martedì 7 Febbraio, 2023
LabParlamento - Quotidiano di analisi e scenari politici
  • Elezioni 2022
  • Politica
    • Governo
    • Parlamento
  • Economia
  • Giustizia
  • Società
    • Istruzione
    • Cultura
    • Ambiente
    • Sanità
    • Tech
  • Esteri
    • #Ucraina
    • Europa
    • Mondo
  • LabRoma
  • LabParlamento
    • Chi siamo
    • La redazione
    • Contatti
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Elezioni 2022
  • Politica
    • Governo
    • Parlamento
  • Economia
  • Giustizia
  • Società
    • Istruzione
    • Cultura
    • Ambiente
    • Sanità
    • Tech
  • Esteri
    • #Ucraina
    • Europa
    • Mondo
  • LabRoma
  • LabParlamento
    • Chi siamo
    • La redazione
    • Contatti
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
LabParlamento - Quotidiano di analisi e scenari politici
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Home Esteri Europa

Francia: l’astensione record incrina il successo di Macron

Simona Corcos di Simona Corcos
19 Giugno 2017 11:09
in Europa, Società
Tempo di lettura: 3 minuti
A A
Francia: l’astensione record incrina il successo di Macron
Condividi su TwitterCondividi su FacebookCondividi su WhatsappCondividi su Linkedin

Vittoria meno larga del previsto. Un’opposizione sempre più divisa. Il 4 luglio fiducia al nuovo Governo

di Mara Carro

Nessuna coabitazione, nessun hung Parliament, nessuna anatra zoppa. Dalla sua elezione lo scorso maggio, Emmanuel Macron è il dominus incontrastato della politica francese.

Altri articoli interessanti

Eurovision, un palcoscenico utilizzato a fini politici

Francia / Per Macron una vittoria senza trionfo con l’incognita del test elettorale a giugno

L’unica lezione che accettiamo dai francesi è quella sul Presidenzialismo

Il movimento del presidente, La République en Marche (LREM), e il suo alleato Mouvementdémocrate, MoDem, hanno ottenuto la maggioranza assoluta dei seggi al secondo turno delle elezioni parlamentari di ieri, almeno 350 seggi (308 per LREM, 42 per MoDem). Una vittoria annunciata che però nei numeri si è rivelata al di sotto delle stime dei sondaggi che parlavano di oltre 400 seggi.

Scongiurato il pericolo egemonico, Macron ha tuttavia la forza politica e numerica per attuare il suo programma, a partire dalla riforma del codice del lavoro questa estate. I rivali di Macron hanno esortato gli elettori a non concentrare troppo potere in un solo partito e il messaggio potrebbe aver avuto un certo impatto. In un’elezione già segnata, l’unico interrogativo era in effetti solo l’ampiezza della maggioranza di Macron.

Un’alleanza guidata dal partito conservatore Les Républicains è emersa come il più grande gruppo di opposizione, con 137 seggi rispetto ai 229 del 2012. La vittima principale del voto è il Partito Socialista, PS, del predecessore di Macron, François Hollande, che ottiene solo 29 seggi (45 in alleanza) rispetto ai 280 (341 se si considera la coalizione) del 2012. Il leader del PS, Jean-Christophe Cambadélis, così come il candidato socialista alle elezioni presidenziali di quest’anno, Benoit Hamon, erano stati eliminati al primo turno e alla chiusura delle urne, domenica, Cambadélis ha annunciato le sue dimissioni da Segretario del PS. Risultato deludente anche per il Front National della neo-eletta Marine Le Pen: sperava in almeno 15 seggi per poter costituire un gruppo parlamentare ma non va oltre gli otto. 27 seggi per il Partito comunista e La France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon, il leader dell’estrema sinistra eletto a Marsiglia che ha promesso “resistenza sociale” al programma di riforme di Macron.

Dei sei ministri in carica del governo di Edouard Philippe in corsa per il Parlamento, Richard Ferrand, Bruno Le Maire, Mounir Mahjoubi, Marielle de Sarnez, Christophe Castaner e Annick Girardin, tutti e sei sono stati eletti.

Al primo turno LREM aveva ottenuto il 32,6% dei voti ma alle urne era andato meno di un francese su due, il 48,7% ( 8,5 punti in meno rispetto al 2012).

Stesso copione ieri quando circa 47 milioni di elettori francesi sono stati chiamati alle urne per eleggere 573 dei 577 deputati dell’Assemblea Nazionale, la Camera bassa del Parlamento francese. In quattro collegi la vittoria era stata assegnata al primo turno. In 572 circoscrizioni, i due principali candidati del primo turno si sono affrontati per un posto in Parlamento. In quasi tutti i collegi uno dei due candidati era membro di LREM o di MoDem e solo in un unico distretto, a Aube, Francia orientale, tre candidati si sono sfidati in una cosiddetta triangulaire, un ballottaggio con tre candidati, a differenza del 2012 quando furono ben 34.

Quarto appuntamento elettorale in meno di due mesi, queste elezioni legislative completano il rinnovamento della politica francese. Centinaia di parlamentari siederanno per la prima volta alla Camera bassa del Parlamento francese e ben il 40 per cento dei legislatori sarà donna.

Se il voto di domenica segna la fine della vecchia classe politica francese, un’astensione record, superiore al 57%, pone un serio interrogativo circa la legittimità del mandato del nuovo presidente di attuare le riforme annunciate. A detta di avversari e analisti, Macron non ha ottenuto un forte mandato dagli elettori francesi e c’è una discrepanza enorme tra la forza del presidente in Parlamento e la realtà della forza di LREM nel Paese.  L’alto tasso di astensione impone prudenza, ascolto e dialogo al presidente nell’attuazione del suo programma in un paese con sindacati pronti a lotte muscolari e una lunga storia di proteste di piazza che hanno costretto molti governi a brusche manovre su alcuni provvedimenti impopolari.

In realtà, se si considera il dato oggettivo, la soglia della maggioranza assoluta, 289 seggi, la maggioranza presidenziale è molto meno sconvolgente di quanto si dica. A spianare la strada a Macron sono stati i suoi stessi avversari, divisi al loro interno e indeboliti. Sarà senza dubbio difficile per gli altri partiti incarnare una potente opposizione e impedire l’adozione di un testo proposto dall’Eliseo. Tanto più che le forze all’opposizione non costituiranno un blocco omogeneo. Più che ad una maggioranza contro l’opposizione, la Francia vedrà una maggioranza sfidata da diverse opposizioni.

I parlamentari neo-eletti si riuniranno martedì 27 giugno per l’inizio ufficiale della nuova Legislatura e il 4 luglio saranno chiamati a votare la fiducia al primo ministro Philippe. Ultimo passaggio formale che garantisce a Macron il controllo sul Parlamento e corona la sua rapida scalata al sistema politico francese.

Tags: Elezioni FranciaEmmanuel Macron
Articolo precedente

Crescita lenta? “Colpa della P.A. più ancora della crisi”

Articolo successivo

Focus Parlamento:
19-24 giugno

Simona Corcos

Simona Corcos

LabParlamento Consiglia

Eurovision, un palcoscenico utilizzato a fini politici
Cultura

Eurovision, un palcoscenico utilizzato a fini politici

13 Maggio 2022 05:55
Francia / Per Macron una vittoria senza trionfo con l’incognita del test elettorale a giugno
Esteri

Francia / Per Macron una vittoria senza trionfo con l’incognita del test elettorale a giugno

27 Aprile 2022 06:03
L’unica lezione che accettiamo dai francesi è quella sul Presidenzialismo
Politica

L’unica lezione che accettiamo dai francesi è quella sul Presidenzialismo

19 Aprile 2022 05:13
Francia / Tutti in fila per Macron ma la Le Pen punta al colpaccio con i voti dell’estrema sinistra
Esteri

Francia / Tutti in fila per Macron ma la Le Pen punta al colpaccio con i voti dell’estrema sinistra

15 Aprile 2022 05:43
Astensione record in Francia e flop di Macron e Le Pen
Esteri

Astensione record in Francia e flop di Macron e Le Pen

28 Giugno 2021 06:27
Strategia nazionale per l’Intelligenza Artificiale: Francia in pole
Europa

Strategia nazionale per l’Intelligenza Artificiale: Francia in pole

06 Aprile 2018 17:27
Articolo successivo
Focus Parlamento: 19-24 giugno

Focus Parlamento:
19-24 giugno

Agenda istituzionale 19-25 giugno

Agenda istituzionale
19-25 giugno

Le ultime da LabParlamento

Oftalmologia, ottica e optometria: quale futuro con le nuove tecnologie

Oftalmologia, ottica e optometria: quale futuro con le nuove tecnologie

7 Febbraio 2023
Usif a Boeri: “i militari saranno i nuovi poveri del futuro” 

Usif a Boeri: “i militari saranno i nuovi poveri del futuro” 

7 Febbraio 2023
La stangata dei tassi. La Fed e la Bce preparano l’assalto al costo del denaro

La stangata dei tassi. La Fed e la Bce preparano l’assalto al costo del denaro

3 Febbraio 2023
Rapporto CNEL: dopo la pandemia più attenzione alla salute pubblica e tanti problemi da risolvere

Associazione datoriali e Sindacati a confronto al CNEL: “Imprese e capitale umano sono uguali, ragionare da squadra”

2 Febbraio 2023
La polpetta avvelenata del Governo Draghi

Usic Carabinieri contro Tito Boeri, “se questi sono i dirigenti dello stato, prepariamoci al peggio”

1 Febbraio 2023
Facebook tagga utilizzando i dati biometrici. E scatta la class action

La piccola Repubblica di San Marino sbaraglia il gigante informatico Meta

1 Febbraio 2023
Pd / Barbati (civica Gualtieri): con Bonaccini per centrosinistra solido e competitivo

Pd / Barbati (civica Gualtieri): con Bonaccini per centrosinistra solido e competitivo

31 Gennaio 2023
Intercettazioni: il boss e la maestra

Intercettazioni: il boss e la maestra

30 Gennaio 2023
Unimpresa, calano i prestiti alle aziende

La circolare ‘omnibus’ dell’Agenzia delle Entrate illustra la tregua fiscale

29 Gennaio 2023
Troppo smartphone? Potrebbe scatenare allergia

Smartphone e bambini: 1 su 2 ce l’ha, il 99% è già online

27 Gennaio 2023
L’Intelligenza Artificiale e mondo del lavoro: dati e statistiche 

L’Intelligenza Artificiale e mondo del lavoro: dati e statistiche 

25 Gennaio 2023
Finanza sostenibile, la Bce mette in campo i nuovi indicatori

Finanza sostenibile, la Bce mette in campo i nuovi indicatori

25 Gennaio 2023
Modificare la realtà filmata dalle videocamere. Adesso sarà possibile (con buona pace della verità)

Modificare la realtà filmata dalle videocamere. Adesso sarà possibile (con buona pace della verità)

20 Gennaio 2023
Femminicidio, parla l’esperto: “serve una campagna di sensibilizzazione che parta dalle scuole”

Femminicidio, parla l’esperto: “serve una campagna di sensibilizzazione che parta dalle scuole”

18 Gennaio 2023
Mentre guidi l’auto ti ascolta (e riferisce tutto a Pechino)

Mentre guidi l’auto ti ascolta (e riferisce tutto a Pechino)

18 Gennaio 2023
LabParlamento

redazione@labparlamento.it

© 2022 LabParlamento è una testata giornalistica registrata al Tribunale di Roma con autorizzazione n. 3 del 13 gennaio 2021.
Direttore Responsabile: Daniele Piccinin.
Salvo accordi scritti, ogni forma di collaborazione è da considerarsi a titolo gratuito.

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Elezioni 2022
  • Politica
    • Governo
    • Parlamento
  • Economia
  • Giustizia
  • Società
    • Istruzione
    • Cultura
    • Ambiente
    • Sanità
    • Tech
  • Esteri
    • #Ucraina
    • Europa
    • Mondo
  • LabRoma
  • LabParlamento
    • Chi siamo
    • La redazione
    • Contatti

© 2022 LabParlamento è una testata giornalistica registrata al Tribunale di Roma con autorizzazione n. 3 del 13 gennaio 2021.
Direttore Responsabile: Daniele Piccinin.
Salvo accordi scritti, ogni forma di collaborazione è da considerarsi a titolo gratuito.