venerdì 13 Giugno, 2025
LabParlamento - Quotidiano di analisi e scenari politici
  • Politica
    • Governo
    • Parlamento
  • Economia
  • Giustizia
  • Società
    • Istruzione
    • Cultura
    • Ambiente
    • Sanità
    • Tech
  • Esteri
    • #Ucraina
    • Europa
    • Mondo
  • LabRoma
  • LabParlamento
    • Chi siamo
    • La redazione
    • Contatti
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Politica
    • Governo
    • Parlamento
  • Economia
  • Giustizia
  • Società
    • Istruzione
    • Cultura
    • Ambiente
    • Sanità
    • Tech
  • Esteri
    • #Ucraina
    • Europa
    • Mondo
  • LabRoma
  • LabParlamento
    • Chi siamo
    • La redazione
    • Contatti
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
LabParlamento - Quotidiano di analisi e scenari politici
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Home Società

La rifoma della Rai e del Servizio Pubblico Radiotelevisivo

devalecs di devalecs
07 Agosto 2015 15:41
in Società
Tempo di lettura: 6 minuti
A A
Condividi su TwitterCondividi su FacebookCondividi su WhatsappCondividi su Linkedin

di Laura Campagna

Da diversi anni il settore televisivo si confronta con le sfide poste dalla rivoluzione digitale e con l’incremento scaturito dal processo di convergenza tecnologica (tema contenuto nel libro verde della Commissione europea, dal titolo “Prepararsi a un mondo audiovisivo della piena convergenza: crescita, creazione e valori”).  Si è verificata dunque una progressiva fusione tra i tradizionali servizi radiotelevisivi e internet, nonché la determinazione di una molteplice possibilità di visioni.

Altri articoli interessanti

L’ASSOCIAZIONE NEGOZI STORICI DI ECCELLENZA DI ROMA LANCIA IL CONCORSO FOTOGRAFICO “ROMA NEI NEGOZI STORICI DI ECCELLENZA”

Regione Lombardia hub per la salute ginecologica delle donne

SUCCESSO ALLA SAPIENZA PER LA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO “DISEGNO + SMARTPHONE = MUSICA”

Proprio in virtù di questa progressiva evoluzione, il riordino del servizio pubblico radiotelevisivo ha come principale obiettivo quello di mettere la Rai nelle migliori condizioni per poter competere sul mercato nazionale ed internazionale e sulle diverse piattaforme tecnologiche presenti, preservando ed accentuando il suo importante ruolo culturale volto a “informare, educare, divertire” il pubblico.

Il disegno di legge n. 1880, di iniziativa governativa, composto di sei articoli, intende riformare l’attuale assetto del servizio pubblico televisivo al fine di rendere l’azienda Rai più autonoma ed efficiente da un punto di vista gestionale, e contemporaneamente rafforzare la sua funzione sociale.

Parte centrale del provvedimento è il nuovo modello di governance che prevede in capo ad un solo amministratore la responsabilità di guida dell’azienda, determinando una netta separazione tra gestione dell’azienda e il controllo dell’attività svolta, contrariamente all’attuale modello aziendale che è strutturato su un sistema di gestione mista, vale a dire un Consiglio di Amministrazione e un direttore generale che mediano continuamente sulle scelte aziendali da adottare da un punto di vista operativo. Al fine di conferire ad essa un assetto di tipo manageriale, la riforma Rai intende dotare l’azienda di un Amministratore delegato, vale a dire di una guida chiara, efficace, riconosciuta, in grado di prendere decisioni e di risponderne in prima persona. Pertanto, all’Amministratore delegato sono attributi un ventaglio ampio di attività con l’obiettivo di rendere l’azienda Rai capace di prendere decisioni in tempi più rapidi rispetto a quelli attuali e con un grado di efficienza maggiore.

Le innovazioni introdotte dalla nuova figura dell’Amministratore delegato hanno prodotto cambiamenti anche sul ruolo e le funzioni del Consiglio di Amministrazione Rai. Il principale compito del CdA è quello di controllo ed indirizzo strategico dell’azienda, contrariamente al ruolo oggi ricoperto, di gestione. Su proposta dell’assemblea degli azionisti, il Consiglio di Amministrazione è chiamato a nominare l’amministratore delegato e ad approvare il piano industriale, il piano editoriale, il preventivo di spesa annuale, e infine, gli investimenti rilevanti dell’azienda (quelli di importo superiore a 10 milioni di euro). Al Presidente del Consiglio di Amministrazione e a due consiglieri, designati dal Consiglio stesso, sono conferite le funzioni di controllo e sorveglianza sull’attuazione da parte dell’azienda delle linee e degli indirizzi programmatici, sullo sviluppo e sulla commercializzazione del prodotto audiovisivo, sulla qualità della programmazione, sullo sviluppo del portale e sulla fruizione dei contenuti tramite nuovi dispositivi e piattaforme. Infine, con cadenza semestrale, il Presidente e i due consiglieri dovranno redigere un resoconto sull’attività svolta, da sottoporre all’esame del Consiglio.

Il provvedimento interviene anche sull’assetto e sulla composizione del CdA, in quanto i suoi membri  passano da nove a sette e sono così nominati: due eletti dalla Camera dei deputati e due dal Senato; due dal Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’Economia e delle Finanze; uno individuato dall’assemblea dei dipendenti della Rai con modalità trasparenti e che garantiscano la rappresentatività. Il disegno di legge dispone anche che la nomina dei membri del Consiglio di Amministrazione debba essere effettuata garantendo la presenza di entrambi i sessi, e con un adeguato equilibrio tra componenti, tale da garantire una elevata professionalità e un’effettiva esperienza nei settori giuridico, finanziario, culturale ed industriale, nonché tenendo conto dell’autorevolezza richiesta dall’incarico, e dell’assenza di conflitti di interesse o di cumulo di cariche in società concorrenti. La carica di membro del CdA non può essere ricoperta – a pena di ineleggibilità o decadenza, anche in corso di mandato – da coloro che ricoprono cariche politiche ed amministrative.

Al Presidente del Consiglio di Amministrazione, eletto tra i suoi membri, oltre ai compiti di controllo e sorveglianza, sono affidate deleghe nelle aree delle relazioni esterne, istituzionali e di supervisione delle attività di controllo interno, previa delibera assembleare.

Per quanto riguarda la Commissione parlamentare di vigilanza, il suo ruolo è sensibilmente ridimensionato rispetto a quello attuale. Difatti a questa sono attribuite le originarie  funzioni di indirizzo generale e di vigilanza dei servizi pubblici radiotelevisivi. Il parere della Commissione risulta necessario solo nell’ipotesi in cui l’assemblea deliberi la revoca dei componenti del Consiglio di Amministrazione.

Ulteriore aspetto importante del provvedimento riguarda il contratto di servizio pubblico che disciplina i rapporti tra lo Stato e la Rai. La durata del contratto passa dagli attuali 3 a 5 anni. Tramite un’apposita delibera del Consiglio dei Ministri saranno stabiliti anche adeguati indirizzi da sottoscrivere all’atto di ciascun rinnovo del contratto nazionale. Il rinnovo del contratto deve avvenire nel quadro della concessione che riconosce alla Rai il ruolo di gestore del servizio pubblico radiotelevisivo nazionale. Il contratto di servizio pubblico deve definire, inoltre, gli indirizzi per la fissazione delle linee-guida sul contenuto degli ulteriori obblighi del servizio pubblico generale radiotelevisivo, definite in relazione allo sviluppo dei mercati, al progresso tecnologico e alle mutate esigenze culturali, nazionali e locali. Infine, sono state previste disposizioni che intervengono sull’articolazione territoriale della Rai e sulle spese per la sede di Bolzano (derivanti dalla convenzione per le trasmissioni radiofoniche e televisive in lingua ladina e tedesca), andando ad incrementare i finanziamenti per le trasmissioni in lingua tedesca e ladina per l’anno 2015 di euro 5.000.000 e per l’anno 2016 di euro 9.687.000, con oneri a carico del bilancio dello Stato.

Altro grande pilastro della riforma, su cui il Governo ha tentato di intervenire, è la delega per il finanziamento del servizio pubblico e per il finanziamento dell’emittenza locale. L’attuale art. 47 del Testo Unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici disciplina, con decreto del Ministero dello Sviluppo economico, la modalità di finanziamento del servizio pubblico radiotelevisivo, tramite riscossione del canone di abbonamento stabilito annualmente. Il Ministero dell’Economia stabilisce l’ammontare del canone in misura tale da consentire alla società concessionaria di coprire i costi che saranno sostenuti per adempiere agli specifici obblighi di servizio pubblico generale radiotelevisivo.

Tuttavia, a seguito dell’articolo 21 del decreto legge n. 66 del 2014, le somme derivanti dal canone di abbonamento sono state ridotte di 150 milioni di euro e l’altissimo livello di evasione ha evidenziato l’urgenza di una revisione del meccanismo di finanziamento Rai. Diverse sono state le ipotesi volte a sanare questa situazione, facendo anche riferimento alle esperienze degli altri paesi europei, dove ad eccezione di Spagna ed Olanda che non hanno un canone di abbonamento, i restanti Paesi hanno tariffe molto più elevate e bassi livelli di evasione.

Al fine di rendere più chiaro il quadro normativo vigente, l’ultimo importante tema affrontato dal disegno di legge di riforma è il riassetto normativo del Testo Unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici. La delega avrà il compito di provvedere al riordino e alla semplificazione delle norme vigenti.

Lo scorso 31 luglio, l’Aula del Senato, ha approvato il disegno di legge sopra esaminato, con 142 voti  favorevoli,  92 contrari e nessun astenuto. Il testo come modificato in Aula, dopo l’esame dei singoli articoli, evidenzia tra i punti fondamentali della Riforma, quello relativo alle disposizioni sulla nomina del Cda che iniziano ad avere efficacia a decorrere dal primo rinnovo e, in fase di prima applicazione, al direttore generale della Rai, nominato con la legge Gasparri, si applicano le disposizioni riferite all’Amministratore delegato. Riguardo la figura di quest’ultimo, sono stati approvati emendamenti che prevedono un’incompatibilità per l’Ad, con cariche di governo, anche se ricoperte nei dodici mesi precedenti alla data della nomina. Si è inoltre ribadita la necessità di nominare l’Ad tra coloro che non abbiano conflitti di interesse e non cumulino cariche in società concorrenti.

Tra gli altri emendamenti approvati, di interesse sono quelli che stabiliscono che le modifiche dello Statuto della Rai siano deliberate dal Consiglio di Amministrazione e approvate successivamente dall’assemblea straordinaria. Inoltre, sono confermati i requisiti di onorabilità per i Consiglieri, ed è stato esteso al personale Rai – ad eccezione dell’Amministratore delegato – il tetto sulle retribuzioni.

Il disegno di legge approvato in Senato, conferma le norme previste sulla responsabilità dei componenti del CdA e prevede la deroga, rispetto all’applicazione del codice dei contratti pubblici, per i contratti aventi per oggetto l’acquisto, lo sviluppo, la produzione o la commercializzazione di programmi radiotelevisivi, e per i contratti aventi ad oggetto lavori, servizi e forniture di importo inferiore alle soglie di rilevanza comunitaria. La riforma conferma la norma che prevede l’estensione a cinque anni della disciplina dei contratti per lo svolgimento del servizio pubblico e potenzia il ruolo del Consiglio dei Ministri, il quale è tenuto a deliberare indirizzi prima di ciascun rinnovo del contratto nazionale. È stata confermata inoltre la delega per il riordino e la semplificazione dell’assetto normativo, nonché la diminuzione dei membri del Consiglio di Amministrazione.

La parte del provvedimento che prevede le nuove regole per la governance, seppur con alcune modifiche, ha mantenuto l’impianto di partenza, mentre, il Governo ha subito al Senato una grande battuta d’arresto proprio sull’articolo 4, ovvero sulla delega conferita all’esecutivo per la revisione della normativa sul canone. Sono stati approvati emendamenti di opposizione e minoranza PD (con il parere negativo sia del Governo che del relatore), che hanno definitivamente fatto naufragare l’importante delega all’esecutivo per la revisione della normativa sul canone. L’obiettivo della delega, secondo il Governo, era proprio quello di individuare gli strumenti più opportuni affinché si ottemperasse all’assolvimento dell’obbligo del pagamento del canone, al fine di garantire l’indipendenza economica e finanziaria della Rai. Tuttavia, il testo così modificato dal Senato è passato ora all’esame della Camera.

Articolo precedente

GOMP – Le sigle della PA

Articolo successivo

GORI – Le sigle della PA

devalecs

devalecs

LabParlamento Consiglia

L’ASSOCIAZIONE NEGOZI STORICI DI ECCELLENZA DI ROMA LANCIA IL CONCORSO FOTOGRAFICO “ROMA NEI NEGOZI STORICI DI ECCELLENZA”
LabRoma

L’ASSOCIAZIONE NEGOZI STORICI DI ECCELLENZA DI ROMA LANCIA IL CONCORSO FOTOGRAFICO “ROMA NEI NEGOZI STORICI DI ECCELLENZA”

15 Maggio 2025 15:33
Regione Lombardia hub per la salute ginecologica delle donne
Sanità

Regione Lombardia hub per la salute ginecologica delle donne

14 Maggio 2025 13:24
SUCCESSO ALLA SAPIENZA PER LA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO “DISEGNO + SMARTPHONE = MUSICA”
Società

SUCCESSO ALLA SAPIENZA PER LA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO “DISEGNO + SMARTPHONE = MUSICA”

14 Maggio 2025 13:21
“Una pace possibile”, il 17 maggio a Rimini l’incontro dedicato alla crisi in Afghanistan 
Esteri

“Una pace possibile”, il 17 maggio a Rimini l’incontro dedicato alla crisi in Afghanistan 

14 Maggio 2025 09:56
NABA, presenta Notes on Becoming – Cartographies, Migrations and the Archive 
Cultura

NABA, presenta Notes on Becoming – Cartographies, Migrations and the Archive 

07 Maggio 2025 17:12
Nucleare: Fare Verde, bene Fratin. sbagliato portare in giro per l’Italia rifiuti radioattivi
Ambiente

Nucleare: Fare Verde, bene Fratin. sbagliato portare in giro per l’Italia rifiuti radioattivi

06 Maggio 2025 20:13
Articolo successivo

GORI - Le sigle della PA

URP - Le sigle della PA

Le ultime da LabParlamento

L’ASSOCIAZIONE NEGOZI STORICI DI ECCELLENZA DI ROMA LANCIA IL CONCORSO FOTOGRAFICO “ROMA NEI NEGOZI STORICI DI ECCELLENZA”

L’ASSOCIAZIONE NEGOZI STORICI DI ECCELLENZA DI ROMA LANCIA IL CONCORSO FOTOGRAFICO “ROMA NEI NEGOZI STORICI DI ECCELLENZA”

15 Maggio 2025
Regione Lombardia hub per la salute ginecologica delle donne

Regione Lombardia hub per la salute ginecologica delle donne

14 Maggio 2025
SUCCESSO ALLA SAPIENZA PER LA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO “DISEGNO + SMARTPHONE = MUSICA”

SUCCESSO ALLA SAPIENZA PER LA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO “DISEGNO + SMARTPHONE = MUSICA”

14 Maggio 2025
“Una pace possibile”, il 17 maggio a Rimini l’incontro dedicato alla crisi in Afghanistan 

“Una pace possibile”, il 17 maggio a Rimini l’incontro dedicato alla crisi in Afghanistan 

14 Maggio 2025
NABA, presenta Notes on Becoming – Cartographies, Migrations and the Archive 

NABA, presenta Notes on Becoming – Cartographies, Migrations and the Archive 

7 Maggio 2025
Nucleare: Fare Verde, bene Fratin. sbagliato portare in giro per l’Italia rifiuti radioattivi

Nucleare: Fare Verde, bene Fratin. sbagliato portare in giro per l’Italia rifiuti radioattivi

6 Maggio 2025
Dipartimento giovani di CIU Unionquadri nel “Forum delle forze economiche e sociali giovanili” del CNEL

Dipartimento giovani di CIU Unionquadri nel “Forum delle forze economiche e sociali giovanili” del CNEL

6 Maggio 2025
Sclerosi multipla, Cerveteri sempre più amica di Aism: successo per le Erbe Aromatiche

Sclerosi multipla, Cerveteri sempre più amica di Aism: successo per le Erbe Aromatiche

5 Maggio 2025
Salute, ESEO Italia: al via la campagna 2025 sulle patologie gastrointestinali eosinofile

Salute, ESEO Italia: al via la campagna 2025 sulle patologie gastrointestinali eosinofile

5 Maggio 2025
Scuola: insegnanti allo stremo, istituzioni e sindacati in BURNOUT

Scuola: insegnanti allo stremo, istituzioni e sindacati in BURNOUT

29 Aprile 2025
LUNEDÌ 5 MAGGIO ALLA SAPIENZA IL CONVEGNO “MUSICA E INTELLIGENZA ARTIFICIALE COME STRATEGIA DI INCLUSIONE”

LUNEDÌ 5 MAGGIO ALLA SAPIENZA IL CONVEGNO “MUSICA E INTELLIGENZA ARTIFICIALE COME STRATEGIA DI INCLUSIONE”

28 Aprile 2025
Cinema: il 5 maggio a Roma lo Z-PITCH di NABA premio per storyteller audiovisivo della generazione Z 

Cinema: il 5 maggio a Roma lo Z-PITCH di NABA premio per storyteller audiovisivo della generazione Z 

23 Aprile 2025
MBI Awards of Distinction 2025, premiata l’azienda salentina di Trepuzzi, R.I.Group S.p.A.

MBI Awards of Distinction 2025, premiata l’azienda salentina di Trepuzzi, R.I.Group S.p.A.

15 Aprile 2025
CULTURA: QS WORLD UNIVERSITY RANKING, NABA E’ LA PRIMA ACCADEMIA DELLE BELLE ARTI D’ITALIA

CULTURA: QS WORLD UNIVERSITY RANKING, NABA E’ LA PRIMA ACCADEMIA DELLE BELLE ARTI D’ITALIA

15 Aprile 2025
I dazi e il nuovo ordine mondiale. Ecco perché l’Italia e l’Ue devono trattare con Trump per arginare lo squalo cinese

I dazi e il nuovo ordine mondiale. Ecco perché l’Italia e l’Ue devono trattare con Trump per arginare lo squalo cinese

9 Aprile 2025
LabParlamento - Quotidiano di analisi e scenari politici

redazione@labparlamento.it

© 2022 LabParlamento è una testata giornalistica registrata al Tribunale di Roma con autorizzazione n. 3 del 13 gennaio 2021.
Direttore Responsabile: Daniele Piccinin.
Salvo accordi scritti, ogni forma di collaborazione è da considerarsi a titolo gratuito.

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Politica
    • Governo
    • Parlamento
  • Economia
  • Giustizia
  • Società
    • Istruzione
    • Cultura
    • Ambiente
    • Sanità
    • Tech
  • Esteri
    • #Ucraina
    • Europa
    • Mondo
  • LabRoma
  • LabParlamento
    • Chi siamo
    • La redazione
    • Contatti

© 2022 LabParlamento è una testata giornalistica registrata al Tribunale di Roma con autorizzazione n. 3 del 13 gennaio 2021.
Direttore Responsabile: Daniele Piccinin.
Salvo accordi scritti, ogni forma di collaborazione è da considerarsi a titolo gratuito.

Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice.Ok