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Home Società Tech

Danni causati dai robot: l’Unione europea interviene per stabilire colpe e risarcimenti

Alessandro Alongi di Alessandro Alongi
11 Gennaio 2023 06:02
in Tech
Tempo di lettura: 3 minuti
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Danni causati dai robot: l’Unione europea interviene per stabilire colpe e risarcimenti
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Nuove norme in arrivo tese ad aggiornare e rafforzare quelle già esistenti basate sulla responsabilità oggettiva dei produttori, per il risarcimento delle lesioni personali, dei danni alle cose o della perdita di dati causati da prodotti non sicuri, siano essi mobili da giardino o macchinari iper-sofisticati. A smuovere le acque regolamentari ci ha pensato la Commissione europea che, il 28 settembre 2022, ha adottato due proposte intese a adeguare le norme in materia di responsabilità all’era digitale. 

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Tali nuove norme consentiranno risarcimenti per i danni causati da prodotti come robot, droni o sistemi di domotica, diventati non sicuri in seguito ad aggiornamenti del software, dei servizi di Intelligenza artificiale (IA) o dei servizi digitali necessari al funzionamento dei prodotti stessi, nonché quando i produttori non rimedieranno alle vulnerabilità esistenti in termini di cybersicurezza. 

Le attuali norme nazionali in materia di responsabilità per eventuali danni causati “per colpa” dell’Intelligenza artificiale, infatti, non sono adatte alla gestione dei reclami hi-tech. In base alle regole esistenti oggi, al danneggiato è richiesto – al pari di un frullatore difettoso – di provare un’azione illecita o un’omissione da parte di un soggettoche ha causato il danno. La specifica caratteristiche dell’IA, tra cui complessità, autonomia e opacità, rendere tutto ciò molto difficile per le vittime (se non addirittura proibitivo), che devono avere cura di identificare esattamente il soggetto responsabile e dimostrare, in tal modo, i requisiti per una richiesta di risarcimento. 

Se oggi una qualsiasi persona dovesse presentare un ricorso contro il malfunzionamento di una macchina algoritmica, ciascun tribunale europeo, di fronte alle caratteristiche specifiche dell’IA, non può fare altro che adattare il diritto esistente (pensato per i prodotti tradizionali del secolo scorso) e tentare in tal modo di giungere ad una giusta decisione, causando inevitabilmente incertezza giuridica tra uno stato e un altro. 

In primo luogo, l’esecutivo guidato da Ursula Von der Leyen ha proposto di ammodernare le norme vigenti in materia di responsabilità oggettiva dei fabbricanti per prodotti difettosi (dalle tecnologie intelligenti ai prodotti farmaceutici). Le norme così rivedute, almeno nelle intenzioni di Bruxelles, garantiranno la certezza del diritto alle imprese, che potranno quindi investire in prodotti nuovi e innovativi, e permetteranno alle vittime di ottenere un equo risarcimentoper i danni causati da prodotti malfunzionanti, compresi i prodotti digitali e ricondizionati. 

In secondo luogo, la Commissione ha proposto (per la prima volta) un’armonizzazione mirata delle norme nazionali in materia di responsabilità per l’Intelligenza artificiale, agevolando l’ottenimento di risarcimenti da parte di chi ha subito danni connessi all’IA. Conformemente agli obiettivi del Libro bianco sull’IA e alla proposta di Legge sull’Intelligenza artificiale  della Commissione del 2021, le nuove regole permetteranno a chi ha subito danni causati da prodotti o servizi basati sull’IA di beneficiare dei medesimi livelli di protezione di cui godrebbe se i danni fossero riconducibili a qualsiasi altra circostanza. 

Ma, in particolare, scopo di quest’ultima proposta di direttiva sulla responsabilità da Intelligenza artificiale è proprio quello di stabilire norme uniformi per l’accesso alle informazioni e l’alleggerimento dell’onere della prova in relazione ai danni causati dai sistemi di IA, garantendo una protezione più ampia per i malcapitati (siano esse persone fisiche o imprese). Per tale motivo essa armonizzerà alcune norme per le azioni che esulano dall’ambito di applicazione della direttiva sulla responsabilità per danno da prodotti difettosi “classici”, nei casi in cui il danno sia causato da un comportamento scorretto. Si tratta ad esempio delle violazioni della vita privata o dei danni causati da problemi di sicurezza. Le nuove norme agevoleranno, ad esempio, l’ottenimento di un risarcimento da parte delle persone vittime di discriminazione nel corso di un processo di assunzione che comporta l’uso di tecnologie basate sull’IA.

Tags: Intelligenza artificiale
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Alessandro Alongi collabora nell’ambito del modulo di “Diritto della rete” all’Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Laureato in Giurisprudenza e in Scienze Politiche, è specializzato in Relazioni istituzionali e Diritto parlamentare e attualmente si occupa di tematiche giuridiche e regolamentari presso l’Organo di vigilanza sulla parità di accesso alla rete di TIM, oltre a svolgere attività di ricerca nell’ambito del Diritto dell’innovazione, del quale è autore di diversi studi e approfondimenti.

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