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Home Approfondimenti

AGCOM misura la disinformazione online

Stefano Bruni di Stefano Bruni
09 Marzo 2019 20:18
in Approfondimenti, Cultura, Europa, Società
Tempo di lettura: 2 minuti
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AGCOM misura la disinformazione online
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La disinformazione ha interessato nel 2018 l’8% dei contenuti informativi online prodotti mensilmente. Vicende politiche e di governo, cronaca nera, teorie pseudoscientifiche e salute tra le principali tematiche oggetto di disinformazione. Nella parte finale del 2018 è cresciuta sensibilmente anche l’informazione (e la disinformazione) dedicata alle elezioni europee del prossimo maggio 2019. Trai temi considerati importanti per l’Europa da parte dei cittadini italiani, l’immigrazione, la situazione economica e la disoccupazione

di Stefano Bruni

Vicende politiche e di governo, cronaca nera, teorie pseudoscientifiche e salute sono state tra le principali tematiche oggetto di disinformazione. È quanto rileva il primo numero dell’Osservatorio sulla disinformazione online, pubblicato nei giorni scorsi dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni con l’obiettivo di fornire agli stakeholder indicazioni sull’insorgenza e diffusione di contenuti fake rispetto a specifici argomenti e tematiche.

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Secondo il rapporto, nel 2018, il volume di disinformazione online ha raggiunto in generale il livello massimo in corrispondenza delle elezioni politiche del 4 marzo e in occasione della successiva formazione del nuovo governo.

In media, la disinformazione sembra essersi assestata su un valore mediamente più alto rispetto agli anni passati e ha interessato, lo scorso anno, l’8% dei contenuti informativi online prodotti mensilmente.

Gli argomenti maggiormente oggetto di disinformazione, come si diceva, sono stati quelli relativi alla cronaca (34% dei casi), alla politica (19%) e alle notizie di carattere scientifico (18% dei contenuti di disinformazione). Giù dal podio, spettacolo (10%), cultura (7%), esteri (6%), economia (5%) e, infine, sport (2%).

Conseguentemente, molti dei termini che compaiono tra i 30 più frequenti nei primi 8 mesi del 2018 sono legati a hard news su partiti/esponenti politici e soggetti istituzionali, fatti di cronaca nera e intervento delle forze dell’ordine, immigrazione, accadimenti internazionali.

Gli altri termini salienti della disinformazione nel medesimo periodo di riferimento sono invece connessi soprattutto alle teorie pseudoscientifiche su pianeti e presenze aliene.

Nella seconda parte del 2018 (in particolare nell’ultimo trimestre) i 30 termini più ricorrenti nell’intero contenuto dei siti di disinformazione, sono risultati legati invece a notizie sulla politica di governo e le istituzioni, fatti di cronaca nera e intervento delle forze dell’ordine, manovra economica, salute, condizioni ambientali e climatiche.

Nella parte finale del 2018 è cresciuta sensibilmente anche l’informazione (e la disinformazione) dedicata alle elezioni europee del prossimo maggio 2019. In particolare, la televisione ha dedicato maggiore spazio a questo argomento, seguita dai siti di informazione e dai quotidiani.

Trai temi considerati importanti per l’Europa da parte dei cittadini italiani, al primo posto si trova l’immigrazione (59%), seguita dalla situazione economica (49%) e dalla disoccupazione (47%).

Inoltre, immigrazione e terrorismo hanno segnato la maggiore presenza di disinformazione sul totale dei contenuti online prodotti sui singoli argomenti, riportando quote rispettivamente pari al 15% e all’11%.

Tags: AGCOMcomunicazionedisinformazioneFake-news
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