martedì 9 Agosto, 2022
LabParlamento - Quotidiano di analisi e scenari politici
  • #Ucraina
  • Politica
    • Governo
    • Parlamento
  • Economia
  • Giustizia
  • Società
    • Istruzione
    • Cultura
    • Ambiente
    • Sanità
    • Tech
  • Esteri
    • Europa
    • Mondo
  • LabRoma
  • LabParlamento
    • Chi siamo
    • La redazione
    • Contatti
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • #Ucraina
  • Politica
    • Governo
    • Parlamento
  • Economia
  • Giustizia
  • Società
    • Istruzione
    • Cultura
    • Ambiente
    • Sanità
    • Tech
  • Esteri
    • Europa
    • Mondo
  • LabRoma
  • LabParlamento
    • Chi siamo
    • La redazione
    • Contatti
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
LabParlamento - Quotidiano di analisi e scenari politici
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Home Giustizia

Credere nella legge significa anche accettare la scarcerazione di Brusca

Edoardo Venturini di Edoardo Venturini
03 Giugno 2021 07:40
in Giustizia
Tempo di lettura: 3 minuti
A A
Credere nella legge significa anche accettare la scarcerazione di Brusca
Condividi su TwitterCondividi su FacebookCondividi su WhatsappCondividi su Linkedin

La recente scarcerazione, con regime di semilibertà per 4 anni, del boss Giovanni Brusca dopo 25 anni di reclusione ha suscitato molti sentimenti di sdegno e ribrezzo per il nostro sistema giudiziario e per l’impianto legislativo che tutto ciò ha consentito.

Bisogna, tuttavia, scindere i due piani: quello giuridico e quello politico-filosofico. È evidente, in questo secondo piano, che un uomo autore o mandante di oltre 150 omicidi, esecutore di stragi contro lo Stato e le sue istituzioni, colpevole di aver ucciso e sciolto nell’acido un bambino di 14 anni, sia meritevole di passare la sua vita in carcere, lontano dalla società cui potrebbe recare pericolo.

Altri articoli interessanti

Mafia, Aiello (Misto-Idv): Stato protegga beni sottratti

Giovanni Falcone. Gli uomini passano, le idee restano

Turismo / Demoskopika, per la criminalità un affare da 2,2 miliardi di euro

Sul piano giuridico le cose però non stanno così. E aggiungiamo: per fortuna. La legge, specie quella penale, non viene approvata né per Tizio né per Caio, non viene immaginata per un Giovanni Brusca o per un Mario Rossi. La legge è generale ed astratta ed è suscettibile di essere applicata a chiunque, tanto nelle sue accezioni di particolare severità quanto nelle sue formule premianti.

La legge sull’ordinamento penitenziano ( l. 354/75 ) è particolarmente severa per quanto attiene il regime di reclusione dei mafiosi. Il contestato art. 4-bis della predetta legge, che contiene anche il regime del c.d ergastolo ostativo, impedisce ad esempio la concessione di qualsivoglia beneficio o meccanismo premiale nei confronti dei condannati per alcuni reati, tra cui l’associazione mafiosa, che non manifestino alcuna forma di pentimento, collaborando con lo Stato.

La ratio della misura risiede proprio nella volontà di scardinare il vincolo associativo, di sangue e di onore, che è alla base del patto mafioso, attraverso la possibilità di assegnare benefici carcerari ai condannati che dimostrino una sincera volontà di sciogliersi da quel vincolo.

A comprendere l’importanza della collaborazione dei mafiosi, autentica e sincera, come strumento per entrare nelle logiche alla base del vincolo associativo e quindi per interromperne la catena erano anche Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, entrambi uccisi dalla mafia per mano, anche e non solo, di Giovanni Brusca. 

Lo Stato non deve agire come la mafia. Deve dimostrare la sua superiorità morale, la sua capacità di credere nella Legge e di applicarne, fino in fondo, i principi. Racconta Pietro Grasso, ex giudice nel maxi processo ed ex presidente del Senato, che quando si trovò ad interrogare, dopo l’arresto, Totò Riina, il capo dei capi, la prima cosa che il giudice chiese a Riina fu se questo avesse bisogno dell’acqua.

È moralmente inaccettabile che un uomo come Brusca esca dal carcere dopo le atrocità che ha causato, dopo le sofferenze che ha cagionato e dopo le vite che ha spezzato. Ma è previsto dalla legge e, fintanto che la legge sarà questa, sarà anche giusto così. Perché cambiare la legge ad personam, nei confronti di uno o a causa di uno, finirebbe per deturpare secoli di evoluzione del nostro diritto penale ledendo la giustizia ed i suoi principi che per questo si amministra nei tribunali e non nelle piazze.

Credere autenticamente nella Legge e nel diritto significa accettare che Brusca esca dal carcere. Perché si comprende che non vi esce da impunto. Vi esce da colpevole, da delinquente, da vile e atroce assassino. Da uomo che ha scontato la sua pena ma che sarà sempre uno che ha perso la sua lotta con lo Stato. 

Perché lo Stato e le sue Istituzioni hanno dimostrato di essere più forti della mafia e di Brusca che uccide Falcone negandogli la vita proprio nell’atto di libertà che è concessa a Brusca. In questa sottile differenza, fondamentale per uno Stato democratico, risiede la differenza tra la mafia e lo Stato, tra la vita e la morte, tra la viltà mascherata da onore e dall’onore. Nella libertà e non nella morte.

Tags: Giovanni Bruscamafia
Articolo precedente

Il processo telematico allunga i tempi della giustizia

Articolo successivo

M5S / Garante Privacy, Rousseau deve cedere i dati degli iscritti

Edoardo Venturini

Edoardo Venturini

LabParlamento Consiglia

Mafia, Aiello (Misto-Idv): Stato protegga beni sottratti
Politica

Mafia, Aiello (Misto-Idv): Stato protegga beni sottratti

11 Luglio 2021 19:57
Giovanni Falcone. Gli uomini passano, le idee restano
Politica

Giovanni Falcone. Gli uomini passano, le idee restano

23 Maggio 2021 13:05
Turismo / Demoskopika, per la criminalità un affare da 2,2 miliardi di euro
Società

Turismo / Demoskopika, per la criminalità un affare da 2,2 miliardi di euro

23 Aprile 2021 11:46
Beni Confiscati / In Italia il 50% in attesa di essere assegnato
Società

Beni Confiscati / In Italia il 50% in attesa di essere assegnato

06 Marzo 2021 08:25
La nuova vita dei beni confiscati parte dal web
Approfondimenti

La nuova vita dei beni confiscati parte dal web

28 Novembre 2018 08:26
Articolo successivo
M5S / Garante Privacy, Rousseau deve cedere i dati degli iscritti

M5S / Garante Privacy, Rousseau deve cedere i dati degli iscritti

La Raggi batte cassa con le rette di marzo (ma le scuole erano chiuse)

La Raggi batte cassa con le rette di marzo (ma le scuole erano chiuse)

Le ultime da LabParlamento

L’Europa ci taglia il gas (ma non le bollette)

L’Europa ci taglia il gas (ma non le bollette)

9 Agosto 2022
Che schiava della poltrona l’Italia chiamò

Letta-Calenda, l’amplesso da una botta e via

7 Agosto 2022
 Ossessione vacanze / Il 40% degli italiani sfida il traffico (e la crisi)

 Ossessione vacanze / Il 40% degli italiani sfida il traffico (e la crisi)

7 Agosto 2022
SACE parla al futuro: al via le candidature per l’IT Academy

Partito il cantiere all’ex corderia di Viserba con garanzia Sace

6 Agosto 2022
Il Municipio XII firma protocollo d’intesa con i dentisti Andi su salute orale

Il Municipio XII firma protocollo d’intesa con i dentisti Andi su salute orale

6 Agosto 2022
Il Covid cambia il mercato immobiliare: boom di richieste di abitazioni indipendenti e spazi esterni

Mercato Immobiliare / Rapporto Ocse, il settore residenziale rappresenta il 17% del CO2 dei consumi di energia

5 Agosto 2022
Unimpresa, calano i prestiti alle aziende

Da settembre la rata del mutuo aumenterà dell’11%

4 Agosto 2022
Il Campidoglio apre le sue porte per parlare di dati, privacy e nuove tecnologie

Il Campidoglio apre le sue porte per parlare di dati, privacy e nuove tecnologie

3 Agosto 2022
Che schiava della poltrona l’Italia chiamò

Che schiava della poltrona l’Italia chiamò

3 Agosto 2022
Le isole italiane e il nuovo riconoscimento del principio d’insularità in Costituzione 

Le isole italiane e il nuovo riconoscimento del principio d’insularità in Costituzione 

3 Agosto 2022
Emergenza lavoro: 3 giovani su 10 sono disoccupati

Lavoro / Istat, a giugno 2022 tasso di occupazione record (60,1% mai così dal 1977)

2 Agosto 2022
Italia-Spagna / Intrighi e complotti raccontati da Llorenç Lluell in “Los depredadores  (biografia de una gran estafa)”

Italia-Spagna / Intrighi e complotti raccontati da Llorenç Lluell in “Los depredadores  (biografia de una gran estafa)”

2 Agosto 2022
Siccità / Ispra, risorse idriche ridotte anche del 40% in futuro

Siccità / L’allarme della Coldiretti, 250mila aziende a rischio crack

2 Agosto 2022
Bonus psicologico / In 2 ore 85mila richieste ma i fondi bastano per 16mila persone

Bonus psicologico / In 2 ore 85mila richieste ma i fondi bastano per 16mila persone

1 Agosto 2022
Affari correnti o “grane”? Dal decreto flussi alla siccità i nodi (irrisolti) dal governo Draghi

Affari correnti o “grane”? Dal decreto flussi alla siccità i nodi (irrisolti) dal governo Draghi

1 Agosto 2022
LabParlamento

redazione@labparlamento.it

© 2022 LabParlamento è una testata giornalistica registrata al Tribunale di Roma con autorizzazione n. 3 del 13 gennaio 2021.
Direttore Responsabile: Daniele Piccinin.
Salvo accordi scritti, ogni forma di collaborazione è da considerarsi a titolo gratuito.

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • #Ucraina
  • Politica
    • Governo
    • Parlamento
  • Economia
  • Giustizia
  • Società
    • Istruzione
    • Cultura
    • Ambiente
    • Sanità
    • Tech
  • Esteri
    • Europa
    • Mondo
  • LabRoma
  • LabParlamento
    • Chi siamo
    • La redazione
    • Contatti

© 2022 LabParlamento è una testata giornalistica registrata al Tribunale di Roma con autorizzazione n. 3 del 13 gennaio 2021.
Direttore Responsabile: Daniele Piccinin.
Salvo accordi scritti, ogni forma di collaborazione è da considerarsi a titolo gratuito.