sabato 17 Maggio, 2025
LabParlamento - Quotidiano di analisi e scenari politici
  • Politica
    • Governo
    • Parlamento
  • Economia
  • Giustizia
  • Società
    • Istruzione
    • Cultura
    • Ambiente
    • Sanità
    • Tech
  • Esteri
    • #Ucraina
    • Europa
    • Mondo
  • LabRoma
  • LabParlamento
    • Chi siamo
    • La redazione
    • Contatti
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Politica
    • Governo
    • Parlamento
  • Economia
  • Giustizia
  • Società
    • Istruzione
    • Cultura
    • Ambiente
    • Sanità
    • Tech
  • Esteri
    • #Ucraina
    • Europa
    • Mondo
  • LabRoma
  • LabParlamento
    • Chi siamo
    • La redazione
    • Contatti
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
LabParlamento - Quotidiano di analisi e scenari politici
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Home Commenti

Gli Uomini della Provvidenza (mai eletti) e la democrazia (negata) delle urne

Giulio Viggiani di Giulio Viggiani
08 Novembre 2021 05:15
in Commenti, Politica
Tempo di lettura: 5 minuti
A A
Gli Uomini della Provvidenza (mai eletti) e la democrazia (negata) delle urne
Condividi su TwitterCondividi su FacebookCondividi su WhatsappCondividi su Linkedin

1948, 1994, 2023. C’è un filo invisibile che lega le tre elezioni politiche più decisive della nostra storia, quelle che hanno rappresentato una cesura netta con la fase storica precedente e che, con un effetto cinematografico e meta cronologico da “sliding doors”, avrebbero potuto indirizzare in una direzione completamente diversa il corso della storia nazionale.

Nel secondo dopoguerra, in seguito alle lacerazioni devastanti della guerra civile che si era protratta dal 1943 al 1947, nonostante l’amnistia da poco approvata, si arrivò inevitabilmente all’uscita del PCI dal governo di unità nazionale per adempiere alla divisione del mondo in due blocchi decisa a Yalta e per garantire l’effettività degli aiuti del Piano Marshall, di cui De Gasperi aveva discusso a Washington con la presidenza Truman. 

Altri articoli interessanti

Forza Italia / Tra falchi e sciacalli, la corsa all’eredità di Re Silvio passa per l’incognita delle europee

Silvio Berlusconi, un Cavaliere contrastato che non lascia (e forse non voleva) eredi

“Noi pochi, noi (in)felici pochi”: l’autoreferenzialità della campagna elettorale

Era chiaro a tutti gli osservatori internazionali e all’opinione pubblica italiana che l’esito delle prime elezioni libere dal 1924 avrebbe segnato la permanenza dell’Italia nel consesso delle nazioni democratiche occidentali o il suo scivolamento verso il sistema totalitario comunista sovietico, con il rischio di scatenare un nuovo conflitto interno con inevitabili coinvolgimenti diretti e indiretti delle due superpotenze mondiali e di quelle dell’area mediterranea. 

La vittoria netta della Democrazia Cristiana fu decisiva per porre le basi del boom economico della seconda metà degli anni ’50 e per l’ingresso nella Nato e nella Cee. Tuttavia, la presenza del più organizzato partito comunista del mondo occidentale, finanziato dall’Urss e che non aveva reciso i legami con l’estremismo dei partigiani rossi poi riversatosi nell’azione terroristica delle Brigate Rosse, condizionò costantemente la politica interna ed estera della nazione, che sfociò nel consociativismo e nel rafforzamento della linea del filoarabismo mediterraneo. 

Il “fattore K” rese per un quarantennio il nostro Paese la frontiera decisiva della Guerra Fredda, teatro di continue trame di spionaggio tra servizi segreti di Est e Ovest, che produssero e alimentarono tra il 1969 e il 1980 il terrorismo rosso e la strategia della tensione, con commistioni inconfessabili tra esponenti del Kgb, terroristi rossi e MI6 da un lato e Gladio, Cia, P2 e criminalità organizzata dall’altro. 

Nel 1994, dopo le macerie politico-giudiziarie di Tangentopoli, si svolsero le prime elezioni con il sistema maggioritario, in cui si contrapposero il cartello dei Progressisti, guidato dal Pds di Occhetto, i centristi del Ppi di Martinazzoli e il Polo delle Libertà del buon governo, ideato da Silvio Berlusconi nel giro di pochi mesi. 

L’elettorato moderato si era trovato improvvisamente senza rappresentanza politica per la distruzione chirurgica del pentapartito, anzi, del Psi e della corrente di destra del Dc, operata dal Pool della procura di Milano nel biennio precedente.

Sembrava una vittoria annunciata ma la “gioiosa macchina da guerra” di Occhetto non aveva fatto i conti con la discesa in campo del Cavaliere e soprattutto con la capacità di lettura e comprensione degli italiani di ciò che era avvenuto dall’arresto di Mario Chiesa in poi. 

Dopo la firma del Trattato di Maastricht per l’Italia sarebbe iniziato un lungo e duro percorso di avvicinamento all’ingresso nell’euro, fatto di tagli di bilancio, prelievi notturni nei conti correnti, riforme delle pensioni, eurotasse e la decisione scellerata del tasso di cambio di 1.936 lire per 1 euro, con iniezioni sempre più dolorose di austerità finanziaria di matrice e ispirazione tedesca. 

Romano Prodi e Mario Draghi, allora direttore generale del Tesoro, avevano già iniziato la svendita delle imprese pubbliche italiane alla finanza anglo-americana, che ebbe il suo culmine nel summit del panfilo Britannia nel 1992, e, alla luce del golpe giudiziario in corso, le speranze di ritrovare una piena sovranità in seguito al crollo del Muro di Berlino, rischiavano seriamente di essere vanificate. 

L’eliminazione di Bettino Craxi, che si era sempre opposto alle privatizzazioni scriteriate che sarebbero poi state avviate di lì a poco, l’attacco speculativo alla lira del 1992 che indusse il governo all’uscita dallo SME e al dissolvimento di 24 miliardi di riserve auree della Banca d’Italia, davano la misura di un Paese sull’orlo del default, mentre lo stragismo mafioso continuava a colpire senza sosta. 

Già con il governo Ciampi, il primo “governo del Presidente”, si era tracciata la strada per eseguire pedissequamente i “compiti a casa” dettati dalla futura Ue a trazione tedesca e commissariare de facto la nazione ma la vittoria di Berlusconi rallentò il disegno in atto. 

Anche le prossime elezioni politiche fissate nel 2023, se la scelta del nuovo capo dello Stato non dovesse anticiparle di un anno, hanno una posta in gioco molto alta. Dal 2011 con l’avvento del governo Monti, frutto di trame estere e interne che videro il concorso di Napolitano e del duo Merkel-Sarkozy, in seguito alla crisi finanziaria dello spread scatenatasi dall’estate fino al novembre seguente (dopo il rifiuto dell’allora ministro dell’Economia Tremonti di contribuire ai debiti delle banche franco-tedesche in Grecia, la Deutsche Bank e altri istituti bancari vendettero interi pacchetti di titoli di Stato italiani inducendo un aumento vertiginoso dello spread tra Btp e Bund da 80 a 600 punti, che costrinse il IV Governo Berlusconi alle dimissioni – ndr), l’Italia non riesce più ad esprimere una maggioranza chiara e le ultime due legislature, con esecutivi formati grazie ad accordi post elettorali tra forze disomogenee e contrapposte, lo hanno dimostrato ampiamente. 

L’establishment da mesi cerca insistentemente di far modificare la legge elettorale in senso totalmente proporzionale per impedire allo schieramento di centrodestra, dato per favorito, di ristabilire la piena corrispondenza tra eletti ed elettori, e predica la permanenza di Draghi a Palazzo Chigi per evitare il voto anticipato e continuare a gestire il PNRR. 

Un voto che, se le previsioni saranno rispettate, escluderebbe dallo schieramento governativo il Pd, che, senza aver mai vinto un’elezione, sta al potere da quasi un decennio. 

Ciò che dunque si vorrebbe perpetrare è la permanenza nella stanza dei bottoni di presunti uomini della Provvidenza mai eletti da nessuno ma scelti per il loro cursus honorum o il loro prestigio internazionale, pur di impedire agli italiani di decidere liberamente da chi farsi rappresentare. 

Oggi, come ieri, il discrimine sarà tra quello che è gradito a Bruxelles, a Berlino, alle Cancellerie europee e ai mercati finanziari e quello che in una vera democrazia dovrebbero decidere solo gli elettori. 

Tags: Achille Occhettodemocrazia cristianaguerra freddaMario DraghiPolitiche 2023Romano ProdiSilvio Berlusconi
Articolo precedente

Stop al Green pass per entrare in Parlamento UE: la sentenza che scuote l’Europa

Articolo successivo

Apple ci rinuncia: non guarderà più dentro gli iPhone

Giulio Viggiani

Giulio Viggiani

LabParlamento Consiglia

Col Covid non passa lo straniero
Politica

Forza Italia / Tra falchi e sciacalli, la corsa all’eredità di Re Silvio passa per l’incognita delle europee

19 Giugno 2023 12:18
Silvio Berlusconi, un Cavaliere contrastato che non lascia (e forse non voleva) eredi
Politica

Silvio Berlusconi, un Cavaliere contrastato che non lascia (e forse non voleva) eredi

12 Giugno 2023 12:50
“Noi pochi, noi (in)felici pochi”: l’autoreferenzialità della campagna elettorale
Elezioni 2022

“Noi pochi, noi (in)felici pochi”: l’autoreferenzialità della campagna elettorale

02 Settembre 2022 06:00
Conte sfida Draghi a chi ce l’ha più duro (ma è solo un grande bluff)
Governo

Conte sfida Draghi a chi ce l’ha più duro (ma è solo un grande bluff)

04 Luglio 2022 06:59
Draghi e il circo delle pulci
Governo

Draghi e il circo delle pulci

01 Luglio 2022 08:14
Interviste / Rodolfo Baldassarri: un passato in politica, un presente da romanziere
Cultura

Interviste / Rodolfo Baldassarri: un passato in politica, un presente da romanziere

05 Giugno 2022 05:51
Articolo successivo
Apple ci rinuncia: non guarderà più dentro gli iPhone

Apple ci rinuncia: non guarderà più dentro gli iPhone

Covid / Aeroporti di Roma,  riparte il turismo con gli Stati Uniti

Covid / Aeroporti di Roma, riparte il turismo con gli Stati Uniti

Le ultime da LabParlamento

L’ASSOCIAZIONE NEGOZI STORICI DI ECCELLENZA DI ROMA LANCIA IL CONCORSO FOTOGRAFICO “ROMA NEI NEGOZI STORICI DI ECCELLENZA”

L’ASSOCIAZIONE NEGOZI STORICI DI ECCELLENZA DI ROMA LANCIA IL CONCORSO FOTOGRAFICO “ROMA NEI NEGOZI STORICI DI ECCELLENZA”

15 Maggio 2025
Regione Lombardia hub per la salute ginecologica delle donne

Regione Lombardia hub per la salute ginecologica delle donne

14 Maggio 2025
SUCCESSO ALLA SAPIENZA PER LA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO “DISEGNO + SMARTPHONE = MUSICA”

SUCCESSO ALLA SAPIENZA PER LA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO “DISEGNO + SMARTPHONE = MUSICA”

14 Maggio 2025
“Una pace possibile”, il 17 maggio a Rimini l’incontro dedicato alla crisi in Afghanistan 

“Una pace possibile”, il 17 maggio a Rimini l’incontro dedicato alla crisi in Afghanistan 

14 Maggio 2025
NABA, presenta Notes on Becoming – Cartographies, Migrations and the Archive 

NABA, presenta Notes on Becoming – Cartographies, Migrations and the Archive 

7 Maggio 2025
Nucleare: Fare Verde, bene Fratin. sbagliato portare in giro per l’Italia rifiuti radioattivi

Nucleare: Fare Verde, bene Fratin. sbagliato portare in giro per l’Italia rifiuti radioattivi

6 Maggio 2025
Dipartimento giovani di CIU Unionquadri nel “Forum delle forze economiche e sociali giovanili” del CNEL

Dipartimento giovani di CIU Unionquadri nel “Forum delle forze economiche e sociali giovanili” del CNEL

6 Maggio 2025
Sclerosi multipla, Cerveteri sempre più amica di Aism: successo per le Erbe Aromatiche

Sclerosi multipla, Cerveteri sempre più amica di Aism: successo per le Erbe Aromatiche

5 Maggio 2025
Salute, ESEO Italia: al via la campagna 2025 sulle patologie gastrointestinali eosinofile

Salute, ESEO Italia: al via la campagna 2025 sulle patologie gastrointestinali eosinofile

5 Maggio 2025
Scuola: insegnanti allo stremo, istituzioni e sindacati in BURNOUT

Scuola: insegnanti allo stremo, istituzioni e sindacati in BURNOUT

29 Aprile 2025
LUNEDÌ 5 MAGGIO ALLA SAPIENZA IL CONVEGNO “MUSICA E INTELLIGENZA ARTIFICIALE COME STRATEGIA DI INCLUSIONE”

LUNEDÌ 5 MAGGIO ALLA SAPIENZA IL CONVEGNO “MUSICA E INTELLIGENZA ARTIFICIALE COME STRATEGIA DI INCLUSIONE”

28 Aprile 2025
Cinema: il 5 maggio a Roma lo Z-PITCH di NABA premio per storyteller audiovisivo della generazione Z 

Cinema: il 5 maggio a Roma lo Z-PITCH di NABA premio per storyteller audiovisivo della generazione Z 

23 Aprile 2025
MBI Awards of Distinction 2025, premiata l’azienda salentina di Trepuzzi, R.I.Group S.p.A.

MBI Awards of Distinction 2025, premiata l’azienda salentina di Trepuzzi, R.I.Group S.p.A.

15 Aprile 2025
CULTURA: QS WORLD UNIVERSITY RANKING, NABA E’ LA PRIMA ACCADEMIA DELLE BELLE ARTI D’ITALIA

CULTURA: QS WORLD UNIVERSITY RANKING, NABA E’ LA PRIMA ACCADEMIA DELLE BELLE ARTI D’ITALIA

15 Aprile 2025
I dazi e il nuovo ordine mondiale. Ecco perché l’Italia e l’Ue devono trattare con Trump per arginare lo squalo cinese

I dazi e il nuovo ordine mondiale. Ecco perché l’Italia e l’Ue devono trattare con Trump per arginare lo squalo cinese

9 Aprile 2025
LabParlamento - Quotidiano di analisi e scenari politici

redazione@labparlamento.it

© 2022 LabParlamento è una testata giornalistica registrata al Tribunale di Roma con autorizzazione n. 3 del 13 gennaio 2021.
Direttore Responsabile: Daniele Piccinin.
Salvo accordi scritti, ogni forma di collaborazione è da considerarsi a titolo gratuito.

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Politica
    • Governo
    • Parlamento
  • Economia
  • Giustizia
  • Società
    • Istruzione
    • Cultura
    • Ambiente
    • Sanità
    • Tech
  • Esteri
    • #Ucraina
    • Europa
    • Mondo
  • LabRoma
  • LabParlamento
    • Chi siamo
    • La redazione
    • Contatti

© 2022 LabParlamento è una testata giornalistica registrata al Tribunale di Roma con autorizzazione n. 3 del 13 gennaio 2021.
Direttore Responsabile: Daniele Piccinin.
Salvo accordi scritti, ogni forma di collaborazione è da considerarsi a titolo gratuito.

Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice.Ok