rispetto al contenuto della decretazione d’urgenza». Il problema della sussistenza dei requisiti non si poneva invece, fu detto, per le norme del tutto nuove introdotte in sede di conversione.

Questa decisione aveva suscitato attenzione, soprattutto perché, alcuni mesi prima, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano (con una lettera del 22 maggio 2010 sulla conversione del decreto-legge n. 40 del 2010) aveva evidenziato i propri dubbi rispetto alla scelta di allora  di modificare profondamente il decreto-legge, nel corso dell’iter di conversione, «anche mediante l’inserimento di numerose disposizioni estranee ai contenuti del decreto e tra loro eterogenee»; e l’aveva criticata pure «per la possibile violazione dell’art. 77 della Costituzione allorché comporti l’inserimento di disposizioni prive dei requisiti di straordinaria necessità ed urgenza».

Pareva che il Presidente si fosse posto esattamente il problema, la cui fondatezza era stata poi esclusa dalla Corte.

Il vero cambio di passo della Corte arriva due anni dopo, con la sentenza n. 22 del 2012. In questo caso, infatti, ritiene tout court illegittimo il decreto legge qualora il suo contenuto non rispetti il vincolo della omogeneità, distanziandosi dunque dalla precedenti posizioni che consideravano la non omogeneità del contenuto del decreto-legge una sorta di indizio, e non una prova, della possibile insussistenza del requisito della straordinaria necessità ed urgenza e, che, sulla base di tale premessa, analizzavano poi le singole disposizioni – o gruppi di disposizioni – tra loro disomogenee per accertare la mancanza o la presenza di quel requisito.

Nel 2012 la Corte ritiene invece implicitamente previsto dall’art. 77 Cost. ed esplicitato dall’art. 15, comma 3, della L. 23 agosto 1988, n. 400 il vincolo della omogeneità. Infatti, rispetto a quest’ultima disposizione, evidenzia in particolare che “là dove prescrive che il contenuto del decreto-legge «deve essere specifico, omogeneo e corrispondente al titolo» – pur non avendo, in sé e per sé, rango costituzionale, e non potendo quindi assurgere a parametro di legittimità in un giudizio davanti a questa Corte, costituisce esplicitazione della ratio implicita nel secondo comma dell’art. 77 Cost., il quale impone il collegamento dell’intero decreto-legge al caso straordinario di necessità e urgenza, che ha indotto il Governo ad avvalersi dell’eccezionale potere di esercitare la funzione legislativa senza previa delegazione da parte del Parlamento”.

Per quanto attiene poi alla legge di conversione, la conclusione della Corte è nel senso che tale legge può modificare il contenuto del decreto-legge, sopprimendo, modificando o aggiungendo disposizioni, ma a condizione di rimanere all’interno dei confini di quel contenuto originario. Si possono dunque inserire nuovi articoli, nuovi commi, a patto che vengano rispettati i confini sopra richiamati.

Nel caso specifico del dl semplificazioni, la presidenza del Senato ha svolto un “minuzioso esame” che ha portato ad individuare 62 proposte di modifica “oltre confine”, riconoscendone invece 23 in linea, poi approvate il 29 gennaio.

Saltate dunque, tra le altre, le norme sulla stretta anti Xylella, sugli sconti Rc auto per la scatola nera, sull’annullamento della Gara Consip relativa alla gestione del Sian, sulla sospensione delle tasse per i contribuenti colpiti dal crollo del ponte Morandi, sulla web tax con l’esclusione dell’applicazione alla Borsa italiana, sulla revisione del numero dei componenti del cda dell’Enac, la legge di conversione è approdata alla Camera dei Deputati.

E chissà quanti e quali emendamenti verranno presentati……

Tags: decreto semplificazioniFinestra politicasenato
Articolo precedente

Perché la scuola è il campo di battaglia della politica di retroguardia sociale

Articolo successivo

“Sul Venezuela sbagliato parlare di golpe. La Costituzione è con Guaidò”. L’intervista all’ammiraglio Giuseppe De Giorgi

Stefano Bruni

Stefano Bruni

LabParlamento Consiglia

Il faro della Corte dei Conti sugli Enti Locali. +28% di Comuni con disavanzo
Economia

Istat / A novembre risale la fiducia di consumatori e imprese

29 Novembre 2022 06:32
Siccità / Ispra, risorse idriche ridotte anche del 40% in futuro
Ambiente

Siccità / L’allarme della Coldiretti, 250mila aziende a rischio crack

02 Agosto 2022 06:10
Per l’Italia l’occasione di un ruolo geopolitico centrale nella nuova Guerra Fredda
#Ucraina

Per l’Italia l’occasione di un ruolo geopolitico centrale nella nuova Guerra Fredda

04 Aprile 2022 05:54
La Cina e Taiwan alla resa dei conti
Esteri

La Cina e Taiwan alla resa dei conti

13 Ottobre 2021 05:10
Salute senza “speranza”. Il sito del ministero non è sicuro
Parlamento

Salute senza “speranza”. Il sito del ministero non è sicuro

14 Marzo 2021 12:24
Parità di genere / Nel mondo solo il 20% di donne sono presidenti dei parlamenti
Parlamento

Donne e Recovery Plan in commissione lavoro al Senato

12 Marzo 2021 06:19
Articolo successivo
“Sul Venezuela sbagliato parlare di golpe. La Costituzione è con Guaidò”. L’intervista all’ammiraglio Giuseppe De Giorgi

“Sul Venezuela sbagliato parlare di golpe. La Costituzione è con Guaidò”. L’intervista all’ammiraglio Giuseppe De Giorgi

Elezioni regionali, Abruzzo e Sardegna in pole position. Ecco quando e come si vota

Elezioni regionali, Abruzzo e Sardegna in pole position. Ecco quando e come si vota

Le ultime da LabParlamento

L’Intelligenza Artificiale e mondo del lavoro: dati e statistiche 

L’Intelligenza Artificiale e mondo del lavoro: dati e statistiche 

25 Gennaio 2023
Finanza sostenibile, la Bce mette in campo i nuovi indicatori

Finanza sostenibile, la Bce mette in campo i nuovi indicatori

25 Gennaio 2023
Modificare la realtà filmata dalle videocamere. Adesso sarà possibile (con buona pace della verità)

Modificare la realtà filmata dalle videocamere. Adesso sarà possibile (con buona pace della verità)

20 Gennaio 2023
Femminicidio, parla l’esperto: “serve una campagna di sensibilizzazione che parta dalle scuole”

Femminicidio, parla l’esperto: “serve una campagna di sensibilizzazione che parta dalle scuole”

18 Gennaio 2023
Mentre guidi l’auto ti ascolta (e riferisce tutto a Pechino)

Mentre guidi l’auto ti ascolta (e riferisce tutto a Pechino)

18 Gennaio 2023
Ucraina / Anche Google con l’Ucraina. In guerra con il Play Store

Google vara il politicamente corretto (e suggerirà quali parole scrivere)

16 Gennaio 2023
“Più sicurezza per gli autisti del Tpl”. La proposta del senatore leghista Manfredi Potenti

“Più sicurezza per gli autisti del Tpl”. La proposta del senatore leghista Manfredi Potenti

13 Gennaio 2023
Quando l’influencer è preso alla lettera si rischia anche la vita

Quando l’influencer è preso alla lettera si rischia anche la vita

13 Gennaio 2023
La ‘cicca’ tira ancora.  9 italiani su 10 non hanno mai provato le sigarette elettroniche

La ‘cicca’ tira ancora. 9 italiani su 10 non hanno mai provato le sigarette elettroniche

11 Gennaio 2023
Danni causati dai robot: l’Unione europea interviene per stabilire colpe e risarcimenti

Danni causati dai robot: l’Unione europea interviene per stabilire colpe e risarcimenti

11 Gennaio 2023
La Città Eterna, eternamente sommersa dai rifiuti

La Città Eterna, eternamente sommersa dai rifiuti

10 Gennaio 2023
Debito pubblico: storia, rischi e prospettive

Debito pubblico: storia, rischi e prospettive

10 Gennaio 2023
Il Beato Livatino “Giudice ragazzino” per la prima volta a Roma il 14 gennaio

Il Beato Livatino “Giudice ragazzino” per la prima volta a Roma il 14 gennaio

9 Gennaio 2023
Maltrattamenti in famiglia e a scuola: un confronto obbligato

Maltrattamenti in famiglia e a scuola: un confronto obbligato

9 Gennaio 2023
Anche i cyber-criminali hanno un cuore: la banda si scusa dopo l‘attacco all’ospedale pediatrico 

Anche i cyber-criminali hanno un cuore: la banda si scusa dopo l‘attacco all’ospedale pediatrico 

7 Gennaio 2023
LabParlamento

redazione@labparlamento.it

© 2022 LabParlamento è una testata giornalistica registrata al Tribunale di Roma con autorizzazione n. 3 del 13 gennaio 2021.
Direttore Responsabile: Daniele Piccinin.
Salvo accordi scritti, ogni forma di collaborazione è da considerarsi a titolo gratuito.

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Elezioni 2022
  • Politica
    • Governo
    • Parlamento
  • Economia
  • Giustizia
  • Società
    • Istruzione
    • Cultura
    • Ambiente
    • Sanità
    • Tech
  • Esteri
    • #Ucraina
    • Europa
    • Mondo
  • LabRoma
  • LabParlamento
    • Chi siamo
    • La redazione
    • Contatti

© 2022 LabParlamento è una testata giornalistica registrata al Tribunale di Roma con autorizzazione n. 3 del 13 gennaio 2021.
Direttore Responsabile: Daniele Piccinin.
Salvo accordi scritti, ogni forma di collaborazione è da considerarsi a titolo gratuito.