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Home Società Ambiente

Focus Europa: ETS, storage, mercato elettrico, economia circolare

Stefano Consonni di Stefano Consonni
28 Febbraio 2018 11:01
in Ambiente, Europa, Focus Europa: Energia e Ambiente
Tempo di lettura: 4 minuti
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Focus Europa: ETS, storage, mercato elettrico, economia circolare
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Al centro la collaborazione tra Industria, Istituzioni e Paesi UE

di Stefano Consonni

Prima di passare alla consueta selezione di notizie è importante sottolineare che ieri, martedì 27 febbraio 2018, il Consiglio europeo ha finalmente approvato in via definitiva la riforma del sistema di scambio delle quote di emissioni dell’UE (ETS) per il periodo successivo al 2020. La nuova Direttiva passerà ora alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

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Passando alle tre notizie della settimana abbiamo scelto di parlare di: storage, mercato elettrico ed economia circolare.  Buona lettura!

  • Venerdì 23 febbraio, in occasione dell’Industry Days Forum di Bruxelles, è stato pubblicato dall’UE un piano in 20 punti per creare una settore europeo per la produzione di batterie in grado di competere con quello asiatico. Tra i punti c’è l’obbligo di reperire più materie prime al di fuori dell’UE per la produzione di celle, le quali saranno molto richieste dall’industria automobilistica e per lo stoccaggio di energie rinnovabili; il paper sostiene anche la necessità di creare strumenti finanziari come “incentivi fiscali” per sostenere l’industria e la ricerca di settore. «Vogliamo, quasi da zero, creare una produzione di batterie competitiva e sostenibile» ha dichiarato Il Vice presidente della Commissione per l’Unione energetica Maros Šefčovič nel suo speech all’Industry Days Forum aggiungendo che «abbiamo quello che serve per diventare leader mondiali: una forte ricerca e innovazione, aziende leader in tutta la filiera, una sviluppata competenza nel riciclo, una forza lavoro altamente qualificata, un ecosistema attraente, abbiamo supporto politico, normativo e finanziario» ma «quello che ci manca, è enorme». Una ricerca stima che il mercato europeo delle batterie nel 2025 potrebbe valere 250 miliardi di euro all’anno e il rischio è di lasciarlo ai nostri competitor globali. L’Ue stima che per diventare competitivi nei confronti di Paesi come Cina, Giappone e Corea del Sud che rappresentano l’88% della produzione globale (dati 2015), occorre creare tra le dieci e le venti Giga Factories. «La dimensione dell’investimento richiesto è di circa 1 miliardo di euro per 10 GWh» continua Šefčovič, «quindi, anche se questo non è scientifico, avremmo bisogno di un investimento di circa 20 miliardi di euro». Per raggiungere gli obiettivi di competitività sarà necessario, secondo le parole del Commissario, un grande sforzo comune che coinvolga l’industria, le Istituzioni europee e i Paesi membri.
  • Mercoledì 21 febbraio, la Commissione Industria, Energia e Ricerca del Parlamento UE ha approvato alcuni emendamenti al Clean Energy Package con l’obiettivo di rendere la  concorrenza più efficiente e ottenere prezzi più competitivi sul mercato. I deputati hanno inoltre modificato le proposte per aumentare il potere e la protezione dei consumatori e mettere in atto misure per affrontare eventuali crisi energetiche.
    Sul versante della tutela dei consumatori, i deputati hanno inserito le seguenti proposte:
    1) in ogni Paese dovrebbe essere disponibile uno strumento di confronto e classifica delle tariffe di tutti i fornitori attraverso un algoritmo imparziale e indipendente dai fornitori;
    2) i consumatori dovrebbero essere in grado di recedere da un contratto senza pagare penali. Inoltre una sintesi delle condizioni chiave dovrebbe essere inclusa nella prima pagina del contratto di fornitura;
    3) entro gennaio 2022, il cambio di fornitore non dovrebbe richiedere più di 24 ore;
    4) nelle fatture deve essere visibile la quantità effettiva di energia consumata, la data di scadenza del pagamento, i dettagli di contatto della società, nonché le norme sul cambio di fornitore e la risoluzione delle controversie.
    In merito alle comunità energetiche, esse dovrebbero essere chiamate a contribuire ai costi del sistema elettrico a cui si collegano, per evitare distorsioni della concorrenza. Per quanto riguarda invece le misure per affrontare possibili crisi energetiche, la Commissione ITRE ha previsto una maggior collaborazione dei centri di coordinamento regionali che dovrebbero contribuire a redigere scenari di pianificazione delle crisi, mentre l’Agenzia europea per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia (ACER) dovrebbe essere in grado di garantire il rispetto degli obblighi. La Commissione ITRE ha inoltre confermato la proposta della Commissione EU di limitare le emissioni di CO2 a 550 g. per Kilowattora per i meccanismi di capacità eliminando di fatto i finanziamenti pubblici agli impianti a carbone.
  • Martedì 20 e mercoledì 21 febbraio si è tenuta a Bruxelles la Circular Economy Stakeholder Conference 2018. Da sottolineare alcuni passaggi dello speech di Elżbieta Bieńkowska, Commissario per il mercato interno, l’industria e la piccola e media impresa. La Commissaria ha sottolineato che entro la fine del 2018 è prevista la pubblicazione di un’agenda strategica per l’innovazione e la ricerca nel settore della plastica. I contenuti sono in fase di lavorazione: dallo sviluppo di materie prime alternative per la produzione di plastica al potenziamento del mercato delle materie prime riciclate; dalla riflessione su misure fiscali sulla plastica a livello UE all’istituzioni di fondi specifici per l’innovazione nel settore delle materie plastiche. La Commissaria ha poi sottolineato l’importanza della Circular Economy Stakeholder Platform che di fatto permette la diffusione di storie di successo e di piani strategici. Sta in questo il valore aggiunto del settore dell’economia circolare: “la sua capacità di coinvolgere, impegnarsi e dibattere con la mente aperta e in piena trasparenza”. La Piattaforma permette a individui, stakeholder e istituzioni di lavorare insieme.
Tags: AmbienteCircular EconomyEnergiaUnione europea
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