Gli effetti dei cambiamenti climatici oltre a causare danni di vasta portata, rappresentano dei rischi per l’economia e la stabilità del sistema finanziario. Da questi rischi infatti possono derivare effetti macroeconomici molto rilevanti, tali da rendere più difficile il perseguimento del mandato delle stesse banche centrali e la valutazione delle prospettive per i prezzi e per l’attività economica necessari a definire la loro strategia di politica monetaria.
La crescente preoccupazione per questi rischi ha intensificato l’interesse per le tematiche ambientali quali lo sfruttamento delle risorse naturali, l’inquinamento e la perdita di biodiversità. Questi aspetti, influiscono sullo sviluppo sostenibile dell’economia e sulla stabilità del sistema finanziario. L’attenzione ai temi ambientali, sociali e di governance (conosciuti con l’acronimo ESG) ha condotto a una rapida diffusione della cosiddetta ‘finanza sostenibile’, un ecosistema in cui gli operatori tengono conto di tali considerazioni nelle decisioni di investimento.
La responsabilità primaria del contrasto ai cambiamenti climatici ricade sui governi, che possono intervenire per facilitare la transizione verso un modello di sviluppo economico sostenibile mediante l’introduzione di incentivi agli investimenti “verdi” e iniziative regolamentari volte a limitare le attività a maggiore impatto ambientale. La Banca Centrale Europea (BCE), in collaborazione con gli esperti di alcune banche centrali europee, tra cui la Banca d’Italia, ha pubblicato i nuovi indicatori per la valutazione dell’impatto dei rischi climatici sul settore finanziario e il monitoraggio dello sviluppo della finanza sostenibile.
Gli indicatori si distinguono in “sperimentali” e “analitici”: i primi rispettano solo alcuni dei criteri di qualità garantiti dalle statistiche ufficiali pubblicate dalla BCE; i secondi presentano limitazioni significative in termini di rappresentatività delle informazioni e richiedono cautela nella loro lettura. Gli indicatori riguardano tre aree tematiche: la finanza sostenibile, i rischi di transizione e i rischi fisici legati al cambiamento climatico.
Gli indicatori sperimentali sulla finanza sostenibile forniscono una panoramica aggregata su emissioni e rimborsi dei titoli di debito con carattere di sostenibilità emessi e detenuti da soggetti residenti nell’area dell’euro; quelli analitici sui rischi di transizione forniscono informazioni sull’esposizione degli intermediari ai rischi di transizione, utilizzando dati sulle emissioni di anidride carbonica finanziate e sull’intensità carbonica dei titoli e dei prestiti detenuti nei portafogli; infine gli indicatori analitici sul rischio fisico misurano gli effetti sulla performance dei portafogli delle istituzioni finanziarie dovuti a eventi naturali estremi connessi al cambiamento climatico, quali inondazioni, incendi, frane, erosione, uragani e stress idrico. Infatti le aziende colpite da eventi estremi potrebbero avere difficoltà nel rimborsare i debiti, oppure gli attivi a garanzia dei prestiti potrebbero subire una riduzione del proprio valore, con ripercussioni negative sul sistema finanziario.