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Home Società

Indice iHAppy: anche la politica può regalare la felicità

Stefano Bruni di Stefano Bruni
20 Marzo 2018 07:34
in Società
Tempo di lettura: 3 minuti
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Indice iHAppy: anche la politica può regalare la felicità
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Città a misura d’uomo e sicurezza rendono gli italiani felici. Macron, Obama e le elezioni comunali anche.

di Stefano Bruni

Cos’è che rende felici le persone? È a questa domanda che tenta di rispondere, da alcuni anni, l’indice iHappy che misura appunto la felicità degli italiani tramite Twitter.

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E 52 milioni di tweet esaminati, raccolti ogni giorno nelle 110 province italiane, qualche indicazione l’hanno data.

Il valore medio dell’indice iHappy nel 2017 è stato pari a 55,1 punti percentuali (lungo una scala tra 0 – massima tristezza, e 100 – massima felicità). Nel 2016 gli italiani erano stato un po’ meno felici (51,5%). Su Twitter quindi il popolo italiano è in media più felice che triste e questo accade anche se si analizzano i dati in termini di giorni in cui il buonumore è andato oltre il 50%: nel 67% per cento dei casi, nell’anno 2017, la felicità ha vinto sulla tristezza. Nonostante le (molte) difficoltà gli italiani insomma continuano a sorridere.

I mesi più felici sono stati marzo ed aprile e questo “stato di grazia” è proseguito sino ad agosto. Da settembre, invece, con il calare delle temperature anche la felicità si è raffreddata.

La domenica è invece il giorno meno felice della settimana mentre il mercoledì è il più altalenante con picchi di felicità e tristezza forse per le performance calcistiche delle squadre impegnate nei match europei.

E se nel mondo il Paese più felice nel 2018 è, secondo il World Happiness Report delle Nazioni Unite, la Finlandia, in Italia la regione medaglia d’oro per la felicità è la Liguria. Dietro la Liguria, inaspettatamente, si piazza il Lazio. Medaglia di bronzo al Piemonte. Genova, Bologna e Roma, nell’ordine, le provincie più “happy”.

La giornata degli italiani però è all’inizio triste (tranne che per i milanesi, felici anche alle 7 del mattino), ma vira verso la felicità non appena ci si trova davanti ad un buon caffè, magari in compagnia di amici e colleghi di lavoro. Per chi abita invece a Napoli, il picco di felicità si ha durante la pausa pranzo delle 13:15, forse per le varie bontà napoletane.

Ma, come si diceva in apertura, cosa rende felici gli italiani? L’analisi svolta dai fondatori di voicesfromtheblog evidenzia che per l’anno 2017 a contare maggiormente sono state l’insieme di possibilità che una grande città offre ai suoi cittadini; la qualità della cultura e il tempo libero che una città può offrire ai suoi cittadini nonché il grado di sicurezza.

E i soldi? Non fanno la felicità? Si, ma parzialmente. Infatti al crescere degli stipendi medi in una provincia, tende ad aumentare anche il buonumore. Ma è anche vero che la felicità cresce in occasioni sociali come Ferragosto (+3 punti) e l’8 marzo (+14 punti), mentre per una volta la festa del papà fa meglio, in termini di buonumore, di quella della mamma. Insomma, la felicità non è solo nelle cose materiali, ma anche nei sentimenti, nelle persone e in tanto altro.

E poi nessuno è immune dalle sensazioni, positive o negative, che possono essere generate da eventi esterni. E così l’Italia ha raggiunto il 75% di felicità il giorno dell’addio al calcio giocato di Francesco Totti. Probabilmente perché i tifosi delle altre squadre hanno tirato un sospiro di sollievo nel momento in cui un valido avversario ha lasciato il campo.

Il calcio si conferma sport nazionale in Italia e addirittura elemento drenante felicità: il giorno in cui avviene l’ufficialità del cambio di proprietà del Milan, e il 21 maggio, con il sesto scudetto consecutivo della Juventus, sono due momenti in cui Twitter ha sprizzato felicità da tutti i tweet.

Italia dunque Paese del calcio, ma anche dei miti, soprattutto della musica.

Il 1 luglio, in occasione del concerto per i 40 anni di carriera di Vasco Rossi, l’indice iHappy è ad altissimi livelli.

E la politica? Anche al politica incide sulla felicità o sulla tristezza degli Italiani?. Ebbene si. Incide la politica italiana e anche quella estera. Un picco di felicità si registra il 13 aprile, giorno in cui, un po’ a sorpresa, Emmanuel Macron vince il primo turno delle presidenziali francesi così come scatena sentimenti più che positivi l’ultimo discorso da Presidente di Barack Obama.

In Italia è il giorno dei ballottaggi dei comuni che vedono la sconfitta del centro-sinistra il momento in cui si registra un salto di felicità importante rispetto alle 24 ore precedenti.

Ma nulla può competere con la natura: la neve in Salento fa schizzare in alto di 28 punti percentuali l’indice iHappy.

Naturalmente, ci sono anche tanti eventi che invece generano tristezza, ma siccome l’obiettivo era capire cosa rende felici, se ne parlerà un’altra volta.

Tags: Indice Felicità
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