martedì 24 Giugno, 2025
LabParlamento - Quotidiano di analisi e scenari politici
  • Politica
    • Governo
    • Parlamento
  • Economia
  • Giustizia
  • Società
    • Istruzione
    • Cultura
    • Ambiente
    • Sanità
    • Tech
  • Esteri
    • #Ucraina
    • Europa
    • Mondo
  • LabRoma
  • LabParlamento
    • Chi siamo
    • La redazione
    • Contatti
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Politica
    • Governo
    • Parlamento
  • Economia
  • Giustizia
  • Società
    • Istruzione
    • Cultura
    • Ambiente
    • Sanità
    • Tech
  • Esteri
    • #Ucraina
    • Europa
    • Mondo
  • LabRoma
  • LabParlamento
    • Chi siamo
    • La redazione
    • Contatti
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
LabParlamento - Quotidiano di analisi e scenari politici
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Home Approfondimenti

Cosa rimane del Pd 13 anni dopo la vittoria di Prodi

Simone Santucci di Simone Santucci
03 Marzo 2019 08:41
in Approfondimenti, Commenti, Europa, Parlamento, Società
Tempo di lettura: 3 minuti
A A
Cosa rimane del Pd 13 anni dopo la vittoria di Prodi
Condividi su TwitterCondividi su FacebookCondividi su WhatsappCondividi su Linkedin

Tredici anni e otto milioni di voti persi: per il Pd è tempo di prendere o lasciare. Seguire il modello Corbyn o avventurarsi all’interno di un fronte repubblicano produrrà, comunque, un altro scossone all’interno del Nazareno

di Simone Santucci

Contando la prima apparizione ibrida, gruppi Ds e Margherita uniti alla Camera e al Senato, l’esperienza storica del Pd – iniziata in quelle politiche 2006 che viddero la vittoria risicata di Roma Prodi – ha compiuto 13 anni. A qualche settimana dall’elezione di quello che sarà l’ottavo segretario del Pd, il principale partito della sinistra italiana, passato dai 14 milioni di voti del 2008 ai 6 milioni dello scorso 4 marzo è di fronte alla sua ennesima svolta storica.

Altri articoli interessanti

Perché il PD è destinato sempre alla sconfitta se non farà i conti con il suo passato fino in fondo

Pd / Barbati (civica Gualtieri): con Bonaccini per centrosinistra solido e competitivo

Salute Mentale: Fenascop Lazio, dimissioni Consulta segnano fallimento giunta Zingaretti

Qualche dato politico chiarisce il tortuoso cammino dei democratici: da quando esiste, il Pd non ha potuto infatti mai tradurre in voti la vocazione maggioritaria che fu alla base della rottura della logica di coalizione. Né nel 2008 (Veltroni contro Berlusconi), né nel 2013 (Bersani contro Berlusconi) e né nel 2018 (Renzi contro tutti) il Pd ha vinto in modo netto una elezione politica. Ben otto milioni di voti in meno hanno decretato l’erosione di quella base elettorale che fu, un tempo, il centro dell’agenda politica del Paese.

L’area del centrosinistra è infatti ormai minoritaria nel dibattito politico quotidiano. L’ascesa del M5S prima e le divisioni dell’ex Ulivo poi hanno infatti frammentato l’area culturale della sinistra. La convivenza postcomunisti-cattolici, solo trent’anni fa agli opposti sotto le insegne di Pci e Dc, pur avendo sostanzialmente retto, ha prodotto inevitabilmente uno dei partiti di sinistra più centristi della tradizione europea, ultimo figlio ancora in vita della terza via blairiana e clintoniana ormai da un pezzo consegnata alla storia. La continua divisione del mondo a sinistra del Pd (La Sinistra-L’Arcobaleno del 2008, SeL e Rivoluzione Civile nel 2013 e LeU e Potere al Popolo nel 2018) vede, costantemente, un vecchio pezzo del fu Ulivo uscire fuori dal Pd ad ogni tornata mentre nel Pd la corrente ex-Margherita, che nel patto fondativo contava per un terzo, è ormai maggioranza dilagante al Nazareno. E dire che l’unica sinistra che regge a livello europeo pare essere quella che non disdegna il ritorno ad una tradizione socialisteggiante dura e pura, totalmente in contraddizione con il Pd-centrista degli ultimi anni.

Romano Prodi rimane, a tutt’oggi, l’unico candidato politico della sinistra ad aver vinto le elezioni. La prima volta, con l’Ulivo, la sinistra ex Pci, assente dal governo dal ’47, fu protagonista di una nuova pagina politica che per 5 anni (e quattro governi) segnò la storia del percorso politico nazionale. La seconda, nel 2006, la fragile coalizione dell’Unione sempre guidata da Prosi, uscita vincitrice alla Camera ma sconfitta al Senato per il famigerato Porcellum, si dissolse dopo poco più di un anno e mezzo. Da allora, pur presente al governo, il centro-sinistra non ha più “vinto” – seppur a seguito di vari fattori – nessuna delle elezioni politiche successive.

Nell’epoca dei populismi e dei sovranismi, infatti, il ritorno a proposte forti, di matrice socialista, appare l’unica risposta “urlata” efficace per replicare a tono a quelle forze che fanno della protesta, dell’antipolitica e dell’anti-establishment il proprio bacino elettorale. La forza tranquilla (Mitterrand&Gentiloni copyright) non tira più e se intende ancora sopravvivere ha urgentemente bisogno di proposte nuove e di rottura per quell’Italia che, per la prima volta dal 1946, si è risvegliata con i moderati in minoranza e in declino.

Da queste primarie del Pd, stando ai dati, uscirà un ex Ds segretario di un partito che ha per la sua gran parte perduto l’anima ex Pci-Pds-Ds. Che significa questo? Anzitutto che le primarie segneranno solo l’inizio dell’ennesima ricollocazione della sinistra italiana: anche se né Zingaretti, né Martina appaiono i nuovi Corbyn o i nuovi Tsipras tale passaggio produrrà, di fatto, il ritorno di metà della ex “ditta” nella cabina di comando del Nazareno. Con i fisiologici scossoni che tale situazione produrrà.

La discussione, un po’ stantia, sull’opportunità di presentarsi con o senza il simbolo Pd alle europee all’interno (o no) di un “fronte” anti-sovranista e repubblicano appare infatti una strada che, qualora intrapresa, richiederà degli sforzi immani di sintesi tra anime politiche differenti, già lacerate da anni di scissioni, liti e tradimenti. In questo caso, però, addio modello Labour. E l’implosione della fu Unione parla ancora chiaro.

In nessun altro Paese d’Europa un partito che ha subito la sua più grande sconfitta elettorale ha atteso un anno per cambiare leadership. La risposta sul perché di tanta attesa è tutta scritta tra le righe di questo interrogativo: il Pd ha davvero esaurito il proprio ruolo assieme alla sua vocazione maggioritaria oppure c’è ancora tempo e spazio per un rilancio? La sfida del primo segretario della storia d’Italia di partito di sinistra solo terzo nella classifica generale è tutta qui. Se a sinistra c’è futuro politico per il Pd lo vedremo a breve. Meno di quanto si possa pensare.

Tags: CentrosinistradsLa MargheritaMaurizio MartinaNicola ZingarettiPdPrimarie PdUlivo
Articolo precedente

La democrazia senza partiti può davvero funzionare?

Articolo successivo

Stop dell’Antitrust tedesca a Facebook: più attenzione ai dati personali sul web

Simone Santucci

Simone Santucci

LabParlamento Consiglia

Perché il PD è destinato sempre alla sconfitta se non farà i conti con il suo passato fino in fondo
Politica

Perché il PD è destinato sempre alla sconfitta se non farà i conti con il suo passato fino in fondo

25 Aprile 2024 21:02
Pd / Barbati (civica Gualtieri): con Bonaccini per centrosinistra solido e competitivo
Politica

Pd / Barbati (civica Gualtieri): con Bonaccini per centrosinistra solido e competitivo

31 Gennaio 2023 17:00
Salute Mentale: Fenascop Lazio, dimissioni Consulta segnano fallimento giunta Zingaretti
LabRoma

Salute Mentale: Fenascop Lazio, dimissioni Consulta segnano fallimento giunta Zingaretti

19 Luglio 2022 06:21
Piazza di Siena: in sella per la 89’ edizione. Zingaretti: “Presto anche al complesso di Castel Gandolfo”
LabRoma

Piazza di Siena: in sella per la 89’ edizione. Zingaretti: “Presto anche al complesso di Castel Gandolfo”

17 Maggio 2022 15:23
Mettiamo fine alla Legislatura più pornografica della storia repubblicana
Governo

Mettiamo fine alla Legislatura più pornografica della storia repubblicana

03 Maggio 2022 08:13
Monnezza Capitale / Gualtieri, questo termovalorizzatore s’ha da fare (quando e dove non si sa) 
LabRoma

Monnezza Capitale / Gualtieri, questo termovalorizzatore s’ha da fare (quando e dove non si sa) 

22 Aprile 2022 06:00
Articolo successivo
Privacy, Facebook proprio non ce la fa e ci ricasca: “ceduti” i dati degli utenti a Netflix e Airbnb

Stop dell’Antitrust tedesca a Facebook: più attenzione ai dati personali sul web

L’Istat misura l’umore degli italiani: ecco il Social Mood on Economy index

L'Istat misura l'umore degli italiani: ecco il Social Mood on Economy index

Le ultime da LabParlamento

L’ASSOCIAZIONE NEGOZI STORICI DI ECCELLENZA DI ROMA LANCIA IL CONCORSO FOTOGRAFICO “ROMA NEI NEGOZI STORICI DI ECCELLENZA”

L’ASSOCIAZIONE NEGOZI STORICI DI ECCELLENZA DI ROMA LANCIA IL CONCORSO FOTOGRAFICO “ROMA NEI NEGOZI STORICI DI ECCELLENZA”

15 Maggio 2025
Regione Lombardia hub per la salute ginecologica delle donne

Regione Lombardia hub per la salute ginecologica delle donne

14 Maggio 2025
SUCCESSO ALLA SAPIENZA PER LA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO “DISEGNO + SMARTPHONE = MUSICA”

SUCCESSO ALLA SAPIENZA PER LA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO “DISEGNO + SMARTPHONE = MUSICA”

14 Maggio 2025
“Una pace possibile”, il 17 maggio a Rimini l’incontro dedicato alla crisi in Afghanistan 

“Una pace possibile”, il 17 maggio a Rimini l’incontro dedicato alla crisi in Afghanistan 

14 Maggio 2025
NABA, presenta Notes on Becoming – Cartographies, Migrations and the Archive 

NABA, presenta Notes on Becoming – Cartographies, Migrations and the Archive 

7 Maggio 2025
Nucleare: Fare Verde, bene Fratin. sbagliato portare in giro per l’Italia rifiuti radioattivi

Nucleare: Fare Verde, bene Fratin. sbagliato portare in giro per l’Italia rifiuti radioattivi

6 Maggio 2025
Dipartimento giovani di CIU Unionquadri nel “Forum delle forze economiche e sociali giovanili” del CNEL

Dipartimento giovani di CIU Unionquadri nel “Forum delle forze economiche e sociali giovanili” del CNEL

6 Maggio 2025
Sclerosi multipla, Cerveteri sempre più amica di Aism: successo per le Erbe Aromatiche

Sclerosi multipla, Cerveteri sempre più amica di Aism: successo per le Erbe Aromatiche

5 Maggio 2025
Salute, ESEO Italia: al via la campagna 2025 sulle patologie gastrointestinali eosinofile

Salute, ESEO Italia: al via la campagna 2025 sulle patologie gastrointestinali eosinofile

5 Maggio 2025
Scuola: insegnanti allo stremo, istituzioni e sindacati in BURNOUT

Scuola: insegnanti allo stremo, istituzioni e sindacati in BURNOUT

29 Aprile 2025
LUNEDÌ 5 MAGGIO ALLA SAPIENZA IL CONVEGNO “MUSICA E INTELLIGENZA ARTIFICIALE COME STRATEGIA DI INCLUSIONE”

LUNEDÌ 5 MAGGIO ALLA SAPIENZA IL CONVEGNO “MUSICA E INTELLIGENZA ARTIFICIALE COME STRATEGIA DI INCLUSIONE”

28 Aprile 2025
Cinema: il 5 maggio a Roma lo Z-PITCH di NABA premio per storyteller audiovisivo della generazione Z 

Cinema: il 5 maggio a Roma lo Z-PITCH di NABA premio per storyteller audiovisivo della generazione Z 

23 Aprile 2025
MBI Awards of Distinction 2025, premiata l’azienda salentina di Trepuzzi, R.I.Group S.p.A.

MBI Awards of Distinction 2025, premiata l’azienda salentina di Trepuzzi, R.I.Group S.p.A.

15 Aprile 2025
CULTURA: QS WORLD UNIVERSITY RANKING, NABA E’ LA PRIMA ACCADEMIA DELLE BELLE ARTI D’ITALIA

CULTURA: QS WORLD UNIVERSITY RANKING, NABA E’ LA PRIMA ACCADEMIA DELLE BELLE ARTI D’ITALIA

15 Aprile 2025
I dazi e il nuovo ordine mondiale. Ecco perché l’Italia e l’Ue devono trattare con Trump per arginare lo squalo cinese

I dazi e il nuovo ordine mondiale. Ecco perché l’Italia e l’Ue devono trattare con Trump per arginare lo squalo cinese

9 Aprile 2025
LabParlamento - Quotidiano di analisi e scenari politici

redazione@labparlamento.it

© 2022 LabParlamento è una testata giornalistica registrata al Tribunale di Roma con autorizzazione n. 3 del 13 gennaio 2021.
Direttore Responsabile: Daniele Piccinin.
Salvo accordi scritti, ogni forma di collaborazione è da considerarsi a titolo gratuito.

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Politica
    • Governo
    • Parlamento
  • Economia
  • Giustizia
  • Società
    • Istruzione
    • Cultura
    • Ambiente
    • Sanità
    • Tech
  • Esteri
    • #Ucraina
    • Europa
    • Mondo
  • LabRoma
  • LabParlamento
    • Chi siamo
    • La redazione
    • Contatti

© 2022 LabParlamento è una testata giornalistica registrata al Tribunale di Roma con autorizzazione n. 3 del 13 gennaio 2021.
Direttore Responsabile: Daniele Piccinin.
Salvo accordi scritti, ogni forma di collaborazione è da considerarsi a titolo gratuito.

Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice.Ok