martedì 17 Giugno, 2025
LabParlamento - Quotidiano di analisi e scenari politici
  • Politica
    • Governo
    • Parlamento
  • Economia
  • Giustizia
  • Società
    • Istruzione
    • Cultura
    • Ambiente
    • Sanità
    • Tech
  • Esteri
    • #Ucraina
    • Europa
    • Mondo
  • LabRoma
  • LabParlamento
    • Chi siamo
    • La redazione
    • Contatti
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Politica
    • Governo
    • Parlamento
  • Economia
  • Giustizia
  • Società
    • Istruzione
    • Cultura
    • Ambiente
    • Sanità
    • Tech
  • Esteri
    • #Ucraina
    • Europa
    • Mondo
  • LabRoma
  • LabParlamento
    • Chi siamo
    • La redazione
    • Contatti
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
LabParlamento - Quotidiano di analisi e scenari politici
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Home Economia

Chi ha paura del Patto di Stabilità? Dibattito aperto sulla riforma delle regole di bilancio Ue

Maria Carla Bellomia di Maria Carla Bellomia
12 Settembre 2019 14:52
in Economia, Europa
Tempo di lettura: 4 minuti
A A
Chi ha paura del Patto di Stabilità? Dibattito aperto sulla riforma delle regole di bilancio Ue
Condividi su TwitterCondividi su FacebookCondividi su WhatsappCondividi su Linkedin

Richiesta maggiore flessibilità dal Governo. Apparente chiusura della Commissione europea su ogni ipotesi di revisione della governance economica

di Maria Carla Bellomia

Si è riacceso, in questi ultimi giorni, un acceso dibattito sull’esigenza di una riforma del Patto di Stabilità, ipotesi questa che è tornata alla ribalta in concomitanza con il rinnovo delle principali istituzioni dell’Unione europea e, in particolare, dopo che le più alte cariche dello Stato si sono pubblicamente espresse in favore della necessità, per i prossimi anni, di una revisione delle regole alla base del sistema di governance europea.

Altri articoli interessanti

Commissione Ue / “Europoli”, il progetto di educazione finanziaria per i giovani

Il paradosso del “Buon Natale” cancellato dall’Ue in nome dell’inclusione

L’Europa prova ad alzare la voce con Polonia e Ungheria

Il primo a toccare il delicato tema è stato niente meno che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che, in un messaggio ufficiale inviato al forum Ambrosetti a Cernobbio ha indicato alcune linee guida per una “nuova Europa, più coesa”, auspicando, in tal senso, una modifica del patto di Stabilità alla luce di maggiori investimenti in settori-chiave per il nostro Paese, quali  le infrastrutture, l’innovazione, la ricerca e l’educazione. All’auspicata ipotesi di una riforma delle regole di bilancio, il Capo dello Stato ha affiancato quale priorità della nuova stagione politica comunitaria la revisione della fiscalità europea improntata ad eliminare forme di distorsione concorrenziale e che affronti il tema della tassazione delle grandi imprese multinazionali, per un sistema più equo e corretto tra gli Stati membri.

Sulla stessa linea si è pronunciato anche il Presidente del Consiglio che, in occasione delle sue comunicazioni per il voto di fiducia del Parlamento, ha elencato, tra le priorità politiche del nuovo Governo, la necessità di migliorare il Patto di stabilità e di crescita e in particolare la sua applicazione, con l’obiettivo di semplificarne le regole, evitare effetti pro-ciclici e sostenere gli investimenti, a partire da quelli legati alla sostenibilità ambientale e sociale.

Non sembra invece d’accordo con le posizioni assunte dai vertici italiani  la neo-eletta presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen che, nel corso della conferenza stampa di presentazione della nuova squadra dell’Esecutivo comunitario, ha evidenziato “l’ampio consenso” di cui godrebbe oggi il  Patto di Stabilità, anche grazie a regole e limiti definiti flessibili e chiari.

L’ex ministra della difesa tedesca ha altresì chiarito che spetterà al nuovo commissario incaricato per gli Affari Economici Paolo Gentiloni assicurare la corretta applicazione del Patto di stabilità, “utilizzando appieno la flessibilità permessa all’interno delle regole”, salvaguardando nel contempo “la responsabilità nella gestione dei bilanci”. La von der Leyen ha richiamato al senso di responsabilità nell’applicazione delle regole comunitarie anche il nuovo ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, affermando che il rispetto del Patto di Stabilità, “nel quadro delle regole concordate” è condizione necessaria per una giusta convivenza degli Stati membri in Europa.

A dire il vero, una certa flessibilità ai vincoli europei è stata accordata ai Paesi membri con la Comunicazione approvata nel gennaio 2015 dalla Commissione Juncker ma rimangono ancora forti criticità nell’applicazione dei target di bilancio dettati dai Trattati, soprattutto per i Paesi, come l’Italia, con elevati tassi di debito e deficit pubblico.

Il Patto di Stabilità, assieme al Fiscal compact, contiene infatti le regole europee sulla disciplina fiscale e di bilancio (tra cui i target del debito al 60% del Pil e del deficit al 3% del Pil) cui devono conformarsi i Paesi membri dell’Ue: una revisione del suo impianto – a più riprese modificato con l’aggiunta di nuovi criteri più stringenti – richiederebbe una modifica dei Trattati istitutivi dell’Unione economica e monetaria.

Se una modifica dei Trattati appare, quanto meno nell’immediato della nuova legislatura europea, una eventualità poco probabile, considerate, oltre alla richiesta di unanimità, anche l’apparente chiusura della nuova Presidente della Commissione e la costante opposizione del blocco dei Paesi del nord Europa, il ripensamento degli attuali vincoli di bilancio europei dovrebbe necessariamente ripartire da un confronto tra i Paesi membri, anche a regole invariate.

Per avviare tale processo, i prossimi Consigli europei – già a partire da quello previsto per il 17 e 18 ottobre, dovrebbero inserire nell’agenda dei lavori dei Capi di Stato e di Governo Ue la necessaria semplificazione delle regole, inaugurando un dibattito costruttivo a partire dallo scorporo degli investimenti pubblici dal calcolo del deficit, ipotesi sostenuta dallo stesso premier Conte e solo accennata nelle linee di indirizzo del nuovo Governo, dove si fa riferimento alla necessità di nuove regole orientate anche alla crescita non solo alla stabilità.

Allo stesso tempo, si potrebbe percorrere la via già inaugurata con la Comunicazione sulla flessibilità, attraverso un ulteriore rafforzamento dei meccanismi di riconoscimento di un certo grado di “tolleranza”, a fronte dell’assunzione di precisi impegni da parte degli Stati membri, sul versante delle riforme strutturali e degli investimenti.

D’altra parte – nonostante i toni minacciosi da parte di Bruxelles –  una procedura d’infrazione per il mancato rispetto della regola del debito non è mai stata avviata, preferendo la via del dialogo costruttivo ad uno scontro diretto con i Governi degli Stati membri e mettendo talvolta da parte la correzione di conti pubblici a favore di un’Europa più solidale.

Tags: Bilancio UECommissione UePaolo GentiloniPatto di StabilitàUrsula von der Leyen
Articolo precedente

Belli e maledetti (con la tecnologia): arriva Zao. Ed è subito allarme privacy

Articolo successivo

Brexit: con la chiusura di Westminster è partito il mese della verità

Maria Carla Bellomia

Maria Carla Bellomia

LabParlamento Consiglia

Commissione Ue / “Europoli”, il progetto di educazione finanziaria per i giovani
Economia

Commissione Ue / “Europoli”, il progetto di educazione finanziaria per i giovani

03 Maggio 2023 15:24
Il paradosso del “Buon Natale” cancellato dall’Ue in nome dell’inclusione
Esteri

Il paradosso del “Buon Natale” cancellato dall’Ue in nome dell’inclusione

03 Dicembre 2021 05:31
L’Europa prova ad alzare la voce con Polonia e Ungheria
Esteri

L’Europa prova ad alzare la voce con Polonia e Ungheria

13 Settembre 2021 06:22
L'obbligo vaccinale è incostituzionale
Sanità

Il valzer dei vaccini: si riparte dalla malaria per poi finire il Covid

27 Luglio 2021 06:20
Per l’Europa in Italia si torna a correre ma la disoccupazione giovanile è al 33,8%
Economia

Per l’Europa in Italia si torna a correre ma la disoccupazione giovanile è al 33,8%

14 Luglio 2021 07:52
La legge ungherese è una vergogna. E l’Europa pensa alle sanzioni
Esteri

La legge ungherese è una vergogna. E l’Europa pensa alle sanzioni

06 Luglio 2021 07:40
Articolo successivo
Brexit: con la chiusura di Westminster è partito il mese della verità

Brexit: con la chiusura di Westminster è partito il mese della verità

Istat: disoccupazione in calo, ma 2,5 milioni di italiani sono ancora senza lavoro

Istat: disoccupazione in calo, ma 2,5 milioni di italiani sono ancora senza lavoro

Le ultime da LabParlamento

L’ASSOCIAZIONE NEGOZI STORICI DI ECCELLENZA DI ROMA LANCIA IL CONCORSO FOTOGRAFICO “ROMA NEI NEGOZI STORICI DI ECCELLENZA”

L’ASSOCIAZIONE NEGOZI STORICI DI ECCELLENZA DI ROMA LANCIA IL CONCORSO FOTOGRAFICO “ROMA NEI NEGOZI STORICI DI ECCELLENZA”

15 Maggio 2025
Regione Lombardia hub per la salute ginecologica delle donne

Regione Lombardia hub per la salute ginecologica delle donne

14 Maggio 2025
SUCCESSO ALLA SAPIENZA PER LA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO “DISEGNO + SMARTPHONE = MUSICA”

SUCCESSO ALLA SAPIENZA PER LA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO “DISEGNO + SMARTPHONE = MUSICA”

14 Maggio 2025
“Una pace possibile”, il 17 maggio a Rimini l’incontro dedicato alla crisi in Afghanistan 

“Una pace possibile”, il 17 maggio a Rimini l’incontro dedicato alla crisi in Afghanistan 

14 Maggio 2025
NABA, presenta Notes on Becoming – Cartographies, Migrations and the Archive 

NABA, presenta Notes on Becoming – Cartographies, Migrations and the Archive 

7 Maggio 2025
Nucleare: Fare Verde, bene Fratin. sbagliato portare in giro per l’Italia rifiuti radioattivi

Nucleare: Fare Verde, bene Fratin. sbagliato portare in giro per l’Italia rifiuti radioattivi

6 Maggio 2025
Dipartimento giovani di CIU Unionquadri nel “Forum delle forze economiche e sociali giovanili” del CNEL

Dipartimento giovani di CIU Unionquadri nel “Forum delle forze economiche e sociali giovanili” del CNEL

6 Maggio 2025
Sclerosi multipla, Cerveteri sempre più amica di Aism: successo per le Erbe Aromatiche

Sclerosi multipla, Cerveteri sempre più amica di Aism: successo per le Erbe Aromatiche

5 Maggio 2025
Salute, ESEO Italia: al via la campagna 2025 sulle patologie gastrointestinali eosinofile

Salute, ESEO Italia: al via la campagna 2025 sulle patologie gastrointestinali eosinofile

5 Maggio 2025
Scuola: insegnanti allo stremo, istituzioni e sindacati in BURNOUT

Scuola: insegnanti allo stremo, istituzioni e sindacati in BURNOUT

29 Aprile 2025
LUNEDÌ 5 MAGGIO ALLA SAPIENZA IL CONVEGNO “MUSICA E INTELLIGENZA ARTIFICIALE COME STRATEGIA DI INCLUSIONE”

LUNEDÌ 5 MAGGIO ALLA SAPIENZA IL CONVEGNO “MUSICA E INTELLIGENZA ARTIFICIALE COME STRATEGIA DI INCLUSIONE”

28 Aprile 2025
Cinema: il 5 maggio a Roma lo Z-PITCH di NABA premio per storyteller audiovisivo della generazione Z 

Cinema: il 5 maggio a Roma lo Z-PITCH di NABA premio per storyteller audiovisivo della generazione Z 

23 Aprile 2025
MBI Awards of Distinction 2025, premiata l’azienda salentina di Trepuzzi, R.I.Group S.p.A.

MBI Awards of Distinction 2025, premiata l’azienda salentina di Trepuzzi, R.I.Group S.p.A.

15 Aprile 2025
CULTURA: QS WORLD UNIVERSITY RANKING, NABA E’ LA PRIMA ACCADEMIA DELLE BELLE ARTI D’ITALIA

CULTURA: QS WORLD UNIVERSITY RANKING, NABA E’ LA PRIMA ACCADEMIA DELLE BELLE ARTI D’ITALIA

15 Aprile 2025
I dazi e il nuovo ordine mondiale. Ecco perché l’Italia e l’Ue devono trattare con Trump per arginare lo squalo cinese

I dazi e il nuovo ordine mondiale. Ecco perché l’Italia e l’Ue devono trattare con Trump per arginare lo squalo cinese

9 Aprile 2025
LabParlamento - Quotidiano di analisi e scenari politici

redazione@labparlamento.it

© 2022 LabParlamento è una testata giornalistica registrata al Tribunale di Roma con autorizzazione n. 3 del 13 gennaio 2021.
Direttore Responsabile: Daniele Piccinin.
Salvo accordi scritti, ogni forma di collaborazione è da considerarsi a titolo gratuito.

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Politica
    • Governo
    • Parlamento
  • Economia
  • Giustizia
  • Società
    • Istruzione
    • Cultura
    • Ambiente
    • Sanità
    • Tech
  • Esteri
    • #Ucraina
    • Europa
    • Mondo
  • LabRoma
  • LabParlamento
    • Chi siamo
    • La redazione
    • Contatti

© 2022 LabParlamento è una testata giornalistica registrata al Tribunale di Roma con autorizzazione n. 3 del 13 gennaio 2021.
Direttore Responsabile: Daniele Piccinin.
Salvo accordi scritti, ogni forma di collaborazione è da considerarsi a titolo gratuito.

Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice.Ok