giovedì 9 Febbraio, 2023
LabParlamento - Quotidiano di analisi e scenari politici
  • Elezioni 2022
  • Politica
    • Governo
    • Parlamento
  • Economia
  • Giustizia
  • Società
    • Istruzione
    • Cultura
    • Ambiente
    • Sanità
    • Tech
  • Esteri
    • #Ucraina
    • Europa
    • Mondo
  • LabRoma
  • LabParlamento
    • Chi siamo
    • La redazione
    • Contatti
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Elezioni 2022
  • Politica
    • Governo
    • Parlamento
  • Economia
  • Giustizia
  • Società
    • Istruzione
    • Cultura
    • Ambiente
    • Sanità
    • Tech
  • Esteri
    • #Ucraina
    • Europa
    • Mondo
  • LabRoma
  • LabParlamento
    • Chi siamo
    • La redazione
    • Contatti
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
LabParlamento - Quotidiano di analisi e scenari politici
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Home Approfondimenti

Il voto del futuro corre sul web: coraggio o prudenza?

Alessandro Alongi di Alessandro Alongi
17 Settembre 2018 07:15
in Approfondimenti, Europa, Società
Tempo di lettura: 3 minuti
A A
Il voto del futuro corre sul web: coraggio o prudenza?
Condividi su TwitterCondividi su FacebookCondividi su WhatsappCondividi su Linkedin

Le nuove tecnologie potranno favorire il formarsi della volontà popolare direttamente sulla rete ma tanti restano i nodi da sciogliere, soprattutto sulla sicurezza

di Alessandro Alongi 

Il passepartout per il futuro si chiama «blockchain». Grazie a questo sistema tecnologico infatti, tutte le future transazioni sul web saranno sempre più sicure, controllate e non modificabili, un sistema protetto di trattamento dei dati in grado di assicurare la verifica e la certezza di ogni singola azione nel mondo della rete.

Altri articoli interessanti

Blockchain e criptovalute: limiti e complessità della regolamentazione sovranazionale

Via libera al baby-SPID: anche i bambini avranno la loro identità digitale 

La Bce studia l’euro digitale, green ed ecocompatibile più dei bitcoin

Ne sa qualcosa il mondo della finanza, ambito che più di tutti sta sviluppando applicazioni pratiche costruite sulla blockchain utilizzando, in particolare, la caratteristica vincente di questo innovativo sistema basato su “blocchi” di informazione, singole porzioni di dati legate tra di loro in ordine progressivo e cronologico (da qui il nome di blockchain), una filiera digitale costantemente tracciata, verificata e, grazie alla crittografia, anche anonima.

Senza la blockchain non sarebbero mai nate monete elettroniche come Bitcoin o Etherum, ma anche al di fuori dell’ambito bancario sono molteplici gli usi di tale sistema. Non a caso anche l’Unione europea ha da poco avviato un Osservatorio sulla blockchain, con lo scopo di incoraggiare le pubbliche amministrazioni, l’industria e i cittadini a trarre beneficio dalle possibilità che offre tale sistema. E c’è chi addirittura ipotizza che, nel giro di poco tempo, si potrà realizzare un sistema di voto basato interamente su questa tecnologia. 

Non è più così lontana la possibilità che anche l’atto più democratico ed espressione del massimo livello di uguaglianza e libertà, quale il diritto al voto, potrà subire presto o tardi una «conversione digitale», trasformando le modalità di scelta dei governanti da pratica amanuense a modalità elettronica, direttamente su Internet.

Le sperimentazioni dell’e-vote nel mondo non mancano, e non tutte hanno avuto esito positivo: antesignana del voto elettronico l’Estonia, dove il suffragio digitale è ormai una realtà, seppur parallelo al tradizionale sistema basato su carta e matita. L’elettore può scegliere in definitiva se votare sul web o recarsi al seggio. Alle ultime elezioni un terzo dei cittadini estoni ha preferito votare rimanendo seduti sul divano di casa o smanettando con lo smartphone. 

Anche la Francia ha avviato un test, dapprima per consentire la votazione dei transalpini residenti all’estero e, successivamente, anche in occasione delle ultime presidenziali, soltanto però in alcuni dipartimenti. Buoni i risultati, cosa che lascia ben sperare per il futuro. Non di concorde avviso i cittadini svizzeri che, dopo una prima sperimentazione, hanno deciso di abbandonare l’esperienza nel 2015 a causa dei dubbi relativi alla sicurezza informatica delle preferenze espresse. Analoga esperienza negativa in Norvegia che tra il 2011 e il 2013 si è cimentata con il suffragio elettronico, per poi fare dietrofront per via di alcune criticità legate – anche in questo caso – alla sicurezza. Problema risolto alla radice nei länder tedeschi dove, per via di una pronuncia della Corte Costituzionale di Berlino, il sistema di e-voting è da escludersi ope legis poiché  ritenuto inaffidabile dalle massime toghe teutoniche.

In Italia le cose non vanno di certo meglio, dopo i dubbi sollevati a valle della sperimentazione della regione Lombardia in occasione del referendum sull’autonomia celebrato lo scorso anno, risultati tutt’altro che lusinghieri.

Forse, allora, proprio la blockchain sarà la risposta. La rivoluzione elettorale è già partita in Giappone dove, nella cittadina di Tsukuba, è stato lanciato il primo referendum che utilizza il sistema di blockchain. Tutti i cittadini della località nipponica sono stati dotati di un codice PIN certificato (simile al nostro SPID) e chiamati ad esprimersi sul web.

In linea teorica la preferenza elettronica rappresenta un sistema chiaro, semplice, immediato e certificato per definire il risultato di una competizione elettorale. È innegabile che un sistema elettorale basato su una procedura digitalizzata comporta notevoli risparmi (stampa della scheda e del personale ai seggi), tempestività dei risultati (con la certezza degli eletti già a chiusura delle operazioni elettorali) e – seppur in linea teorica – assenza di brogli.

Accanto a ciò, un sistema elettronico è chiamato nel contempo a garantire il rispetto dei diritti civili e politici ormai consolidati nella nostra democrazia, quale il suffragio universale (con la garanzia di parità di accesso a tutti gli elettori alla piattaforma dove esprimere la scelta, ivi inclusi i disabili, anziani e a tutti coloro i quali sono poco avvezzi alle tecnologie) e il rispetto, l’eguaglianza e la segretezza dei voti (tutte le scelte devono avere lo stesso valore e le procedure elettroniche devono essere tali da impedire il collegamento dell’elettore al voto espresso).

Sarà la blockchain la chiave per il successo? Per adesso non sono tutti «bit» e fiori, ma in futuro chissà.

Tags: BitcoinBlockchaine-votingspidvoto digitalevoto elettronico
Articolo precedente

“Oggi lo scontro è tra chi vuole l’Ue intergovernativa e chi la vuole federale. Europee? Pronto a dare una mano se…” L’intervista a Maurizio Turco

Articolo successivo

Trump, l’Europa debole e la nuova cortina di ferro che conviene a Usa e Russia

Alessandro Alongi

Alessandro Alongi

Alessandro Alongi collabora nell’ambito del modulo di “Diritto della rete” all’Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Laureato in Giurisprudenza e in Scienze Politiche, è specializzato in Relazioni istituzionali e Diritto parlamentare e attualmente si occupa di tematiche giuridiche e regolamentari presso l’Organo di vigilanza sulla parità di accesso alla rete di TIM, oltre a svolgere attività di ricerca nell’ambito del Diritto dell’innovazione, del quale è autore di diversi studi e approfondimenti.

LabParlamento Consiglia

Blockchain e criptovalute: limiti e complessità della regolamentazione sovranazionale
Economia

Blockchain e criptovalute: limiti e complessità della regolamentazione sovranazionale

22 Novembre 2022 05:57
Via libera al baby-SPID: anche i bambini avranno la loro identità digitale 
Società

Via libera al baby-SPID: anche i bambini avranno la loro identità digitale 

16 Febbraio 2022 07:00
La Bce studia l’euro digitale, green ed ecocompatibile più dei bitcoin
Economia

La Bce studia l’euro digitale, green ed ecocompatibile più dei bitcoin

19 Luglio 2021 07:40
Banca d’Italia avverte: attenzione al Bitcoin
Economia

Banca d’Italia avverte: attenzione al Bitcoin

29 Aprile 2021 08:38
Privacy, Digito ergo sum. Ma serve un’educazione specifica da 0 a 18 anni
Istruzione

Privacy, Digito ergo sum. Ma serve un’educazione specifica da 0 a 18 anni

29 Gennaio 2021 06:59
Privacy, le trappole per i minori nella rete
Società

Privacy, le trappole per i minori nella rete

28 Gennaio 2021 06:51
Articolo successivo
Trump, l’Europa debole e la nuova cortina di ferro che conviene a Usa e Russia

Trump, l'Europa debole e la nuova cortina di ferro che conviene a Usa e Russia

L’Italia si adegua al regolamento GDPR: cosa cambia?

L’Italia si adegua al regolamento GDPR: cosa cambia?

Le ultime da LabParlamento

Oftalmologia, ottica e optometria: quale futuro con le nuove tecnologie

Oftalmologia, ottica e optometria: quale futuro con le nuove tecnologie

7 Febbraio 2023
Usif a Boeri: “i militari saranno i nuovi poveri del futuro” 

Usif a Boeri: “i militari saranno i nuovi poveri del futuro” 

7 Febbraio 2023
La stangata dei tassi. La Fed e la Bce preparano l’assalto al costo del denaro

La stangata dei tassi. La Fed e la Bce preparano l’assalto al costo del denaro

3 Febbraio 2023
Rapporto CNEL: dopo la pandemia più attenzione alla salute pubblica e tanti problemi da risolvere

Associazione datoriali e Sindacati a confronto al CNEL: “Imprese e capitale umano sono uguali, ragionare da squadra”

2 Febbraio 2023
La polpetta avvelenata del Governo Draghi

Usic Carabinieri contro Tito Boeri, “se questi sono i dirigenti dello stato, prepariamoci al peggio”

1 Febbraio 2023
Facebook tagga utilizzando i dati biometrici. E scatta la class action

La piccola Repubblica di San Marino sbaraglia il gigante informatico Meta

1 Febbraio 2023
Pd / Barbati (civica Gualtieri): con Bonaccini per centrosinistra solido e competitivo

Pd / Barbati (civica Gualtieri): con Bonaccini per centrosinistra solido e competitivo

31 Gennaio 2023
Intercettazioni: il boss e la maestra

Intercettazioni: il boss e la maestra

30 Gennaio 2023
Unimpresa, calano i prestiti alle aziende

La circolare ‘omnibus’ dell’Agenzia delle Entrate illustra la tregua fiscale

29 Gennaio 2023
Troppo smartphone? Potrebbe scatenare allergia

Smartphone e bambini: 1 su 2 ce l’ha, il 99% è già online

27 Gennaio 2023
L’Intelligenza Artificiale e mondo del lavoro: dati e statistiche 

L’Intelligenza Artificiale e mondo del lavoro: dati e statistiche 

25 Gennaio 2023
Finanza sostenibile, la Bce mette in campo i nuovi indicatori

Finanza sostenibile, la Bce mette in campo i nuovi indicatori

25 Gennaio 2023
Modificare la realtà filmata dalle videocamere. Adesso sarà possibile (con buona pace della verità)

Modificare la realtà filmata dalle videocamere. Adesso sarà possibile (con buona pace della verità)

20 Gennaio 2023
Femminicidio, parla l’esperto: “serve una campagna di sensibilizzazione che parta dalle scuole”

Femminicidio, parla l’esperto: “serve una campagna di sensibilizzazione che parta dalle scuole”

18 Gennaio 2023
Mentre guidi l’auto ti ascolta (e riferisce tutto a Pechino)

Mentre guidi l’auto ti ascolta (e riferisce tutto a Pechino)

18 Gennaio 2023
LabParlamento

redazione@labparlamento.it

© 2022 LabParlamento è una testata giornalistica registrata al Tribunale di Roma con autorizzazione n. 3 del 13 gennaio 2021.
Direttore Responsabile: Daniele Piccinin.
Salvo accordi scritti, ogni forma di collaborazione è da considerarsi a titolo gratuito.

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Elezioni 2022
  • Politica
    • Governo
    • Parlamento
  • Economia
  • Giustizia
  • Società
    • Istruzione
    • Cultura
    • Ambiente
    • Sanità
    • Tech
  • Esteri
    • #Ucraina
    • Europa
    • Mondo
  • LabRoma
  • LabParlamento
    • Chi siamo
    • La redazione
    • Contatti

© 2022 LabParlamento è una testata giornalistica registrata al Tribunale di Roma con autorizzazione n. 3 del 13 gennaio 2021.
Direttore Responsabile: Daniele Piccinin.
Salvo accordi scritti, ogni forma di collaborazione è da considerarsi a titolo gratuito.