lunedì 17 Novembre, 2025
LabParlamento - Quotidiano di analisi e scenari politici
  • Politica
    • Governo
    • Parlamento
  • Economia
  • Giustizia
  • Società
    • Istruzione
    • Cultura
    • Ambiente
    • Sanità
    • Tech
  • Esteri
    • #Ucraina
    • Europa
    • Mondo
  • LabRoma
  • LabParlamento
    • Chi siamo
    • La redazione
    • Contatti
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Politica
    • Governo
    • Parlamento
  • Economia
  • Giustizia
  • Società
    • Istruzione
    • Cultura
    • Ambiente
    • Sanità
    • Tech
  • Esteri
    • #Ucraina
    • Europa
    • Mondo
  • LabRoma
  • LabParlamento
    • Chi siamo
    • La redazione
    • Contatti
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
LabParlamento - Quotidiano di analisi e scenari politici
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Home Economia

Francamente me ne “infisco”

Stefano Gianuario di Stefano Gianuario
20 Febbraio 2021 06:49
in Economia, Governo
Tempo di lettura: 4 minuti
A A
La strada (stretta) del Governo Draghi
Condividi su TwitterCondividi su FacebookCondividi su WhatsappCondividi su Linkedin

Mario Draghi deve aver preso per buono l’adagio reso celebre da John Belushi, “quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare”, declinandolo ovviamente nel suo stile sobrio e ben lontano da fasti ed eccessi del protagonista di Animal House. Ma è una lezione che il neo Presidente del Consiglio ha assimilato da molto tempo, dandone prova a più riprese nella sua fulgida carriera e non smentendosi neanche nelle prime uscite al vertice del nuovo Governo. 

Basta prendere ad esempio la netta volontà di allontanarsi da tutta una serie di decisioni e comportamenti che hanno caratterizzato gli inquilini di Palazzo Chigi dell’ultimo ventennio, partendo dalla comunicazione che sarà istituzionale e improntata nella ferrea logica, che suona quasi come un insegnamento materno d’altri tempi, del “parlo se ho qualcosa da dire”.

Altri articoli interessanti

Il faro di Bankitalia sui pagamenti digitali

Caro Banche, gli italiani chiedono sempre meno mutui per la casa 

Istat, il Pil italiano batte un colpo. +0,3% nel primo trimestre 2024

Non è di certo un caso che Draghi abbia scelto Paola Ansuini a guidare la comunicazione con la quale vanta il comune pedigree Bankitalia e, va da sé, lo scarso interesse per i social, i rumors e le anticipazioni via chat.

Questo è perché Draghi si concentrerà sui fatti e non sulle chiacchiere: la dignità che ha dato all’ecologia, tema per anni sbandierato da molti ma in sostanza trascurato da tutti, ne è ampia dimostrazione.

Si può avere dunque il discreto sentore che Draghi farà parlare le riforme e che le riforme parleranno per Draghi, testimoniando la bontà o meno del suo operato. Tra i tanti ambiti a cui tocca metter mano spicca la riforma fiscale che è l’architrave della politica di bilancio ma anche chiave di volta per porre fine a tutta una serie di squilibri sociali che a loro volta rallentano la crescita economica nazionale. 

Partendo dai dati di contesto: l’Italia è il terzo Paese con la più alta tassazione sul lavoro in Europa e il primo tra le economie più avanzate del Vecchio Continente. Si basa su di un sistema datato, l’Irpef, basato su di una singolare reinterpretazione del pensiero di Robin Hood: alle categorie più indigenti il welfare garantisce praticamente ogni esenzione, ai più abbienti (leggersi ricchi e ricchissimi) il sistema chiede poche briciole mentre mostra un accanimento selettivo sul cosiddetto “ceto medio”, ovvero i lavoratori dipendenti con un reddito lordo tra i 26mila e i 40mila euro annui, dove si verifica un salto dell’aliquota dal 27% al 38% arrivando a prelevare addirittura 61euro ogni 100euro guadagnati, o meglio, dichiarati. 

La conseguenza è presto detta: impoverimento della colonna portante dei contribuenti, prolungamento della stagnazione dei consumi e conseguente incapacità di ridare spinta vitale alla domanda interna, indispensabile per la crescita del PIL.

Il primo nodo da sciogliere riguarderà la scelta del sistema: duale, quindi suddiviso per redditi e capitali, oppure con un’unica forma di tassazione, avvicinandosi dunque al modello progressivo tedesco. In alternativa ha fatto capolino anche il sistema danese: uno schema vincente applicato dal piccolo stato nordico nel 2008 che però, per un grande stato zavorrato dal debito come l’Italia ha una controindicazione: quel modello tagliò di oltre due punti il PIL per ridurre le imposte sui redditi. Un qualcosa che l’Italia non può permettersi, considerando un debito di oltre 2.500 miliardi e una finanza pubblica agonizzante da vent’anni. 

Una carta che giocherà senz’altro il nuovo inquilino di Palazzo Chigi per adottare la cura della progressività fiscale sarà quella di fare andare di pari passo la riforma fiscale con quella della pubblica amministrazione, considerando che proprio quest’ultima, resa chiaramente esangue dall’emergenza Covid, ha visto schizzare il suo fabbisogno nel 2020 a 152,4 miliardi di euro. 

Sul lungo periodo Draghi punta a recuperare risorse attraverso un serio contrasto al sommerso ma, è fatto noto, che la lotta all’evasione per dare i suoi frutti deve diventare strutturale e occorre tempo. Un’altra via potrebbe essere una tentazione antica e assai rischiosa: lo spostamento della tassazione dalle persone alle cose. Mossa insidiosa per il neo Presidente, considerato che la tassazione sugli immobili è lievitata pesantemente con l’introduzione dell’IMU e che lo spettro delle clausole di salvaguardia sull’IVA appena disinnescate – croce e delizia di tanti titolari del MEF – è ancora in agguato.

L’ultima risorsa nella mano di Draghi è gettare esche a capitale straniero per procurarsi investimenti: altro gioco da funambolo, considerato il ginepraio normativo italiano sul quale va adottata la scure della semplificazione. Per portare a casa il Professor Draghi ha messo in piedi un dream team, una super commissione con nomi quali Massimo Bordignon e Carlo Cottarelli che dovrà presentare una revisione entro marzo. 

Gli ostacoli sulla via della riforma fiscale per Draghi sono dunque tanti ma una cosa è certa: non saranno dovuti alla volontà delle forze politiche di intestarsi un modello piuttosto che un altro delle quali, anche considerando i numeri in Parlamento ottenuti, il banchiere italiano più noto al mondo francamente se ne infischierà.

Tags: BankitaliaCarlo CottarelliCeto mediocovidFiscoImuIvaMario DraghiMassimo BordignonPaola AnsuiniPiltasse
Articolo precedente

Cronaca di una crisi risolta. Per il momento

Articolo successivo

Pressione fiscale: Italia al 128° posto nel mondo

Stefano Gianuario

Stefano Gianuario

Stefano Gianuario, milanese, classe ’85. Giornalista e scrittore si è sempre occupato di economia scrivendo per lo più di trasporto aereo e aziende del turismo. Autore del romanzo “Vanilla Scent” Robin Edizioni (2017)

LabParlamento Consiglia

Il faro di Bankitalia sui pagamenti digitali
Economia

Il faro di Bankitalia sui pagamenti digitali

27 Agosto 2025 10:31
Istat, il Pil italiano batte un colpo. +0,3% nel primo trimestre 2024
Economia

Caro Banche, gli italiani chiedono sempre meno mutui per la casa 

30 Luglio 2024 09:28
Istat, il Pil italiano batte un colpo. +0,3% nel primo trimestre 2024
Economia

Istat, il Pil italiano batte un colpo. +0,3% nel primo trimestre 2024

30 Aprile 2024 13:56
Se le tasse non sono mai una cosa bellissima…
Economia

Se le tasse non sono mai una cosa bellissima…

14 Marzo 2024 16:43
Bankitalia, giù la domanda di credito e con i tassi alle stelle calano anche i mutui per la casa
Economia

Bankitalia, giù la domanda di credito e con i tassi alle stelle calano anche i mutui per la casa

01 Agosto 2023 11:45
Enti locali, Corte Conti: compensati dallo Stato gli effetti della pandemia sui bilanci
Economia

Da Bankitalia semaforo ‘verde’ all’economia del Lazio

15 Giugno 2023 16:26
Articolo successivo
Pressione Fiscale Italia

Pressione fiscale: Italia al 128° posto nel mondo

Roma: “E anche quest’anno slitta la sufficienza”. Voti in rosso per trasporti e pulizia

Roma: “E anche quest'anno slitta la sufficienza”. Voti in rosso per trasporti e pulizia

Le ultime da LabParlamento

Italia Digitale. Il nostro futuro nei gigawatt dei Data Center

Italia Digitale. Il nostro futuro nei gigawatt dei Data Center

13 Novembre 2025
“L’ATOMO CONVERTITO – UNA BELLA STORIA ITALIANA”. Presentazione lunedì 10 novembre alla Camera dei deputati

“L’ATOMO CONVERTITO – UNA BELLA STORIA ITALIANA”. Presentazione lunedì 10 novembre alla Camera dei deputati

8 Novembre 2025
Editoria / Presentato il nuovo numero di Articolo 9 la rivista dedicata all’ambiente e alla sostenibilità

Editoria / Presentato il nuovo numero di Articolo 9 la rivista dedicata all’ambiente e alla sostenibilità

6 Novembre 2025
Il CONAPO aderisce alla CIU-Unionquadri: una nuova alleanza per rafforzare la rappresentanza dei Vigili del Fuoco

Il CONAPO aderisce alla CIU-Unionquadri: una nuova alleanza per rafforzare la rappresentanza dei Vigili del Fuoco

6 Novembre 2025
“Energie per Roma – Salute 2025”: premiati i protagonisti dell’impegno sanitario e sociale romano

“Energie per Roma – Salute 2025”: premiati i protagonisti dell’impegno sanitario e sociale romano

31 Ottobre 2025
Confal Federazione Scuola, rafforzare riconoscimento sociale dei docenti e del personale ATA

Confal Federazione Scuola, rafforzare riconoscimento sociale dei docenti e del personale ATA

27 Ottobre 2025
SALUTE MENTALE: MITO & REALTÀ, RAFFORZARE LA SINERGIA FRA ISTITUZIONI E COMUNITÀ TERAPEUTICHE

SALUTE MENTALE: MITO & REALTÀ, RAFFORZARE LA SINERGIA FRA ISTITUZIONI E COMUNITÀ TERAPEUTICHE

21 Ottobre 2025
Al via il Giubileo del sostegno a distanza

Al via il Giubileo del sostegno a distanza

21 Ottobre 2025
SALUTE MENTALE: IL 25 OTTOBRE A ROMA CONVEGNO SULLE COMUNITÀ TERAPEUTICHE

SALUTE MENTALE: IL 25 OTTOBRE A ROMA CONVEGNO SULLE COMUNITÀ TERAPEUTICHE

16 Ottobre 2025
ANAC e ASSORUP: confronto positivo su incentivi e formazione per i RUP

ANAC e ASSORUP: confronto positivo su incentivi e formazione per i RUP

15 Ottobre 2025
Dossier LabParlamento / L’Italia e la questione israelo-palestinese dal fascismo ai giorni nostri

Dossier LabParlamento / L’Italia e la questione israelo-palestinese dal fascismo ai giorni nostri

3 Ottobre 2025
mercoledì 1° ottobre “Le ali sonore della Sapienza”, evento radiofonico per il festival del podcasting

mercoledì 1° ottobre “Le ali sonore della Sapienza”, evento radiofonico per il festival del podcasting

30 Settembre 2025
L’innovazione tecnologica e la simulazione al centro del futuro della difesa internazionale

L’innovazione tecnologica e la simulazione al centro del futuro della difesa internazionale

25 Settembre 2025
Difesa: NATO ca2x2 forum 2025, dall’intelligenza artificiale supporto fondamentale per l’addestramento

Difesa: NATO ca2x2 forum 2025, dall’intelligenza artificiale supporto fondamentale per l’addestramento

24 Settembre 2025
DIFESA: NATO CA2X2 FORUM 2025, CON LA SIMULAZIONE VIRTUALE POSSIBILE INTERVENIRE IN SCENARI DI CRISI

DIFESA: NATO CA2X2 FORUM 2025, CON LA SIMULAZIONE VIRTUALE POSSIBILE INTERVENIRE IN SCENARI DI CRISI

23 Settembre 2025
LabParlamento - Quotidiano di analisi e scenari politici

redazione@labparlamento.it

© 2022 LabParlamento è una testata giornalistica registrata al Tribunale di Roma con autorizzazione n. 3 del 13 gennaio 2021.
Direttore Responsabile: Daniele Piccinin.
Salvo accordi scritti, ogni forma di collaborazione è da considerarsi a titolo gratuito.

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Politica
    • Governo
    • Parlamento
  • Economia
  • Giustizia
  • Società
    • Istruzione
    • Cultura
    • Ambiente
    • Sanità
    • Tech
  • Esteri
    • #Ucraina
    • Europa
    • Mondo
  • LabRoma
  • LabParlamento
    • Chi siamo
    • La redazione
    • Contatti

© 2022 LabParlamento è una testata giornalistica registrata al Tribunale di Roma con autorizzazione n. 3 del 13 gennaio 2021.
Direttore Responsabile: Daniele Piccinin.
Salvo accordi scritti, ogni forma di collaborazione è da considerarsi a titolo gratuito.

Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice.