venerdì 3 Febbraio, 2023
LabParlamento - Quotidiano di analisi e scenari politici
  • Elezioni 2022
  • Politica
    • Governo
    • Parlamento
  • Economia
  • Giustizia
  • Società
    • Istruzione
    • Cultura
    • Ambiente
    • Sanità
    • Tech
  • Esteri
    • #Ucraina
    • Europa
    • Mondo
  • LabRoma
  • LabParlamento
    • Chi siamo
    • La redazione
    • Contatti
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Elezioni 2022
  • Politica
    • Governo
    • Parlamento
  • Economia
  • Giustizia
  • Società
    • Istruzione
    • Cultura
    • Ambiente
    • Sanità
    • Tech
  • Esteri
    • #Ucraina
    • Europa
    • Mondo
  • LabRoma
  • LabParlamento
    • Chi siamo
    • La redazione
    • Contatti
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
LabParlamento - Quotidiano di analisi e scenari politici
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Home Approfondimenti

La “centralità di Salvini”

luca.tentoni di luca.tentoni
20 Settembre 2018 10:42
in Approfondimenti, Commenti, Europa, Governo, Politica, Società
Tempo di lettura: 4 minuti
A A
Finestra politica. Tra Aquarius e voto comunale, le spine di Conte
Condividi su TwitterCondividi su FacebookCondividi su WhatsappCondividi su Linkedin

L’ascesa del segretario federale della Lega e la dead line delle elezioni europee aprono a due scenari. Intanto, sopra il 30% Salvini è di fatto il leader mediatico del Governo

di Luca Tentoni

Probabilmente questo è il momento politico più favorevole al leader leghista Salvini. Da un lato, la maggioranza di governo supera il 60% dei consensi (o, meglio, delle intenzioni di voto espresse nei sondaggi); dall’altro, una parte dell’opposizione (Forza Italia e Fratelli d’Italia) si prepara a quella che potremmo definire una “non belligeranza” nei confronti dei provvedimenti dell’Esecutivo (ma solo di quelli di marca leghista).

Altri articoli interessanti

Pd / Barbati (civica Gualtieri): con Bonaccini per centrosinistra solido e competitivo

“Più sicurezza per gli autisti del Tpl”. La proposta del senatore leghista Manfredi Potenti

Conte sfida Draghi a chi ce l’ha più duro (ma è solo un grande bluff)

Nel frattempo, quel che resta dell’opposizione parlamentare ha consensi e seggi di scarso peso (Leu, Più Europa) oppure versa in una profonda crisi d’identità (il Pd, sul quale non si può neppure formulare un pronostico di sopravvivenza senza scissione di qui a un anno). Il ministro dell’Interno non potrebbe desiderare di meglio. Di fatto, mediaticamente è lui il capo del governo, anche se la realtà è più articolata. Partito col 17% dei voti delle politiche contro il 32% del M5S%, si ritrova “socio di maggioranza” (con un vantaggio che nei sondaggi oscilla fra l’1 e il 3%) dell’Esecutivo gialloverde (mentre i Cinquestelle restano sotto il dato del 4 marzo, con una flessione stimabile intorno al milione di voti).

Inoltre, è dominus incontrastato dell’area di centrodestra, che oggi vale circa un 43-44% (30-31% Lega, 13% Fi-FdI-Altri) e che forse si va ricomponendo anche in Parlamento, in una sorta di “secondo cerchio di maggioranza” simile a quello che Renzi inaugurò per le riforme istituzionali al tempo del “patto del Nazareno”. In questo caso, il centrodestra prova a riunirsi per vincere le prossime elezioni comunali e regionali e adotta, nei confronti del governo, una doppia azione: la Lega è in maggioranza (quindi sostiene Conte e trae benefici dalla situazione: i Cinquestelle non attaccano Salvini e la Lega sui 49 milioni, ma danno il via libera per la revisione della “legge Fornero” e per un primo assaggio di quella che impropriamente si definisce “flat tax”; inoltre, le Tv di Berlusconi non saranno toccate), mentre le altre due forze politiche attaccano il M5S su tutto, ma approvano (palesemente o, appunto, con la “non belligeranza”) ciò che nel programma di governo somiglia o coincide con quello della CDL. Senza contare che la strategia di Salvini vale anche per l’Europa: sta con Orbàn (sovranista ma nel PPE) ma si oppone alla Merkel (con la quale, però, Berlusconi resta in contatto).

Il tutto, in vista di uno scenario che – dopo le elezioni europee del prossimo maggio – potrebbe veder nascere un’inedita alleanza fra Popolari e destra nazional-populista (al posto di quella fra PPE e PSE) che condurrebbe il tedesco Weber alla guida della Commissione europea. In pratica, una sorta di “soluzione austriaca” per Strasburgo, nella quale, per sovrammercato, Salvini porterebbe probabilmente al gruppo “eurocritico” una quota di seggi sufficiente per fare della delegazione italiana la più numerosa (il 30% del leader leghista è molto più del 21% attribuito dai sondaggi al partito della Le Pen).

Inoltre, se il M5S in Europa è ancora “in cerca d’autore” (e di affiliazione ad un gruppo, per la prossima legislatura), Salvini ha una casa che potrebbe diventare grande e della quale finirebbe per avere le chiavi. Se si pensa che alle scorse europee la Lega era un partito medio-piccolo, relegato all’opposizione e fuori dai giochi in Italia e in Europa, il risultato ottenuto da Salvini non è di poco conto.

Resta però da domandarsi come il leader leghista si giocherà le carte successive al voto di maggio: rovescerà il tavolo del governo per andare ad elezioni anticipate e arrivare a Palazzo Chigi con i voti del centrodestra, oppure continuerà la politica dei due forni con Cinquestelle da un lato e FI-FdI dall’altro? Ciascuna delle due ipotesi ha aspetti positivi e controindicazioni. Andare all’incasso subito, con elezioni politiche nel 2019, significa per Salvini guidare un governo dove Berlusconi e Meloni avranno – nonostante lo scarso peso elettorale – seggi sufficienti per esercitare una certa pressione (cosa che oggi non possono fare né all’opposizione, né stando nel “cerchio ampio” non governativo ma filoleghista). Restare nel governo giallo-verde, invece, comporta vincoli di carattere finanziario. Per dirla in parole povere: le compatibilità di bilancio non bastano per soddisfare le esigenze dei due programmi dei partiti coalizzati, col rischio di scontentare gli elettori, alla lunga. Scaricando il M5S, Salvini avrebbe molte più risorse per il suo programma (che è anche quello di FI e FdI), quindi potrebbe giocarsi carte migliori per mantenere il consenso. In questa partita c’è un’incognita: il Pd.

Oggi i Cinquestelle non hanno sponde, in caso di rottura con la Lega, per dar vita ad un governo con i Democratici (i renziani non lo voterebbero, provocando verosimilmente una scissione del partito) ma fra uno, due, tre anni quel che è impossibile adesso potrebbe diventare praticabile (al di là dei protagonismi personali, la lotta nel Pd è imperniata in gran parte sull’atteggiamento da tenere nei confronti dei Cinquestelle). Quindi, anche se taluni commentatori reputano legittimamente che a Salvini faccia più comodo non cambiare nulla e portare avanti la legislatura anche dopo le europee, il rischio che si riaprano i giochi a sinistra e che la Lega subisca un effetto di “sgonfiamento” come quello capitato al Pd fra il 2014 e il 2018 sono argomenti validi per pensare che – forse – oggi il “piano A” del Carroccio sia andare ad elezioni anticipate (a meno che, con la vittoria di un candidato filorenziano nel Pd, permangano le condizioni che oggi bloccano i Cinquestelle e li “costringono” a governare con Salvini: in tal caso, il governo potrebbe proseguire il suo percorso ancora a lungo).

By MentePolitica

Tags: elezionielezioni europeeForza ItaliaGoverno ConteLegaM5SPdsalvini
Articolo precedente

Focus Europa: Tajani “siamo l’unico Parlamento al mondo che non ha potere legislativo”

Articolo successivo

La moneta corre sul web (e la privacy può attendere): ecco la banca di Google

luca.tentoni

luca.tentoni

LabParlamento Consiglia

Pd / Barbati (civica Gualtieri): con Bonaccini per centrosinistra solido e competitivo
Politica

Pd / Barbati (civica Gualtieri): con Bonaccini per centrosinistra solido e competitivo

31 Gennaio 2023 17:00
“Più sicurezza per gli autisti del Tpl”. La proposta del senatore leghista Manfredi Potenti
Politica

“Più sicurezza per gli autisti del Tpl”. La proposta del senatore leghista Manfredi Potenti

13 Gennaio 2023 06:55
Conte sfida Draghi a chi ce l’ha più duro (ma è solo un grande bluff)
Governo

Conte sfida Draghi a chi ce l’ha più duro (ma è solo un grande bluff)

04 Luglio 2022 06:59
Draghi e il circo delle pulci
Governo

Draghi e il circo delle pulci

01 Luglio 2022 08:14
Mettiamo fine alla Legislatura più pornografica della storia repubblicana
Governo

Mettiamo fine alla Legislatura più pornografica della storia repubblicana

03 Maggio 2022 08:13
Ecco perché lo stato di emergenza non ha copertura normativa
Giustizia

Covid / I Dpcm di Conte erano illegittimi: la conferma arriva anche dal Tribunale di Pisa 

18 Febbraio 2022 06:00
Articolo successivo
La moneta corre sul web (e la privacy può attendere): ecco la banca di Google

La moneta corre sul web (e la privacy può attendere): ecco la banca di Google

Google lancia la “sua” città. L’innovazione in cambio di privacy è davvero fattibile?

Google lancia la “sua” città. L’innovazione in cambio di privacy è davvero fattibile?

Le ultime da LabParlamento

La stangata dei tassi. La Fed e la Bce preparano l’assalto al costo del denaro

La stangata dei tassi. La Fed e la Bce preparano l’assalto al costo del denaro

3 Febbraio 2023
Rapporto CNEL: dopo la pandemia più attenzione alla salute pubblica e tanti problemi da risolvere

Associazione datoriali e Sindacati a confronto al CNEL: “Imprese e capitale umano sono uguali, ragionare da squadra”

2 Febbraio 2023
La polpetta avvelenata del Governo Draghi

Usic Carabinieri contro Tito Boeri, “se questi sono i dirigenti dello stato, prepariamoci al peggio”

1 Febbraio 2023
Facebook tagga utilizzando i dati biometrici. E scatta la class action

La piccola Repubblica di San Marino sbaraglia il gigante informatico Meta

1 Febbraio 2023
Pd / Barbati (civica Gualtieri): con Bonaccini per centrosinistra solido e competitivo

Pd / Barbati (civica Gualtieri): con Bonaccini per centrosinistra solido e competitivo

31 Gennaio 2023
Intercettazioni: il boss e la maestra

Intercettazioni: il boss e la maestra

30 Gennaio 2023
Unimpresa, calano i prestiti alle aziende

La circolare ‘omnibus’ dell’Agenzia delle Entrate illustra la tregua fiscale

29 Gennaio 2023
Troppo smartphone? Potrebbe scatenare allergia

Smartphone e bambini: 1 su 2 ce l’ha, il 99% è già online

27 Gennaio 2023
L’Intelligenza Artificiale e mondo del lavoro: dati e statistiche 

L’Intelligenza Artificiale e mondo del lavoro: dati e statistiche 

25 Gennaio 2023
Finanza sostenibile, la Bce mette in campo i nuovi indicatori

Finanza sostenibile, la Bce mette in campo i nuovi indicatori

25 Gennaio 2023
Modificare la realtà filmata dalle videocamere. Adesso sarà possibile (con buona pace della verità)

Modificare la realtà filmata dalle videocamere. Adesso sarà possibile (con buona pace della verità)

20 Gennaio 2023
Femminicidio, parla l’esperto: “serve una campagna di sensibilizzazione che parta dalle scuole”

Femminicidio, parla l’esperto: “serve una campagna di sensibilizzazione che parta dalle scuole”

18 Gennaio 2023
Mentre guidi l’auto ti ascolta (e riferisce tutto a Pechino)

Mentre guidi l’auto ti ascolta (e riferisce tutto a Pechino)

18 Gennaio 2023
Ucraina / Anche Google con l’Ucraina. In guerra con il Play Store

Google vara il politicamente corretto (e suggerirà quali parole scrivere)

16 Gennaio 2023
“Più sicurezza per gli autisti del Tpl”. La proposta del senatore leghista Manfredi Potenti

“Più sicurezza per gli autisti del Tpl”. La proposta del senatore leghista Manfredi Potenti

13 Gennaio 2023
LabParlamento

redazione@labparlamento.it

© 2022 LabParlamento è una testata giornalistica registrata al Tribunale di Roma con autorizzazione n. 3 del 13 gennaio 2021.
Direttore Responsabile: Daniele Piccinin.
Salvo accordi scritti, ogni forma di collaborazione è da considerarsi a titolo gratuito.

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Elezioni 2022
  • Politica
    • Governo
    • Parlamento
  • Economia
  • Giustizia
  • Società
    • Istruzione
    • Cultura
    • Ambiente
    • Sanità
    • Tech
  • Esteri
    • #Ucraina
    • Europa
    • Mondo
  • LabRoma
  • LabParlamento
    • Chi siamo
    • La redazione
    • Contatti

© 2022 LabParlamento è una testata giornalistica registrata al Tribunale di Roma con autorizzazione n. 3 del 13 gennaio 2021.
Direttore Responsabile: Daniele Piccinin.
Salvo accordi scritti, ogni forma di collaborazione è da considerarsi a titolo gratuito.