domenica 2 Aprile, 2023
LabParlamento - Quotidiano di analisi e scenari politici
  • Elezioni 2022
  • Politica
    • Governo
    • Parlamento
  • Economia
  • Giustizia
  • Società
    • Istruzione
    • Cultura
    • Ambiente
    • Sanità
    • Tech
  • Esteri
    • #Ucraina
    • Europa
    • Mondo
  • LabRoma
  • LabParlamento
    • Chi siamo
    • La redazione
    • Contatti
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Elezioni 2022
  • Politica
    • Governo
    • Parlamento
  • Economia
  • Giustizia
  • Società
    • Istruzione
    • Cultura
    • Ambiente
    • Sanità
    • Tech
  • Esteri
    • #Ucraina
    • Europa
    • Mondo
  • LabRoma
  • LabParlamento
    • Chi siamo
    • La redazione
    • Contatti
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
LabParlamento - Quotidiano di analisi e scenari politici
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Home Esteri Europa

Dalla Dip alla Dad e la scuola si svuota. Una crisi di valori nata dal ‘68

Vittorio Lodolo D'Oria di Vittorio Lodolo D'Oria
17 Marzo 2021 08:34
in Europa, Istruzione, Società
Tempo di lettura: 4 minuti
A A
Dalla Dip alla Dad e la scuola si svuota. Una crisi di valori nata dal ‘68
Condividi su TwitterCondividi su FacebookCondividi su WhatsappCondividi su Linkedin

I comuni stereotipi sugli insegnanti raccontano che la Didattica a Distanza (DAD) è per loro una manna: oltre a lavorare solo mezza giornata, fruire di tre mesi di vacanza all’anno e guadagnare uno stipendio intero (per quanto ridotto), non devono nemmeno recarsi al lavoro, ma possono comodamente erudire i ragazzi dal loro domicilio. 

Ebbene, le cose stanno assai diversamente e ogni affermazione sarà fuorviante se prima non analizzerà la “tipologia del rapporto con l’utenza” che il docente intrattiene coi propri alunni. Solo allora potrà essere effettuato il confronto tra Didattica in Presenza (DIP) e DAD e valutarne la ricaduta sugli stessi insegnanti. Questa, sia ben inteso, avrà luogo anche sugli studenti ma non è al momento oggetto di questo articolo.

Altri articoli interessanti

I (troppi) paradossi della scuola

Il suicidio del professore di Licata non sia l’ennesimo “Milite Ignoto” della scuola 

Intervista a Fabrizio Quattrini, “vi spiego perchè è fondamentale l’educazione sessuale a scuola”

Pochissime persone conoscono le peculiarità della professione insegnante che, se fossero note, consentirebbero di distruggere in un attimo gli infondati stereotipi che tengono in ostaggio la categoria e disvelerebbero l’amara verità. Quest’ultima è fotografata da un dato impressionante: le inidoneità all’insegnamento tra i docenti, riconosciute nelle Commissioni Mediche di Verifica, presentano una diagnosi psichiatrica nell’80% dei casi. 

A cosa è dovuta questa impressionante percentuale di disturbi psichiatrici (90% sindromi ansioso-depressive e 10% psicosi e disturbi della personalità) che ribalta ogni credenza popolare? La risposta risiede proprio nella particolare tipologia di rapporto con l’utenza. Questa presenta peculiarità uniche riscontrabili nella sola professione docente: rapporto con la medesima utenza, diretto, continuativo, prolungato, quotidiano, asimmetrico, intergenerazionale, minoritario (1:30), confidenziale, “senza maschera”, affetto dal “fenomeno Dorian Gray al contrario” (i docenti invecchiano fisiologicamente mentre gli alunni/studenti ringiovaniscono a ogni cambio di ciclo scolastico). 

Se poi alziamo la testa e guardiamo oltre il confine italiano troviamo situazioni analoghe in Francia, Inghilterra e Germania dove la categoria docente non solo presenta la stessa incidenza di malattie psichiatriche, ma fa registrare il più alto rischio suicidario tra tutte le categorie professionali a confronto. Tutto ciò rende ancora più invalidanti e controproducenti tutti gli stereotipi in vigore. 

In attesa che istituzioni, politica e sindacati smettano di fingere che la questione non esiste (a tal proposito basti richiamare gli obblighi del DL 81 all’art. 28), preme inoltre ricordare che l’83% degli insegnanti appartiene al genere femminile e necessita di opportune protezioni anche stante l’età media di 50 anni. Tutelare le donne serve a riempirsi la bocca ma, di fatto, non interessa davvero, come dimostrano i fatti.

Dalla DIP alla DAD. Effettuata questa lunga premessa, occorre vedere ora come è cambiato il rapporto docente-alunno nel passaggio dalla DIP alla DAD. Tutto il materiale didattico ha dovuto essere trasformato da cartaceo in digitale – operazione più complessa per i docenti anziani non avvezzi all’uso degli strumenti informatici – prima ancora di avviare un rapporto a distanza non più diretto ma mediato da tecnologie. Per ricorrere a una metafora, l’insegnante si è trasformato per incanto da attore di teatro (dove vede vis a vis i propri spettatori e verifica la loro attenzione) ad attore di cinema che saprà solo dal botteghino l’eventuale successo di pubblico. 

Siamo di fronte a un rapporto non più umano, ma impersonale, algido, distaccato, mediato da tecnologie e privo di empatia. Dunque, la relazione che usura sul piano psicofisico perde anche la sua componente “sim-patica” che tipicamente lenisce le asperità tra individualità inconciliabili. Lo stesso gruppo classe non è più tale ma assume la conformazione di un insieme amorfo di mattoncini di lego capaci di dar luogo a un banale agglomerato a parallelepipedo. L’uso friendly delle tecnologie da parte degli studenti ha poi ridotto l’asimmetria docente-insegnante, cosa non necessariamente positiva. Se queste sono le premesse, le conseguenze non possono essere da meno.

Le manifestazioni psicofisiche conseguenti al cambiamento. Gli insegnanti hanno dovuto affrontare tre diversi passaggi obbligati. Questi sono stati nell’ordine: passaggio dal cartaceo al mezzo informatico; utilizzo della tecnologia come mediatore della relazione; supervisione e controllo studenti indiretto. 

Dal punto di vista medico si sono osservati numerosi quadri depressivi (a causa del rapporto mediato e dei vari isolamenti forzati) e delle manifestazioni ansiose (per non riuscire ad avere tutto sotto controllo direttamente). Per nulla dissimile (solo forse di maggior entità) la conseguenza sugli studenti che presentano quadri ansioso-depressivi analoghi aggravati dal fatto che si trovano affiancati da due agenzie educative in profonda crisi. 

Il processo che ha portato a disgregare scuola e famiglia – mai arrestatosi nel corso degli anni – cominciò nel lontano ’68 con la contestazione studentesca e il ripudio della famiglia patriarcale. Si può o meno essere d’accordo sulle ragioni che indussero la società ad attaccare le due agenzie educative in questione, ma è sotto gli occhi di tutti la mancanza di validi riferimenti per le nuove generazioni. La famiglia svuotata e destabilizzata così come la scuola in DAD suggellano una crisi che non conosce soluzione se non quella del ritorno alla normalità. 

Tags: didattica a distanzadocentiinsegnantiScuola
Articolo precedente

Scuola / Di Giorgi (Pd), reintrodurre il presidio medico nei plessi scolastici

Articolo successivo

Mattarella: l’Italia ha dimostrato spirito di democrazia e coesione

Vittorio Lodolo D'Oria

Vittorio Lodolo D'Oria

LabParlamento Consiglia

I (troppi) paradossi della scuola
Istruzione

I (troppi) paradossi della scuola

18 Marzo 2023 07:35
Il suicidio del professore di Licata non sia l’ennesimo “Milite Ignoto” della scuola 
Istruzione

Il suicidio del professore di Licata non sia l’ennesimo “Milite Ignoto” della scuola 

02 Marzo 2023 17:01
Intervista a Fabrizio Quattrini, “vi spiego perchè è fondamentale l’educazione sessuale a scuola”
Istruzione

Intervista a Fabrizio Quattrini, “vi spiego perchè è fondamentale l’educazione sessuale a scuola”

28 Febbraio 2023 15:26
Maltrattamenti in famiglia e a scuola: un confronto obbligato
Giustizia

Maltrattamenti in famiglia e a scuola: un confronto obbligato

09 Gennaio 2023 05:31
Presidi Andis al Mim: troppa rigidità su fondi Pnrr Scuola 4.0 
Istruzione

Presidi Andis al Mim: troppa rigidità su fondi Pnrr Scuola 4.0 

24 Dicembre 2022 06:28
I presidi Andis bocciano i partiti: nessuno interessato alla scuola
Elezioni 2022

I presidi Andis bocciano i partiti: nessuno interessato alla scuola

19 Settembre 2022 05:53
Articolo successivo
Mattarella: l’Italia ha dimostrato spirito di democrazia e coesione

Mattarella: l'Italia ha dimostrato spirito di democrazia e coesione

Più che interno, il ministro Lamorgese è esterno

Le ultime da LabParlamento

A chi giovano le euro-follie green?

A chi giovano le euro-follie green?

2 Aprile 2023
Il business delle Case vacanza confermato del boom di richieste di formazione dei futuri manager del settore

Mercato immobiliare / Non cessa, anche se rallenta, la corsa all’acquisto dell’abitazione da parte dei romani

31 Marzo 2023
E’ di una azienda di Lecce la fornitura dei sistemi di comando e controllo per la nave metaniera Golar Tundar 

E’ di una azienda di Lecce la fornitura dei sistemi di comando e controllo per la nave metaniera Golar Tundar 

31 Marzo 2023
Possono le auto elettriche superare pregiudizi e ansia da ricarica?

Possono le auto elettriche superare pregiudizi e ansia da ricarica?

31 Marzo 2023
La stangata dei tassi. La Fed e la Bce preparano l’assalto al costo del denaro

Bankitalia, il bollettino ‘lacrime e sangue’ che fa tremare gli italiani

31 Marzo 2023
Digitalizzazione e alleanza pubblico-privato tra gli obiettivi della nuova Sanità 4.0

Digitalizzazione e alleanza pubblico-privato tra gli obiettivi della nuova Sanità 4.0

31 Marzo 2023
Istat / Due terzi dell’export vola verso Cina e Stati Uniti

Istat / Due terzi dell’export vola verso Cina e Stati Uniti

29 Marzo 2023
Non solo gas, così il solare di Vespera è il vero jolly per l’Italia. Parla McGuigan

Non solo gas, così il solare di Vespera è il vero jolly per l’Italia. Parla McGuigan

29 Marzo 2023
Attenti a dare del Bimbominkia: è reato

Gli avvocati penalisti in sciopero. “La maggioranza sostenga le idee riformiste di Nordio”

29 Marzo 2023
“Sanità privata 4.0”, domani convegno alla Regione Lazio 

“Sanità privata 4.0”, domani convegno alla Regione Lazio 

29 Marzo 2023
Cosa prevede il dl Superbonus

Cosa prevede il dl Superbonus

28 Marzo 2023
Media / “Universi sonori”, il futuro della radio in un dibattito domani a Roma

Media / “Universi sonori”, il futuro della radio in un dibattito domani a Roma

28 Marzo 2023
Lavoratori marittimi imbarcati nelle unità da diporto: soddisfazione per la stipula del Nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro

Lavoratori marittimi imbarcati nelle unità da diporto: soddisfazione per la stipula del Nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro

26 Marzo 2023
Categoria in crisi? La soluzione è nella tecnologia. Arrivano per questo gli avvocati 4.0

Categoria in crisi? La soluzione è nella tecnologia. Arrivano per questo gli avvocati 4.0

23 Marzo 2023
Mercato immobiliare, il 2023 annus horribilis

Mercato immobiliare, il 2023 annus horribilis

23 Marzo 2023
LabParlamento

redazione@labparlamento.it

© 2022 LabParlamento è una testata giornalistica registrata al Tribunale di Roma con autorizzazione n. 3 del 13 gennaio 2021.
Direttore Responsabile: Daniele Piccinin.
Salvo accordi scritti, ogni forma di collaborazione è da considerarsi a titolo gratuito.

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Elezioni 2022
  • Politica
    • Governo
    • Parlamento
  • Economia
  • Giustizia
  • Società
    • Istruzione
    • Cultura
    • Ambiente
    • Sanità
    • Tech
  • Esteri
    • #Ucraina
    • Europa
    • Mondo
  • LabRoma
  • LabParlamento
    • Chi siamo
    • La redazione
    • Contatti

© 2022 LabParlamento è una testata giornalistica registrata al Tribunale di Roma con autorizzazione n. 3 del 13 gennaio 2021.
Direttore Responsabile: Daniele Piccinin.
Salvo accordi scritti, ogni forma di collaborazione è da considerarsi a titolo gratuito.