mercoledì 1 Febbraio, 2023
LabParlamento - Quotidiano di analisi e scenari politici
  • Elezioni 2022
  • Politica
    • Governo
    • Parlamento
  • Economia
  • Giustizia
  • Società
    • Istruzione
    • Cultura
    • Ambiente
    • Sanità
    • Tech
  • Esteri
    • #Ucraina
    • Europa
    • Mondo
  • LabRoma
  • LabParlamento
    • Chi siamo
    • La redazione
    • Contatti
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Elezioni 2022
  • Politica
    • Governo
    • Parlamento
  • Economia
  • Giustizia
  • Società
    • Istruzione
    • Cultura
    • Ambiente
    • Sanità
    • Tech
  • Esteri
    • #Ucraina
    • Europa
    • Mondo
  • LabRoma
  • LabParlamento
    • Chi siamo
    • La redazione
    • Contatti
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
LabParlamento - Quotidiano di analisi e scenari politici
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Home Esteri Europa

Contenuti illeciti e autoregolamentazione del web: giro di vite dalla UE

Alessandro Alongi di Alessandro Alongi
05 Settembre 2018 10:35
in Europa, Tech
Tempo di lettura: 3 minuti
A A
Contenuti illeciti e autoregolamentazione del web: giro di vite dalla UE
Condividi su TwitterCondividi su FacebookCondividi su WhatsappCondividi su Linkedin

Intervento della Commissione europea contro i big di Internet, adesso ritenuti direttamente responsabili dei contenuti pubblicati on line. Perché l’autodisciplina del web è fallita

di Alessandro Alongi

Non più di un’ora di tempo per rimuovere i post giudicati «estremisti». Responsabilità diretta delle piattaforme digitali di quanto viene scritto nelle loro pagine, vigilanza attiva volta ad evitare la ricomparsa di contenuti illeciti, a cui si aggiungono le pesanti multe in caso di ritardi nella cancellazione dei contenuti.

Altri articoli interessanti

Internet: ad Ancona Igf Italia 2022, forum onu per governance rete

Insultare la casta? Non sempre si può

Ucraina / La stretta via della pace passa per Istanbul

Tempi duri per Facebook, Google, Twitter & C., alle prese con la nuova determinazione dell’esecutivo di Bruxelles, deciso più che mai a mostrare i muscoli. È sempre più certa l’imminente intenzione della Commissione europea di presentare al Parlamento una nuova proposta di legge volta ad incidere pesantemente sulla libera circolazione di messaggi terroristici sul web, proposta che dovrebbe vedere la luce già nella seconda metà di settembre.

È lo stesso Commissario alla sicurezza, il britannico Julian King, a manifestare al Financial Times le preoccupazioni degli inquilini del Berlaymont secondo i quali immagini e video di incitamento alla violenza terroristica, soprattutto di matrice islamica, «continuano a proliferare attraverso internet, ricomparendo da un’altra parte una volta cancellati dall’altra, e diffondendosi da piattaforma a piattaforma».

Da qui la necessità di un provvedimento legislativo volto ad obbligare gli operatori di Internet a vigilare e rimuovere ogni contenuto inneggiante non solo al propaganda terroristica, ma anche ogni pubblicazione capace di incitare alla violenza e all’odio, specie se xenofoba e razzista.

Ma le polemiche per il giro di vite non si sono fatte attendere. Da più parti cresce il timore che, seppur a fini antiterroristici, a breve la rete potrebbe soggiacere ad una nuova stretta intergovernativa anche su altri temi, cosa che aprirebbe la strada a possibili (e inaccettabili) censure di natura politica al web, a detrimento dei diritti e dei principi fondamentali sanciti in molte sedi, non ultima quella della Nazioni unite.

Ma la Commissione tira dritto per la sua strada, varcando le Colonne d’Ercole dell’autoregolamentazione del web, approccio finora concesso ai social network e basato sulla vigilanza volontaria dei contenuti pubblicati dagli utenti da parte degli stessi operatori. L’esperimento, nella sostanza, si è rivelato insufficiente. Da qui la necessità di ribaltare la logica finora usata, con il l’introduzione di specifiche regole non più autoprodotte dall’interno, ma imposte dalle Istituzioni tramite provvedimenti normativi ad hoc.

È la stessa Corte dei Conti dell’Unione europea a decretare il fallimento dell’autoregolamentazione del web ai fini antiterroristici, stando a quanto messo nero su bianco nel Rapporto sulla lotta alla radicalizzazione, un j’accuse in piena regola: «la Commissione non è in grado di dimostrare la reale efficacia delle singole delle azioni di contrasto alla radicalizzazione  al terrorismo», non potendo dare evidenza delle numeriche in grado di sancire l’efficacia delle azioni per quanto riguarda la quantità di propaganda terroristica che rimane su Internet. Secondo un sondaggio promosso dalla stessa Corte, uno dei problemi cui è confrontata l’European Union Internet Referral Unit (l’unità addetta alle segnalazioni su Internet dell’Europol) è che la propaganda rimossa viene semplicemente ricaricata o spostata su altre piattaforme (quello che la Corte definisce «caccia del gatto al topo»).

L’impegno della Commissione UE contro i colossi del web è solo l’ultimo atto di una guerra di trincea contro lo strapotere delle tech companies. In passato lo stesso Commissario King si era scagliato contro le fake news e preso parte al dibattito intorno allo scandalo legato alla fuga di dati di Cambridge Analytica, sostenendo come la nuova frontiera del diritto deve necessariamente essere adeguata alla nuova minaccia informatica, ormai tesa a «manipolare il comportamento, approfondire le divisioni in seno alla società, sovvertire i nostri sistemi democratici e sollevare dubbi sulle nostre istituzioni democratiche».

Il countdown è già partito. La Commissione teme che, in vista delle prossime elezioni europee del maggio 2019, un Internet senza briglie possa condurre ad un’inondazione di bufale digitali e minacce terroristiche, a vantaggio di populisti ed euroscettici, tanti «buoi» ormai fuoriusciti da un «recinto digitale» che adesso – forse – verrà chiuso.

Tags: cyberCybersecurityinternetUewe
Articolo precedente

Ocse: frena la crescita economica globale. Italia più esposta degli altri

Articolo successivo

Il flop della Legge sulla concorrenza: su 28 provvedimenti solo 5 approvati. Il focus di LabParlamento

Alessandro Alongi

Alessandro Alongi

Alessandro Alongi collabora nell’ambito del modulo di “Diritto della rete” all’Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Laureato in Giurisprudenza e in Scienze Politiche, è specializzato in Relazioni istituzionali e Diritto parlamentare e attualmente si occupa di tematiche giuridiche e regolamentari presso l’Organo di vigilanza sulla parità di accesso alla rete di TIM, oltre a svolgere attività di ricerca nell’ambito del Diritto dell’innovazione, del quale è autore di diversi studi e approfondimenti.

LabParlamento Consiglia

Internet: ad Ancona Igf Italia 2022, forum onu per governance rete
Tech

Internet: ad Ancona Igf Italia 2022, forum onu per governance rete

19 Novembre 2022 05:50
Insultare la casta? Non sempre si può
Società

Insultare la casta? Non sempre si può

25 Aprile 2022 05:44
Ucraina / La stretta via della pace passa per Istanbul
#Ucraina

Ucraina / La stretta via della pace passa per Istanbul

31 Marzo 2022 05:23
“Spegnete Internet in Russia”. “Non se ne parla”. Botta e risposta tra Ucraina e ICANN 
#Ucraina

“Spegnete Internet in Russia”. “Non se ne parla”. Botta e risposta tra Ucraina e ICANN 

09 Marzo 2022 06:30
Ucraina / Draghi, Putin metta fine allo spargimento di sangue
#Ucraina

Ucraina / Draghi, Putin metta fine allo spargimento di sangue

24 Febbraio 2022 14:21
L’orso (Putin) e il barboncino (Ue)
#Ucraina

L’orso (Putin) e il barboncino (Ue)

23 Febbraio 2022 07:35
Articolo successivo
Decreti attuativi cercansi: Legge di Bilancio al centro

Il flop della Legge sulla concorrenza: su 28 provvedimenti solo 5 approvati. Il focus di LabParlamento

Welfare complementare: la nuova “attività rifugio” degli italiani?

Welfare complementare: la nuova “attività rifugio” degli italiani?

Le ultime da LabParlamento

La polpetta avvelenata del Governo Draghi

Usic Carabinieri contro Tito Boeri, “se questi sono i dirigenti dello stato, prepariamoci al peggio”

1 Febbraio 2023
Facebook tagga utilizzando i dati biometrici. E scatta la class action

La piccola Repubblica di San Marino sbaraglia il gigante informatico Meta

1 Febbraio 2023
Pd / Barbati (civica Gualtieri): con Bonaccini per centrosinistra solido e competitivo

Pd / Barbati (civica Gualtieri): con Bonaccini per centrosinistra solido e competitivo

31 Gennaio 2023
Intercettazioni: il boss e la maestra

Intercettazioni: il boss e la maestra

30 Gennaio 2023
Unimpresa, calano i prestiti alle aziende

La circolare ‘omnibus’ dell’Agenzia delle Entrate illustra la tregua fiscale

29 Gennaio 2023
Troppo smartphone? Potrebbe scatenare allergia

Smartphone e bambini: 1 su 2 ce l’ha, il 99% è già online

27 Gennaio 2023
L’Intelligenza Artificiale e mondo del lavoro: dati e statistiche 

L’Intelligenza Artificiale e mondo del lavoro: dati e statistiche 

25 Gennaio 2023
Finanza sostenibile, la Bce mette in campo i nuovi indicatori

Finanza sostenibile, la Bce mette in campo i nuovi indicatori

25 Gennaio 2023
Modificare la realtà filmata dalle videocamere. Adesso sarà possibile (con buona pace della verità)

Modificare la realtà filmata dalle videocamere. Adesso sarà possibile (con buona pace della verità)

20 Gennaio 2023
Femminicidio, parla l’esperto: “serve una campagna di sensibilizzazione che parta dalle scuole”

Femminicidio, parla l’esperto: “serve una campagna di sensibilizzazione che parta dalle scuole”

18 Gennaio 2023
Mentre guidi l’auto ti ascolta (e riferisce tutto a Pechino)

Mentre guidi l’auto ti ascolta (e riferisce tutto a Pechino)

18 Gennaio 2023
Ucraina / Anche Google con l’Ucraina. In guerra con il Play Store

Google vara il politicamente corretto (e suggerirà quali parole scrivere)

16 Gennaio 2023
“Più sicurezza per gli autisti del Tpl”. La proposta del senatore leghista Manfredi Potenti

“Più sicurezza per gli autisti del Tpl”. La proposta del senatore leghista Manfredi Potenti

13 Gennaio 2023
Quando l’influencer è preso alla lettera si rischia anche la vita

Quando l’influencer è preso alla lettera si rischia anche la vita

13 Gennaio 2023
La ‘cicca’ tira ancora.  9 italiani su 10 non hanno mai provato le sigarette elettroniche

La ‘cicca’ tira ancora. 9 italiani su 10 non hanno mai provato le sigarette elettroniche

11 Gennaio 2023
LabParlamento

redazione@labparlamento.it

© 2022 LabParlamento è una testata giornalistica registrata al Tribunale di Roma con autorizzazione n. 3 del 13 gennaio 2021.
Direttore Responsabile: Daniele Piccinin.
Salvo accordi scritti, ogni forma di collaborazione è da considerarsi a titolo gratuito.

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Elezioni 2022
  • Politica
    • Governo
    • Parlamento
  • Economia
  • Giustizia
  • Società
    • Istruzione
    • Cultura
    • Ambiente
    • Sanità
    • Tech
  • Esteri
    • #Ucraina
    • Europa
    • Mondo
  • LabRoma
  • LabParlamento
    • Chi siamo
    • La redazione
    • Contatti

© 2022 LabParlamento è una testata giornalistica registrata al Tribunale di Roma con autorizzazione n. 3 del 13 gennaio 2021.
Direttore Responsabile: Daniele Piccinin.
Salvo accordi scritti, ogni forma di collaborazione è da considerarsi a titolo gratuito.